RISVEGLIO INTERIORE

La pace non è attraente


A volte mi domando del perché molti film, fiction e opere letterarie, aree della musica e dello sport, che hanno come protagonisti personaggi che sono o si rappresentano duri, cattivi…, attraggano l'interesse di così tanta gente. Mi chiedo perché il genere thriller, giallo, horror, intrattenimenti vari che si basano sulla violenza, sulla crudeltà fisica e psicologica, siano per tante persone spettacoli affascinanti.Per non parlare del fatto che la cronaca nera produce ascolti record nei mass media.Poi mi pongo subito dopo quest'altro interrogativo: perché invece queste cose non suscitano, ripugnanza, schifo, rifiuto, piuttosto che curiosità, attrazione morbosa? Invece, devo constatare che nel nostro modo d'intendere l'informazione sulla realtà, spesso anche nell'arte cinematografica... valori positivi come il bene, l'armonia, la gentilezza, l'amore fraterno, la fiducia… siano aspetti che non facciano spettacolo o si ritengono notizie non degne di rilievo, ovvie. Noto una sproporzione netta della rappresentazione del bene e del male, a favore del male. Perché questo squilibrio?Mi spiace vedere che sulle dimensioni positive non si metta molta più enfasi, entusiasmo. Che non si diano notizie positive che almeno controbilancino quelle negative. Come naturale stato delle cose, della realtà.Ma da dove viene questa perversione per cui la rappresentazione del male è così seducente? Mi duole immaginare un mondo dove solo la patologia sia ritenuta interessante, proponibilecome spettacolo a persone adulte.La nostra mente quotidianamente, purtroppo, si nutre prevalentemente di imput nefasti, poco edificanti. Così mi sembra ovvio che poi sia sempre più intasata da suggestioni negative, con tutte le conseguenze psicologiche e sociologiche che ciò comporta nel vivere sociale, relazionale, di ogni giorno. Questo continuo bombardamento psicologico induce poi a fenomeni di emulazione o depressione in soggetti dalla mente già stressata o fragile. Questo lo riscontriamo facilmente. E’ un circolo vizioso: più negatività veicoliamo come comunicazione più negatività ritorna in forma di stati d’animo e comportamento.Perché invece non s’inverte questa tendenza che porta sempre più verso il degrado? Chi ha interesse che le cose non cambino, che si viva sempre nell’insicurezza, nel disagio, alimentando così le nostre zone tenebrose di paura, diffondendo tensione nell’inconscio personale e collettivo? Mi dico: non si potrebbe invertire questa patologico modo d'intendere le cose, di diseducare, giovani e non, per cui la notizia o lo spettacolo che deve necessariamente interessare è soprattutto quello che fa leva sulla parte più oscura della nostra natura? O vogliamo fino in fondo cavalcare la tigre della negatività, della disperazione, della sfiducia e sprofondare sempre più nell’abisso?Resta a noi la responsabilità e la libertà di cambiare, se vogliamo, partendo da una trasformazione interiore, che cambi l'interesse alle cose a cui diamo energia, attenzione.In conclusione resta un interrogativo aperto: la pace e l'armonia non attraggono perché, in qualche maniera, siamo psichicamente e spiritualmente malati?