Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

Area personale

 

Ultime visite al Blog

lenterisZanzarina11gocciadiluna_1964SemidiluceeamorePrajcassetta2magdalene57moon_IDesert.69antonella.2009Arianna1921chirizzi.interfruttaDoNnA.Sil_tempo_che_verraLavoro_Rino
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 154
 

 

Disclaimer:

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.
Le immagini pubblicate e i video tutte tratti da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Questo vale anche per alcuni brevi estratti di testo presi da alcune pubblicazioni, di cui però è sempre citata la fonte.
Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Uscire dalla bolla dell...Ai confini della manipolazione »

Non sono fatalista, sono Arreso....

Post n°759 pubblicato il 24 Marzo 2010 da Praj
 


La parola “fatalismo” induce, allude, alla rassegnazione: ha un "no" nel suo sfondo. La stessa parola, invece, vista alla luce della consapevolezza è Accettazione. 
Questa è un senso d'impotenza cosciente sorretta però da un sì, da un sereno abbandono cooperante al flusso vitale.
La differenza è fondamentale: con il "no" impotente c'è la passività permanente come compagna di viaggio, inattività stagnante, mentre conl 'Accettazione, ovvero con il "sì" fiducioso, non attivato dal senso dell'ego, l'impotenza passiva si trasmuta in potenza co-creativa non personale.
Vediamo allora della nozione che si ha del fatalismo,  cosa  ha in comune o meno il Wu wei, il cosiddetto “non agire” Taoista. Se usiamo la mera accezione da vocabolario, il fatalismo e Wu wei hanno ben poco da spartire. Hanno in comune solo un'apparenza concettuale.

Infatti, in occidente, di questo termine – fatalismo - si ha una mera concezione negativa: perchè riflette una disposizione d'animo connotata da una triste rassegnazione di fronte agli eventi, che constata la realtà delle forze sovrastanti le nostre piccole volontà, davanti alle quali ci sentiamo impotenti.
Invece vorrei far notare la differenza fondamentale che esiste fra il concetto di rassegnazione-fatalismo con quello di accettazione- abbandono, arresa.

Per me, sono spiritualmente e metafisicamente opposti.
Assumere un atteggiamento invece dell'altro cambia completamente l'approccio alla vita. In uno, il fatalismo, è il "ciò che è" accolto sostanzialmente bene, in fiducia; nell'altro ,invece è sempre il "ciò che è", ma  la sopportato, subito mal volentieri. Il principio del fatalismo è un'interpretazione... sia del passato sia del possibile futuro che non ha realtà in sè a priori.
E' solo una attività della mente anticipatrice. Una concettualizzazione del tempo.
Il Wu wei è piuttosto una totale aderenza al presente: per cui non specula, filosofeggia, su quel che è stato o quel che potrebbe essere. Non da spazio alla fantasticheria... si attiene al ciò che accade momento dopo momento.
In questa naturalezza, non gravata dal pensiero speculativo, dal sofisma, non si postula nemmeno il concetto di fatalità.
Esso è la stessa fatalità, l'eterno presente, istante dopo istante, cos’ì com’è. In esso non c'è divisione fra pensiero e azione. E, non essendoci divisione interna, non c'è dualismo fra il soggetto che compie l'azione e l'azione stessa. Per questo si dice che questa è "non azione".
Questo tipo di azione allora è spontanea: perchè non è deliberata e calcolata da un soggetto che crede di agire personalmente, mentre in realtà è agito dal Tutto.
Essendo  consapevole di ciò, dunque è arreso... e perciò fluisce armoniosamente nel Tao, con  serenità.


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
MaggaBaba
MaggaBaba il 24/03/10 alle 21:07 via WEB
un salutino serale.. per non lasciare nel silenzio questo bel post!! namastè, con un sorriso
(Rispondi)
 
