gemini

Bobby XX


"Non posso vantarmi, purtroppo, di una vita facile e serena. Mia madreera quella che chiamano donna di vita ed era solita portarsi a casa iclienti malgrado la mia presenza. Ebbene, nonostante ciò, grazieall'interessamento di una mia parente venni avviata a studiare in uncollegio religioso, gestito con mano ferrea dalle suore, e lì trovai quelloche era inscritto nel mio destino." "Chi? Forse mio padre?" "No. Lapiena coscienza di me stessa. Mi diplomai in tutta tranquillità e, uscitadal collegio, trovai un lavoro come insegnante presso un altro istitutoreligioso. Vi trascorsi due anni, senza mai transigere al mio codicepersonale di dignità, decoro e lavoro, finché pensai che la Donnaera stata tenuta per troppo tempo con la testa sotto le suole maschili.Sono diventata suffragetta e, per questa ragione, allontanata dallascuola. Sono stata considerata una pericolosa terrorista. Incarceratapiù volte e sempre assolta. Poi nella mia vita è entrato suo padre.""Transitava per caso a un convegno di suffragette?" La ragazzasmise di stirarsi i lunghi capelli rossi, abbassò il sopracciglio e fissòintensamente Bobby :"La diverte irridermi, vero Robert? Scommettoche lei pensa di essersi trovato improvvisamente di fronte a una diquelle fanatiche che interrompono i derby d'ippica sventolando cartellie urlando slogan. Ebbene, avrebbe ragione. Mi è capitato di trovarmiin quel genere di situazioni e non me ne pento. Ma, per quanto riguardasuo padre mi dispiace deluderla: nessun convegno di militanti. Sitrattava di una cena con un'amica all'Astor e suo padre era sedutoda solo e pensoso al tavolo fianco al nostro. Probabilmente deveavere buttato l'orecchio a un nostro discorso, dal momento che siè alzato in piedi con il calice colmo e ha urlato: brindo al coraggiodelle suffragette!" "Doveva essere ubriaco." "Fa differenza? Unabuona bottiglia di vino scioglie le inibizioni ed estrae il nostro veroessere. In quel momento fui veramente sconvolta dal coraggio diMark Everard Fawcett e sollevai il calice alla sua salute. Maggie,la mia amica rimase seduta e un po' confusa. Arrivò il caposalaper calmare le acque e minacciando di buttarci fuori. Tutti e tre.Qualcosa di assolutamente inedito e imprevedibile per un postocome l'Astor. Suo papà accennò a calmarsi, ma dopo qualcheminuto vidi che mi strizzava l'occhio e prendeva nuovamente asollevarsi. Da lì a un altro grido in onore delle suffragette fuquestione di un attimo, sempre con il calice pieno di vino rosso.Ma stavolta i camerieri lo tenevano d'occhio e lo placcarono inun attimo, lo bloccarono e lo portarono all'esterno tenendolocome un sacco per le braccia e le gambe, fino a scaraventarlosul marciapiede. Io e Maggie lo avevamo seguito, preoccupateche gli dessero una razione di botte, ma si limitarono a lasciarlotutto ammaccato e sgualcito di fronte al ristorante. Noi lo tirammoin piedi e cercammo di rimetterlo in sesto. Indubbiamente erabrillo ma non ubriaco fradicio e gli porgemmo il bastone e labombetta. Lui si scosse la polvere dai vestiti e, come se nullafosse successo prese ad avviarsi in direzione di una carrozzaringraziandoci con clamore. Proprio mentre stava incamminandosis'arrestò di botto e ritornò sui suoi passi presentandosi cerimoniosamente. Io e Maggie ricambiammo e Lui propose di bere un bicchieredella staffa al bar dell'hotel dove risiedeva, il Wakefield. Per nonsembrare scortesi Io e la mia compagna accettammo, ma potevovedere il dubbio farsi strada nella testolina di Maggie. Per quantomi riguardava ero assolutamente tranquilla: ne avevo vistetalmente tante con mia madre che realizzavo immediatamentequando un uomo poteva diventare pericoloso o improvvisamenteinnocuo."(Continua)