RISVEGLIO INTERIORE

Identità senza età


Questo è uno spunto di riflessione nato dall'ascolto di esclamazioni che sente dire chi arriva ben messo esteriormente ad una certa età: come porti bene gli anni che hai, sai che non li dimostri? Questa sorta di complimento che capita di sentire anche a me, ma di ciò non faccio certo un vanto, ovviamente, perchè so che non è chiaramente merito mio. In ogni caso, se questo è vero, è perchè, io credo, sono stati gli anni a portare me, non io a portare loro.  Il loro accumulo non mi ha dato un senso di fatica crescente, di carico insostenibile. Non li ho mai sentiti come fardelli: anzi, essi sono stati vissuti piuttosto come sostegni necessari alla mia crescita interiore.Man mano che questa è andata  espandendosi è aumentato altresì il senso di appagamento e benessere esistenziale, nonostante l'avanzare inesorabile del tempo. Io credo che per far si che l'età biologica permetta un invecchiamento godibile, essa debba andare necessariamente a braccetto con l'età psicologica. Unite e intrecciate in una danza energetica, queste due età, portano l'essere a fluire nel cammino della vita, con leggerezza, ma anche con profondità. Sollevano dalla fatica e stanchezza che possono derivare dal rifiuto del nostro destino. Ciò che più conta, tuttavia, per non sentire l’età pesare nella vecchiaia, nel corpo e nella mente, ma soprattutto nell'anima, è entrare in una dimensione in cui il tempo è trasceso: questa è  possibile solo nella realtà spirituale, lì dove ogni peso e carico dell'individualità si dissolvono e risolvono nella Coscienza Eterna. E'  in quella dimensione che i segni  lasciati dal tempo fisico e mondano possono trasmutarsi in tracce si saggezza che allietano la Presenza nel momento che scorre. Questo può accadere perchè sì è andati aldilà di ciò che è impermanente, si è ritrovata la dimora nella Fonte originaria, la quale è senza principio e senza fine.