Gjta
Gjta il 24/03/10 alle 21:35 via WEB
Sì, lo è. Forse.. di fronte il Passaggio più importante c'è “religioso” silenzio.. ;-))
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 25/03/10 alle 09:02 via WEB
Da buona intenditrice, ecco il conforto... ah ah ah! Sono pienamente d'accordo con Te che questo è il assaggio più importante. Quelle dove le chiacchere si spengono e ci si introduce a nuovi piani di Comprensione. Grazie anche a Te, cara Gyta, lucida osservatrice e acuta ricercatrice. Namastè, Amica! ;-))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/10 alle 08:57 via WEB
... ah ah ah. Forse è un post che ispira ripensamenti o, magari, silenzio... Chi lo sa? Namastè! Grazie e Buon mattino, cara Magga! :-)
(Rispondi)
Loft_0
Loft_0 il 25/03/10 alle 10:47 via WEB
L'Arresa di cui parli è per me come se fosse il compimento di un lungo cammino.Non riesco per niente ad essere spontaneamente arreso e le volte in cui accade è sempre come se fosse appunto un arrivo.Poi i passi ricominciano a muoversi tra le sfiducie ed i fatalismi,e poi di nuovo quell'Arresa.. E'spiazzatamente semplice,eppure impalpabilmente complicato,il senso dell'equilibrio che sta alla base di questo Wu wei.... Un saluto luminoso comunque,dalle fronde soleggiate dell'albero,Praj :-)))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/10 alle 12:07 via WEB
Non senti che ti è possibile, ora, Arrenderti definitivamente a quel che di fatti Sei, comprese sfiducie e fatalismi e quant'altro? Cosa ti manca a dirti un Sì totale? Sembra un lungo cammino, ma questo è ciò che sempre ti dice l'ego che ti proienta la mente sempre nel futuro. In realtà, non c'è cammino: sei già quel che devi essere. Non so se questo spunto può servirti ad avere l'insight... loahhhhhhhhh! ;-) La complicazione delle cose semplici è la più grande arte dell'ego. Quando invece è presente la Consapevolezza, che ti riporta sempre al qui e adesso, questo inganno, che fa apparrire il semplice complicato, viene di volta in volta smascherato. Questa situazione si ripeterà, non farne un problema, non dare energia a questo fatto; ed ecco, che nell'accettazione di ogni situazione che ti scentra, come una molla ritornerai sempre più in fretta al centro. Quindi, cosa ti manca per divertirti, da subito, per per fare Tu (Consapevolezza) il gioco del gatto con topo, il quale è il normale chiacchericcio della mente? Un grande abbraccio dalle radici e dai fiore dell'albero della Vita, Amico. Ciao! :-)))
(Rispondi)
antonella.2009
antonella.2009 il 25/03/10 alle 12:17 via WEB
Splendido Praj, la chiarezza è semplicità con cui condividi ciò che è, è meraviglioso! Arresa una condizione che ho imparato ad amare! Grazie, Namastè
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/10 alle 12:37 via WEB
Ho visto crescere di giorno in giorno questa tua splendida trasformazione nell'arresa all'Antenella che Sei. Unica, e a cui non manca niente per essere se stessa. Namastè e grazie a Te, Amica! :-)))
(Rispondi)
eugeniot
eugeniot il 25/03/10 alle 13:42 via WEB
la pace sia con te e grazie
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/10 alle 16:21 via WEB
Come lo sia con Te. Un sorriso e grazie, Eugenio. :-)
(Rispondi)
olena63
olena63 il 25/03/10 alle 21:09 via WEB
Fatalismo: subire, elemento passivo, impotenza. Arresa: accettazione, attivo, forza, apertura, fiducia; tutto e' necessario cosi' come e', qui e ora. Gioco sta nel essere consapevole delle differenze e agire (almeno al inizio) consapevolmente, esercitando la scelta di arresa. Finche non diventa il tuo modo di agire naturalmente. Spero, che sono in direzione giusta... Grazie, Praj! I tuoi riflessioni sempre donano un notevole approffondimento. Buona serata, un abbraccio, Ole.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/03/10 alle 21:21 via WEB
La scelta dell'Arresa Totale, paradossalmente, è solo una apparente scelta deliberata, perchè in realtà è un Dono della Grazia. Come spesso ripeto anche l'arrenderci non ci appartiene. Al massimo possiamo metterci nella condizione d'animo dell'Arresa, ma l'evento decisivo e irreversibile è un lampo che ci accade e ci illumina una volta per tutte. Diversamente, la rassegnazione fatalistica è tutta dell'ego, che si rende conto della sua impotenza, ma in fondo ancora resiste, mugugna, rivendica... non molla la presa, anche se si è chiuso su se stesso. Questa rassegnazione è l'oppostosto dunque dell'accettazione. Ricambio l'abbraccio, cara Ole. Buona serata sorridente :-)
(Rispondi)
 
