gemini

Bobby XXIV


Bobby si staccò dal suo accompagnatore e avvicinò i duelaghetti smeraldini. Le basse temperature avevano giàcreato una crosticina di ghiaccio sopra la loro superficiee i robusti fiocchi di neve andavano a sbattervi sopra,sviluppando una lievissima cordigliera bianca cheingannava sulla consistenza della lastra. Il dottor Palubifissava incuriosito il suo paziente percorrere le spondedegli specchi d'acqua, inspirando rumorosamente, senzastaccare lo sguardo dalla meravigliosa e toccante scena.Rimasero così per diversi minuti, l'uno distante dall'altromentre la nevicata si faceva sempre più fitta. Poi capitòuno di quei momenti che il medico avrebbe ricordato pertutta la vita: il giovane uomo con un urlo lacerante si eragettato dentro uno dei due laghetti a peso morto, bucandola sottile lastra di ghiaccio e sprofondando sino a metàdella vita nell'acqua gelata. Palubi ebbe uno scatto violento,come se gli avessero improvvisamente torto il collo, scartòbruscamente e si lanciò senza riflettere verso Bobby. Entròanche lui in acqua per tutta la lunghezza delle gambe e loafferrò con violenza cercando di trascinarlo a riva. Ma ilgiovane uomo si dibatteva, schiumava rabbia, parevaintenzionato a raggiungere, costasse quel che costasse, ilcentro della polla. Fu solo dopo una lotta accanita che ildottore riuscì a trarre sulle sponde quella furia esaltata,approfittando della sua debolezza congenita e del suo statodi salute precaria. Quando si furono tratti dall'acqua Palubinon si trattenne e allungò un ceffone al volto quasicongestionato dell'altro escursionista. Tutta la rabbiarepressa per quell'improvviso tradimento affiorò a gallae lo fece urlare di delusione :"Perché mi ha fatto questo?"Bobby cominciava già a tremare e il medico pensò benedi rimettersi in marcia verso la clinica, sperando di incontrarequalcuno lungo il cammino. Qualcuno che lo potesse aiutare.Procedettero per un quarto d'ora sentendo i pantalonimutarsi in una sottile foglia di ghiaccio. Dall'alto scendevanofiocchi sempre più spessi e fitti. E fu solo dopo mezzora,intirizziti e stravolti dal freddo che giunsero in vista dell'edificioimponente. E Palubi prese a chiamare aiuto. Accorsero gliaddetti, che issarono Bobby mentre tutti gli ospiti s'affacciavanoalle finestre. Il dottore corse nello spogliatoio per cambiarsirapidamente e detergersi con degli asciugamani. Nel frattemponon riusciva a fare a meno di riflettere sulla sua carrierarovinata e sull'ignominia che lo attendeva: aveva scortato undegente, visibilmente instabile, sino ai laghetti d Flossen, senzaun infermiere e sotto una fitta nevicata. Si era fidato di RobertFawcett e quest'ultimo lo aveva tradito, gettandolo nelladisperazione più cupa. Come, come aveva fatto a nonintuire i secondi fini di quel pazzo? Come aveva fatto a nonafferrare le pulsioni suicide del paziente? La sua indoleautodistruttrice, che affiorava come bolle d'aria dal centrodelle polle? Era stato terribilmente ingenuo e fiducioso nei"nuovi metodi" di cura. E ora ne avrebbe pagato le conseguenze.(Continua)