Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi di Febbraio 2013
Del resto, si può riconoscerla, nella sua qualità più sottile, in misura della effettiva pacificazione realizzata.
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Altrimenti, con comandanti non all'altezza, incapaci di vedere i pericoli, la nave su cui siamo tutti affonda. E saranno guai seri.
Si deve stare attenti agli scogli su cui rischiamo di naufragare, invece di cercare di fare l'inchino alle proprie platee plaudenti.
Questo vale per tutti coloro che hanno in mano le leve del comando: vecchi timonienieri e nuovi capitani saliti a bordo.
Le parole d'ordine sono: senso di responsabilità e lungimiranza.
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(Byron Katie)
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(Alan Watts)
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Il tasso di onestà, trasparenza e voglia di cambiamento riformatore dovrebbe essere più elevato di prima.
Detto questo, allora si può avere motivo per essere fiduciosi... Tutto ciò è importante però che venga accompagnato da un senso di responsabilità, spirito di collaborazione e competenze condivise nell'interesse della collettività e del nostro essere nazione civile e affidabile in contesto Europeo e internazionale.
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Bisogna dunque che tutti ne prendano atto, affinchè questa richiesta di trasformazione che viene avanti in maniera forte abbia conseguenze positive e non porti al caos e all'ingovernabilità.
E' necessario allora affrontare i gravi problemi del paese con una mentalità nuova, non ideologica, ma pragmatica e responsabile.
Perchè allora non fare (o appoggiare) un governo di "salvezza nazionale" con la partecipazione di tutti i partiti, sganciandosi dalle vecchie logiche separative?
Insieme potrebbero fare la riforma elettorale necessaria e fare passare tutti i punti programmatici che hanno in comune o hanno posizioni similari e trattabili. Questi punti non sono pochi.
E poi, fatto tutto ciò, se non dovessero più essere in grado di trovare altri punti d'accordo, andare alle elezioni.
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"Lascia perdere tutte le tue paure e ama di più, ama incondizionatamente.
Quando ami, non pensare che stai facendo qualcosa per l'altro, stai facendo qualcosa per te stesso! Quando ami, sei tu a ricevere i benefici dell'amore."
OSHO
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e contatti silenti, che dal vociare agitato sorto da insicurezze che bramano conferme.
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Quando la totale disidentificazione coincide con la totale identificazione con ciò che (si) è, senza ulteriori condizioni, quella è la resa assoluta... al Divino.
A quel punto il potere della mente reattiva si dissolve perché non c'è più divisione interiore.
In quell'accettazione senza sforzo fiorisce la consapevolezza e il silenzio. Da quel fiorire, la dualità fra il sé e il non sé scompare e rimane il Reale senza sovrapposizioni mentali.
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cose belle sentite che la mente ci mente,
se non è osservata dal Testimone silente.
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Dall’amore mondano, da quel momento, è sbocciato l’Amore incondizionato. Tutto ciò che ora è osservato e sentito è impregnato da una calorosa e amorevole Presenza che fa scomparire il senso di separazione. Ora non è più la cosa vissuta che è essenziale, ma è la continuità d’Amore ciò che conta. Non è più l’atto d’amore che è importante. E’ semplicemente l’Amore che è vissuto in ogni cosa e situazione.
Anche se la manifestazione può prendere diverse forme, sentiamo che la nostra ricerca è sempre stata lì, in noi. Il cuore da quel momento non è più dipendente dall’esterno, perché ha trovato la Fonte autentica dell'Amore.
Quando lo realizziamo, non possiamo più rimanere nella credenza che, permettendo che la mente controlli tutto, sarà possibile realizzare la propria ricerca d’Amore, di Pace, del Sé…
Siccome la natura della mente è quella di funzionare nella separazione, con un soggetto e un oggetto, quando siamo identificati con essa, dietro ogni azione voluta, controllata da lei, si nasconde l’attesa, per quanto sottile e mascherata. E se c’è attesa, c’è desiderio di arrivare, di ottenere. La coscienza tesa e orientata verso l’oggetto esterno oscura la capacità di discernere. L’individuo dunque non vive più libero da ciò che desidera e da ciò che attende.
