gemini

Bobby XIX


"Ah, ero venuto solo a dare un'occhiata. Non ho molto appetito." RisposeBobby afferrando il bicchiere di sherry e vuotandolo d'un sorso. Il drink glifece l'effetto di un cazzotto nello stomaco e lo piegò in due mentre il padrerideva di gusto e lo indicava all'amata. "Ah, il caro Bobby. Non è mai riuscitoa reggere decentemente l'alcol! Figliolo non puoi pretendere di bere quellaroba senza mangiare nulla al mattino. Non siamo russi!" Il figlio si ricomposerapidamente dopo un'altra scarica di tosse, maledicendo in cuor suo il giocodel gatto con il topo che il padre stava esplicitando. Si sollevò inpiedi facendo rovesciare la sedia. Aveva gli occhi lucidi e le labbra gli tremavanoper l'emozione. "Hai intenzione di incontrare la mamma?" "Beh, certo che no. Se posso evitarlo.Poi lei sarà così tanto impegnata con quel suo Anthony Montague. Non intendocerto disturbarli." "Tu conosci perfettamente la ragione per cui la mamma èvenuta alla clinica, vero?" Il padre si fece improvvisamente serio e crollò ilcapoccione, fingendo egregiamente di non saperne nulla. "Allora te lo spiegheròIo, papà: la ragione per cui Louise Jordan è arrivata è la stessa per la qualesei arrivato tu, e lo sai benissimo." Poi girò la schiena senza salutare e siallontanò verso il terrazzo su cui stavano già picchiettando i primifiocchi di neve. Prima di uscire si fermò davanti all'immensa vetrata e da lì poteva vedere ilriflesso di Mark Everard Fawcett ed Elizabeth impegnati in un fittoconciliabolo. Chiuse gli occhi istintivamente e sentì una mano sfiorargli il gomito. si voltòbruscamente e si trovò di fronte, riaprendoli, il viso bizzarramenteaffascinante della ragazza. "Mi dispiace" disse ella "Mark ha un concetto tutto personaledel divertimento e dello scherzo...è un personaggio così...sopra le righe, male assicuro che non è malvagio né beffeggiatore. Penso sia un modo percelare una forma di insicurezza e dubbio. Lui ha bisogno di inquadrare lepersone in un certo modo prima di aprirsi totalmente." Bobby la fissòsospettoso :"Anche con suo figlio?" "Soprattutto. Mi ha raccontato di nonessere stato un buon padre." "Beh, Lui e mia madre fanno una bella gara.Non saprei davvero dire chi vincerebbe nella competizione dell'insicurezzae dell'assenza." Elizabeth afferrò uno dei suoi lunghi capelli rossi e lo stiròdolcemente sino alla punta :"Non lo prenda come giustificazione. Da quelpoco che so anche lei non ha fatto nulla per riscattare la crapula dei suoigenitori carnali. La sua vita, Robert, è stata un susseguirsi di fallimentie vizi malvagi. Non siamo fatti con lo stampino: abbiamo la possibilità e il dovere di imparare dagli sbagli dei nostri prossimi e riscattarli attraversouna condotta morale sufficientemente dignitosa." Il giovane uomo si sentìavvampare dalla rabbia e dall'indignazione; l'amante ventenne di suopadre veniva a dargli lezioni di morale? Veniva a rimproverarlo della suacondotta viziosa senza prima darsi una rapida occhiata? La misura eracolma anche per Lui. "Signorina Elizabeth..." "Powell" Chiosò lei con unavoce che non avrebbe sfigurato dentro un bicchiere di cristallo. "SignorinaElizabeth Powell, nemmeno ci conosciamo e lei viene a suggerirmi ilcomportamento che dovrei seguire nella mia già lugubre vita? Non lesembra un po' troppo? Ha mai considerato quello che viene comunementedefinito esame di coscienza? è in grado di portarne a termine unoscrupolosamente?" Bobby era sfigurato dalla rabbia, il viso paonazzoe una grossa vena che gli pulsava in mezzo alla fronte. La signorinaPowell tornò a stirarsi con tranquillità la sua larga profusione di capellifiamma e iniziò a parlare mentre sollevava le sopracciglia con morbidaindolenza.