gemini

Bobby VI


Ritornò al suo fianco con il trofeo del ricordo ben saldo fra le mani.Lei lo prese con un gesto infantile e iniziò a guardarlo negli occhi come non avevano fatto da dodici anni. Sotto lo scrutare della giovane donna Bobby percepì il terreno mancargli sotto i piedi e le mani tremargli. Non riusciva a spiegarsene la ragione ma ilmotivo per la quale Alice fosse arrivata in quel posto gli restava oscura. Ciò non gli impediva i lucciconi agli occhi e uno strano ronzio intorno al capo, come fosse sul punto di svenire. La strinseforte ma non osava chiedere la fatidica domanda :"Perché?" Fu Lei a rompere il ghiaccio apostrofandolo inisieme al tono esilissimodella voce :"Ti vedo solo un pò invecchiato e pallido, Bobby. Per il resto stai bene." "Non è così, Alice, Io sto morendo." "Sensazioni.Stai deperendo mentalmente: è questo il tuo problema." L'uomo si guardò intorno e Le chiese se voleva bere qualcosa all'interno della struttura." "Va bene. qualcosa di analcolico. " "Okay, Io berròun bicchiere di vino." Si sedettero e all'uomo parve di essere al posto di guida di un'automobile sportiva mentre infilavano tornantie iniziavano discese a velocità folle. Il buonumore gli stava tornando.Ordinarono. E quando giunse quello che avevano richiesto Lui trovò, infine, il coraggio per affrontare quel discorso che giaceva tra loro come un macigno su una strada trafficata. "Ho lasciato il taxia quattro chilometri da qui" Fece Lei "E me la sono pappata a piedi.Fa bene alle mie gambe. ho qualche problema di circolazione." Luile credette: Alice non era persona da inventarsi storie :"Quattro chilometri, eh?" "Sì, ho preso una stanza per gli ospiti in questa specie di clinica-albergo. Intendo restarci per un mesetto." Bobbyera rimasto basito e con la mascella cascante. non riusciva a trovareuna fessura di dialogo nel muro di parole che Alice gli stava costruendointorno. "Ho saputo sei mesi fa che eri in clinica, Bobby. L'ho saputoda Betty, e da allora ho avuto un solo pensiero: restarti vicino. Ho messo da parte i soldi, ho affidato Michele a mia madre e ho decisodi partire qualche settimana fa." La bevanda analcolica e l'aria di montagna Le stavano donando quel bel colorito acceso che rimarcavagli occhi verdi e le labbra rosse. Bobby si sentì invadere da una quieteimmensa e si rilasciò in poltrona. qualcosa di simile all'imbarazzo e alla gioia facevano a cazzotti nel suo spirito. Sapeva, immaginava che Alice Muir era venuta per Lui, per stargli vicino e non lasciarlo solo. Quella piccoletta aveva avuto più fegato di tutte le donne che aveva incrociato nella sua perigliosa e noiosa vita. E ora si imponevaa fargli da custode e da angelo custode. Appunto, si imponeva. (Continua)