E nella separazione l’amore non può essere libero.
Finché c’è un ego e un oggetto d’amore, c’è desiderio di possederlo, di unire l’ego all’oggetto. Vivere l’Amore è non essere più separati, è realizzare che lo spazio tra l’ego e l’oggetto è sofferenza, disagio, patimento, possesso, gelosia... che in realtà non sono che tormenti frutti di formazioni mentali. Quando invece la mente tace, lo spazio, l’ego, l’oggetto, sono assorbiti nella Pace e l'Amore accade istante dopo istante in qualsiasi situazione noi siamo. In questa dimensione l'Amore si esprime sia una relazione di coppia, come in una qualunque altra relazione anche più ampia, perché esso ora è fondato sul senso dell'unità che sostiene tutti e tutto.
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Sono momenti importanti che si dovrebbero vivere con il cuore, ma anche con lucidità e discernimento.
E’ forse quella l’occasione giusta per elaborare il probabile lutto, se ancora permangono i motivi d’amore che hanno formato la coppia, l'amicizia affettuosa. E’ quello il tempo propizio per riflettere seriamente sulle ragioni di fondo che hanno causato i problemi, che hanno interrotto la comunicazione o comunione.
Si vorrebbe cedere all’ansietà, alla tentazione di rimuovere il disagio, di scansare la sofferenza creatasi. E' comprensibile e umano.
Quindi si vorrebbe cercare al più presto il modo di riconnettersi con l’altro per alleviare la pena del distacco, della mal sopportata solitudine…
Si dovrebbe avere il coraggio di stare con noi stessi fino a quando non ci siamo ben chiariti; fino a quando abbiamo valutato e definito con onestà i nostri veri sentimenti e interessi che ci legano intimamente all’altro. Senza colpevolizzare e colpevolizzarci ma vanno esaminati alla luce impietosa della sincerità verso noi stessi e verso l’altro.
Vedere la qualità e la forma affettiva e d’amore che sappiamo dare e ricevere, senza strumentalizzazioni. rivendicazioni e aspettative che non saremmo in grado di soddisfare.
Considerare le possibilità e le prospettive reciproche in merito alle nostre caratteristiche psicologiche ed esistenziali, seppur disponibili a taluni cambiamenti. Tutto ciò per non ripetere gli stessi errori in un'eventuale riappacificazione, per non riproporci ancora con gli stessi meccanismi psicologici che ci hanno portato a quella spiacevole situazione.
Per far questo occorre pazienza, coraggio e fiducia e un vero lavoro su se stessi, che ci riporti a una nuova Consapevolezza maturata. Oltre ad una grande capacità di accettazione reciproca.
Per cui sarebbe auspicabile che noi fossimo in grado di elaborare bene le ragioni che ci hanno portato a questa condizione di non comunicabilità, per trovare una comprensione che ci aiuti a trasformare questa importante esperienza in un’occasione di ulteriore crescita personale e di relazione.
Non è facile, ma se c’è ancora amore, è possibile. Altrimenti se non fosse possibile ristabilire una riconnessione amorevole, e rimanendo immutati l’affetto e la stima, è sperabile che fra due persone intelligenti, che almeno non si faccia mancare la propria preziosa amicizia. Quella amichevolezza è sempre possibile.
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Per fortuna si può amare, voler bene, anche senza il bisogno di essere ricambiati. Amore è Libertà: non si chiede il permesso per sentirlo.
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La riflessione che facciamo successivamente è sempre la stessa: “poteva andare meglio se… la colpa è sua però… magari avessi fatto questo invece di quello… se avessi scelto meglio, se avessi ascoltato quel consiglio, quella sensazione…”. Il tutto sempre con il senno di poi, ovviamente.
