gemini

Bobby II


Il sole era in piena sostanza a quell'ora del pomeriggio e battevaobliquamente le terrazze, inondandole senza pietà ma con altrettanta speranza. Bobby ripensò all'ultima lettera di sua madre, nella quale la vecchia si rivelava per ciò che era semprestata: un'avida e presuntuosa primadonna, feroce ed egoista,una chiusa e spavalda attrice di sé stessa. Una persona per la quale anche gli affetti più cari potevano essere misurati con il bilancino dell'interesse e il metro del ricavo personale. Unvampiro retorico e fintamente sentimentale, che intesseva peanaalla passione filiale nel mentre che contava il proprio rendicontoda una ben poco metaforica cassaforte in acciaio dove anche lo spirito e le ultime energie amorose erano state rinchiuse. Spostò l'ombrellino adeguandolo al muoversi dell'astro ed ebbe un moto di disgusto e rabbia. Vide nuovamente la bella calligrafia della Signora Jordan mentre vergava pagine su paginedi inutili divagazioni sulla bellezza della Vita e il perseverare della Speranza. Poteva persino immaginarla mentre, compunta ed impettita, buttava giù, spietatamente, la condanna a morte disuo figlio con un sorriso stirato da un angolo della bocca all'altro.Del resto non aveva mai sopportato di diventare madre e quelloche Bobby aveva avuto tra le mani ne era la testimonianza piùtragica. Lei, matura e celebre cantante lirica trentottenne, era stata intrappolata dal marito dell'epoca, Mark Everard Fawcett,capitano di industria e rappresentante "in pectore" della Boyce& Soucetrial con una gravidanza indesiderata e sempre, accuratamente, evitata. L'uomo ricordava ancora i racconti dello zio sulla reazione isterica avuta da Louise Jordan il giorno della rivelazione della presenza di un esserino dentro di Lei. Si era lanciata in ululati pietosi e aveva tentato di tagliarsi le vene,finendo per essere ricoverata d'urgenza in un reparto per alienati del Saint Mary Hospital. Lì vi era stata trattenuta finchéera apparentemente scesa a patti con i suoi ingombranti doveridi futura genitrice. Bobby sorrideva ora. Solo apparentemente:dal giorno della sua venuta al mondo la donna aveva posto comeapice della sua missione nel mondo quello di seppellire anzitempoil fastidioso pargolo, poi fattosi ragazzo, e poi uomo. E ora, non c'erache dire, il suo fine pareva essere raggiunto: il fantolino cresciutogliin grembo si trovava degente alla Clinica Baretz Dleghamen sita nei pressi del villaggio di Bevers nell'Alta Engadina, con un refertomedico di poriformalicosi aggravata e un'aspettativa di vita pari a,beh, pari a zero. Così la pratica Robert Byron Fawcett avrebbe potuto essere chiusa con metodo e pulizia, così come piaceva alla vecchia. E Lui l'avrebbe preceduta nella tomba lasciando come unico ricordo di Sé l'espettorato dentro i robusti fazzolettoniin cotone, forniti dal solerte ospedale d'alta quota. (continua)