gemini

Bobby IV


Discese nella hall armato di un bastone da passeggio e fu lì che la vide.Il fantasma in gonnella non era sparito: aveva semplicemente avuto accesso alla clinica e ora si guardava intorno, forse spaurita, ma con una sana combattività negli occhi. Bobby non la riconobbe subitoma continuò a fissarla con quello strano languore che piglia di fronte a un volto che si è amato tanto ma del quale ci si è completamentescordati. Alla fine incrociarono le pupille ma anche Lei non diede segno di riconoscerlo. Dopo qualche secondo di esitazione Lei si avvicinò alla reception dell'Istituto e Lui la vide confabulare fittocon uno degli addetti. Presentendo guai si affrettò verso l'uscitae, giunto, sul terrazzo, affollato di persone non trovò la forza di darsela a gambe, ma rimase, innocuo e intontito, a guardarsi attorno. Fu dopo qualche minuto che sentì una voce chiamarloflebilmente alle spalle. Lui fece finta di non avere sentito e continuòla commedia lanciando occhiate a destra e a sinistra, come fossela prima volta che capitasse da quelle parti. Poi fu la volta di unamano che gli prese il gomito delicatamente e Lo costrinse a girarsi spaurito e traballante. Subito non incrociò gli occhi della donna che stava attirando la sua attenzione. Era bassina. Non superava il metro e cinquantasette. Aveva capelli rossi e corti e degli occhiali da vista che ne contraffacevano, in parte, le fattezze.Esteticamente era piacente e con qualcosa di infantile che portava sempre Bobby alle lacrime quando Gli capitava di vedere quel genere di donne per strada. Non si rendeva conto di cosa potesse essere: forse la tenerezza e la semplicità che ragazze così portanosempre con loro. Forse qualche ricordo di un amore adolescenziale,quando si passeggia mano nella mano sulle rive di un rigagnolomaleodorante e le cose appaiono sul punto di durare per sempre.Forse la serenità e sicurezza che una bellezza non in svendita sparge a piene mani nel silenzio della passione. Forse....."CiaoBobby". Ora la vedeva perfettamente abbassando leggermente il capo. E la riconosceva. Alice Muir. Qualcuno che lo aveva amato innumerevoli anni prima. Una virgola in un discorso, una parentesi durante una lunga esposizione. Lui si sentì forare il cuore dalla una punta di quelle piccozze di montagna e grossilacrimoni gli inumidirono le ciglia, costringendolo ad inforcare dei brutti occhiali da sole. (Continua)