gemini

Bobby X


Proseguirono l'uno fianco all'altro e tenendosi per mano. Nessuno dei duecapiva a cosa stava andando incontro, ma non importava. Non v'era nulladi più bello che camminare lungo quella stradina d'alta montagna senzaincontrare anima viva e scambiandosi rapide e timide occhiate come due adolescenti. Procedettero sin quando le gambe si indolenzirono a entrambi.Bobby accennò a un incrocio, e disse che, prendendo a sinistra, si poteva rientrare alla clinica. Alice diede in un sorriso e annuì con il capo. Giuntisul posto imboccarono una discesa abbastanza ripida e accelerarono ilpasso. S'era fatto tardi e il sole stava scemando inesorabilmente mentre,forse, c'era già chi si stava preoccupando per loro. Arrivarono a sera inoltrata con le guance in fiamme e le giunture doloranti. Gli addetti della Clinica non fecero una piega e non si peritarono di rimproverarli (del restoerano clienti di prima classe). Loro si salutarono sveltamente nella halle salirono nelle rispettive stanze. Fecero giusto in tempo a fissarsi lungamente negli occhi e a baciarsi con tenerezza. Poi si separarono,disfatti ma felici. Bobby prese l'ascensore mentre Alice preferiva salirea piedi per favorire la sana attività fisica. L'uomo entrò nella stanza buia e si gettò sul letto senza nemmeno accendere le luci. Era contentocome non lo era da tempo e quella pura stanchezza lo riempiva di orgoglio e soddisfazione. Non osava farsi domande e non s'azzardavaa cercare spiegazioni; l'unica cosa che gli risaltava davanti agli occhi chiusi era la luce di quel sentimento d'amore rinato, quegli straordinarimomenti di complicità e batticuore che li aveva visti uniti per alcune,immortali ore lungo una miserabile stradina polverosa. Pietà? Sensodi colpa? Vero amore? La sua testa era come un alveare e l'unica cosa indiscutibilmente certa era che la sua vita cambiava da un giorno all'altro come un guanto rivoltato. Si rendeva conto: tutto ciò che avevaavuto valore fino a qualche istante prima ora non trovava più significato, e si rivelava essere una mera lotta per la sopravvivenza,una sbiadita processione di frasi fatte e atteggiamenti logori per rituali bolsi di mero galleggiamento sopra un oceano piatto e noioso. Adesso era il momento di nuotare selvaggiamente contro la corrente. Ed esserne felice e orgoglioso. Gli orologi, con il loro noioso susseguirsi del tempo, non avevano più senso. I programmi giornalieri sempre eternamente uguali sembravano non esistere più. Con quella donna, ne era sicuro,avrebbe potuto spingersi su strade inesplorate, fare di ogni giorno un'avventura, e avrebbe potuto (perché no?) tornare a innamorarsicome un ragazzino. Perché cos'era l'amore se non un costruire dalle fondamenta una vita diversa per due persone? Cos'era, se nonrendere paesaggi desolanti e brulli una campagna fresca e rinvigorita,nutrita dalla pioggia e scaldata dal sole?(Continua)