Per quanto ci si ostini a credere che ci sarà una volta buona, prima o poi, che ci garantirà una stabilità noi resteremo sempre delusi. Questo vale per qualsiasi ambito noi vogliamo orientare, indirizzare, le nostre speranze.
E’ amaro constatarlo, ma questa presa di consapevolezza è il primo spiraglio di luce per uscire dal circolo vizioso che ci imprigiona. E’ d’obbligo. Il castello di sabbia dei sogni, per quanto sostenuti dalla presunta maturità derivata dalle vecchie esperienze, è destinato a non durare.
E’ solo questione di tempo. E’ la natura delle cose. L’unica dimensione che è inattaccabile dal cambiamento, inalterata e inalterabile, è la Coscienza specchio in cui tutta la mutevolezza scorre con un eterno fiume di eventi e di pensieri. E’ lì che dobbiamo trovare la nostra dimora. Allora ogni film che saremo chiamati ad interpretare rimarrà sempre un qualcosa di cui sappiamo che è per sua natura mutevole.
Vogliamo continuare a fare girare questa ruota di dolore, paura e desiderio o provare a vedere se c’è una via d’uscita a questo stato di cose, che ci riporta inevitabilmente al punto di partenza?
Io credo che sia possibile scendere da questa giostra. Quando lo avremo fatto,allora anche amori, amicizie, relazioni, progetti, intenzioni… saranno basati su una centratura che ci permetterà di viverli adeguatamente. Senza i capogiri delle illusioni infrante, senza aspettarci nulla che non sia la fragranza del vissuto pienamente in quel preciso momento. L’unico istante che può creare il successivo in maniera nuova e positiva.
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Quindi, se si è interessati ad una autentica trasformazione sociale, che sia radicale nel senso della giustizia e dei rapporti umani, bisogna che sia la conseguenza del maturato cambiamento della gran maggioranza individui che la compongono. Cambiare solo la forma esteriore del sociale senza il cambiamento interiore individuale serve a ben poco e non fa che perpetuare le ingiustizie e le iniquità, facendolo soltanto in modo diverso. Come diceva qualcuno: sii il cambiamento che vuoi vedere! Concordo con questa importantissima affermazione di principio. Altrimenti, ogni aspirazione al miglioramento della comunità della quale siamo membri rimane sempre una utopia, una velleità sempre frustrata. Imparando ad autogovernarci consapevolmente, avremo sempre meno bisogno di essere governati verticisticamente, sapremo convivere e collaborare al meglio nell'interesse di tutti, in uno spirito di giustizia, equità e libertà. Dunque, in base a come e quanto cambia l'uomo a livello personale, la società può cambiare. Perchè questa non è altro lo specchio dei vizi e virtù, capacità e incapacità, dell'insieme delle caratteristiche umane e psicologiche di coloro che la sostengono.
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che un'egocentrica dannazione.
Ci vuole poco per confondere l’uno con l’altra.
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Da lezioni pur senza volerti insegnare nulla.
Apprenderle è dono della Grazia.
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Se sei capace di accettare anche la tua non accettazione, se sei in grado di accettare di avere preferenze e non fingere quello che non sei. Se accetti di desiderare, di avere paura, di avere rabbia, disagio, tristezza... cioè di essere umano, allora forse sei pronto per essere te stesso, di accettare l'altro e il ciò che è, per come ti viene incontro o come credi sia giusto trasformarlo.
Allora puoi varcare la soglia dell'illusione, per entrare nel mondo dell'accettazione reale e amare la tua ordinarietà, addirittura anche le miserie e nobiltà dell'ego. Allora sei pronto per essere quello che sei e non il personaggio che vorresti rappresentare.
Solo dopo l'attraversamento di questa decisiva porta, puoi aspirare alla trascendenza, pur vivendo nell'agitato e confuso spazio delle cose e delle relazioni mondane.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24