 
olena63
olena63 il 25/03/10 alle 22:01 via WEB
Spero di arrivare a ricevere questo Dono della Grazia... Un sorriso, Praj, con affetto, Ole
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 26/03/10 alle 08:45 via WEB
Speralo, Ole, ma senza aspettative: è probabilmente la miglior disposizione d'animo. E' però solo quando ogni speranza e aspettativa cadono, che lo Senti e Vedi lì davanti a Te, il Dono: è il nudo "ciò che E'" che ora sei pronto a Vedere con gli occhi liberi dalla mente egoica, desiderante... La realtà, che prima era oscurata dalle nuvole del pensiero ambizioso, non accettante, ora appare in tutta la sua chiarezza. Ora Vedi, finalmente, e riconosci il Divino sia nell'Osservatore che nell'Osservato come un Tutt'Uno che Tu Sei. Un affettuoso abbraccio sorridente :-)
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
Gjta
Gjta il 26/03/10 alle 23:44 via WEB
Sai una cosa.. ?!? .. Non credo che l'Arresa avvenga come “dono della Grazia” Penso semplicemente che se si dimora costantemente in Consapevolezza l' “Arresa” non sia che il semplice frutto che “ci” cade in grembo! Dico “ci” tra le virgolette, perché nel dimorare per davvero in consapevolezza il “noi-io” cessa di essere centrale: il centro diventa l'essere, una percezione differente di “sé”.
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 27/03/10 alle 10:00 via WEB
Per me, invece, quel che tu dici sono solo le precondizioni affinchè possa accadere, ammesso e concesso che accada. Non è detto che succeda nonostante tutta la buona volontà ed intenzione. Ecco perchè parlo di arresa... accettazione della fine della volontà personale. Ammissione del suo limite. Fino a quella soglia noi facciamo tutto quello che la nostra consapevolezza e amore ci consentono. Il resto, la comprensione ultima, è fuori dalla nostra portata. Il passaggio definitivo oltre la soglia dell'abbandono è misterioso. Il dono della Grazia è Mistero imperscrutabile. Può essere donato a chiunque, aldilà di ogni aspettativa, previsione... non appartiene al mondo della volontà umana. Cade dall'Alto e in Alto ci porta, pur rimanendo con i piedi per terra. Un saluto sorridente, cara Gyta. :-)
(Rispondi)
 
 
 
Gjta
Gjta il 27/03/10 alle 10:31 via WEB
“la comprensione ultima, è fuori dalla nostra portata” Ah, okay.. adesso comprendo il discorso.. e condivido! Certo.. (!).. :-) Spesso però può bastarci nel percorso di vita la comprensione interiore profonda, senza dover chiamare in causa una comprensione esistenziale -non ancora giunta e maturata- laddove sia sufficiente -e necessaria- unicamente una buona comprensione umana.. ;)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 27/03/10 alle 11:57 via WEB
... non penso che sia mai esistito un uomo che abbia potuto realizzare una Comprensione che potesse essere non umana. In questa comprensione umana, allora, ci metto anche il senso e la Visione della Trascendenza Divina che abbiamo dentro - quale Essenza - in cui possiamo Riconoscerci. ;-)
(Rispondi)
 
 
 
Gjta
Gjta il 27/03/10 alle 12:28 via WEB
“ In questa comprensione umana, allora, ci metto anche il senso e la Visione della Trascendenza Divina che abbiamo dentro “ Sì.. sono d'accordo. Forse ho necessità di restare aperta a lasciare maturare questo punto: “Il passaggio definitivo oltre la soglia dell'abbandono è misterioso” ;-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 27/03/10 alle 13:14 via WEB
Per me è proprio quello il punto che caratterizza l'Arresa totale al Divino. ;-)
(Rispondi)
salvatore.ravas
salvatore.ravas il 26/03/10 alle 11:59 via WEB
Accettazione!!! senza resistenza e la vita scorre silenziosamente. un caro saluto Namasté! :-))))
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 26/03/10 alle 12:49 via WEB
Sì, senza resistenza... e la vita scorre silenziosa-mente e armoniosa-mente tra gli opposti, con il fiume dell'Esistenza, verso l'oceano della trascendenza. Un caro saluto anche a Te, caro Salvatore. Namastè! :-)))
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963