RISVEGLIO INTERIORE

Cronaca stupefacente


Le notizie di cronaca che i mass media ci passano giornalmente sono molto sproporzionate a favore delle brutte notizie.  Lo sono a tal punto dal meravigliarmi del fatto che la depressione non abbia contagiato ancora tutta la popolazione. Ma non mi stupisce che la gente viva un un perenne stato d'ansia e preoccupazione e faccia un grande uso di psicofarmaci per sopportare questo clima psicologico creato ad arte da un certo genere d'informazione giornalistica.Quando s'insiste nel propagare, perla morbosa curiosità del pubblico ormai assuefatto, resoconti e discussioni quasi soltanto riguardanti fatti negativi, senza bilanciarli con fatti positivi è come somministrare una sorta di droga quotidiana che instilla una dipendenza, un bisogno artificiale, un vizio... una aspettativa malefica, angosciante. Ci dicono che si vendono solo le notizie che suscitano curiosità, che si vende solo la notizia dell'uomo che morde il cane perché il suo opposto è scontato. Anche se ciò può essere vero non è detto che però sia giusto. E' moralmente scorretto approfittare di questa debolezza umana per imbottire senza ritegno il pubblico di cronaca spazzatura.Continuando in questo modo ammaleremo sempre più di disagio esistenziale generazioni dopo generazioni... ci intossicheremo fino a credere che non ci sia altro da fare che prendere atto di questa deriva decadente e disperante. Sprofonderemo nella spirale del cinismo e dell'apatia, nell'indifferenza o nella violenza.Non dico di non raccontare i fatti negativi, che comunque succedono, ma almeno di non enfatizzarli e, soprattutto, di bilanciarli con altrettanti fatti ed episodi positivi che accadono ogni giorno e ovunque, in modo che la gente abbiamo modo di trovare spunti di speranza, motivi per sentimenti positivi, percezioni di equilibrio e di verità descrittiva del mondo in cui viviamo.Spingere solo sulla patologia, sulla devianza, sull'anomalia mi sembra un modo poco educativo ed etico di fare giornalismo, anche se è redditizio per gli editori.Descrivendo il reale, con completezza e obiettività, si venderebbero sicuramente meno giornali, almeno inizialmente, e forse tanti giornalisti dovrebbero cambiare modo di fare giornalismo, ma in compenso si andrebbe gradualmente verso una società psicologicamente più sana, fiduciosa e ottimista, si contribuirebbe certamente a renderla migliore..