RISVEGLIO INTERIORE

Pratiche spirituali: l'indifferenza al pensiero discorsivo


La vera disciplina spirituale (sadhana) è non dimenticare mai di
essere Energia Divina condensata in una forma. Se non lo dimentichiamo mai, non abbiamo bisogno di meditare.Manteniamo costantemente questo pensiero nella mente ed esso avrà il ruolo dello spaventapasseri in un campo di grano: tutti gli altri pensieri voleranno via come dei corvi impauriti.La beatitudine suprema, che viene promessa come un’esca al pesciolino ignaro, è erroneamente intesa come qualcosa da poter godere individualmente, mentre fa parte del funzionamento impersonale e quindi non è sperimentabile singolarmente, perché a quel punto l’ego, lo sperimentatore folle, è stato inghiottito dalla Coscienza.La ricerca spirituale arriva al termine annientando il senso di individualità del ricercatore. Dall’inizio della ricerca alla meta finale, il ricercatore passa da una tecnica all’altra fino ad arrivare a comprendere che l’individuo non ha alcun libero arbitrio e quindi non può compiere alcuno sforzo per affrettare la realizzazione. A questo punto molti sospendono la ricerca con indifferenza o frustrazione. Gli indifferenti hanno compreso che la realizzazione non dipende da qualche azione considerata individuale, mentre i frustrati sono ancora attaccati all’ultimo anello delle possibili azioni personali. Quando non esiste più neppure l’ostacolo della ricerca come sforzo personale, la comprensione ultima arriverà in un lampo.Autrice Sandra Heber Percy: Divina Ipnosi - Detti dei Saggi di Shangri-La, Ed.Laris