gemini

Arcolaio VI


 
Restò sulla soglia ancora trasfigurato mentre alle spalle di Ferdinandola piccola folla andava diradandosi. Poi un pensiero rapido quanto una serpe gli balenò nel cervello facendolo tremare dalle spalle fino alle ginocchia. Era ancora piantato con gli occhi fissi in quelli, affranti, di suo cugino quando, d'improvviso, si scostò, dalla porta e disse, con una voce che non Gli sembrò mai più la sua "Accomodati, cugino.C'è ancora un po' di confusione ma Annetta sta bene. è cosciente anche se ora sta dormendo. Forse non lo immagini ma ha chiesto pure di Te! E voi, cari signori, per piacere disperdetevi! Non c'è nulla da vedere. Il piccolo equivoco è stato risolto." Ferdinandosembrava non avere capito bene e continuava a non distoglierelo sguardo dalla figura snella di Aldovrandi, il quale, iniziava a spazientirsi. Pensò :"Avanti bestione, entra dentro e non fare complimenti o cerimonie. Quello che troverai Te lo sei guadagnato."Finalmente il cugino decise di superare la soglia di casa e presea tenersi il cappello in mano con l'aria di Chi si sia completamentescordato la ragione per la quale aveva intrapreso un certo cammino.Ferdinando era un ragazzo gradevole e massiccio di circa ventiseianni, dalla testa imponente e grosse palme delle mani, segnati dal lavoro di panettiere che esauriva ogni notte presso un fornaio poco distante. Aveva occhi di un azzurro assassino e padiglioni minutie quasi femminili, che contrastavano con la fronte bassa e arcigna.Da bambino era caduto da un muretto alto tre metri e, pur riuscendoa ripararsi parzialmente il capo, non aveva potuto impedire di sbatterlodi striscio sul terreno. Da allora lamentava annuali, fortissimi emicraniee si mormorava che fosse un po' suonato, pur avendo compiuto regolari, anche se limitati studi. Gli zii di Nicola lo avevano messo a bottega molto presto e lì si era fatto la fama di ragazzo molto puntuale ed efficace, senza grilli per la testa e con una gran passioneper il proprio lavoro. Nicola lo aveva sempre avuto in simpatia, quelragazzone maldestro ma serio, vagamente imbranato ma deciso,fatto di ferro per quanto riguardava la determinazione e l'attaccamentoa un compito. Ora, però, qualcos'altro era successo e il giovane Dottore guardava con occhi punto diversi la massa d'uomo che gli stava di fronte. "Prima di andare a trovare Annetta vuoi bere qualcosa, Ferdi? Ti preparò Io il the. Abbiamo dato a Susannaqualche ora di permesso per fare le sue cose e c'è un'altra signorina a badare a mia moglie. Una ragazzina giovane ma moltosveglia, qualcuno di cui ci si può fidare." "Beh, se è così...." Mugugnò l'imponente ragazzo "non mi dispiacerebbe. Ho proprio bisogno di qualcosa per distendermi i nervi, dopo tutta la notte che La penso. Ho persino temuto il peggio. qualche tempo fa Miavevi detto che poteva essere un parto complicato." Aldovrandisorrise mestamente con uno spolverio accecante nella pupilla destra. "Non hai da preoccuparti, Ferdi. Meglio di così non poteva proprio andare."(Continua)