gemini

Bobby XXIX


Quando si riebbe non si rese subito conto di avere ancorafra le dita il messaggio lasciatogli da Elizabeth. Lo scartòrapidamente e si immerse nella breve lettura abbassandoil capo. Quando ebbe finito diede in un singulto cheassomigliava a una risatina e si portò una mano agliocchi, strizzandoli. Poi appoggiò con cura il biglietto sulcomodino e cominciò a pensare. Elizabeth, succintamente,gli faceva sapere di essere stanca del ménage con il padree di essere pronta ad abbandonarlo se solo lui avesse fattoun cenno o si fosse mostrato interessato. Concludeva condelle rituali formule d'amore e i migliori auguri per la guarigione.Gli lasciava un bacio. Già un bacio. Bobby guardò fuori dallafinestra attraverso i tendaggi carminio e notò che splendevail sole (come doveva essere) e che la giornata si annunciavaformidabile. Possibile che la ragazza avesse notato il nuovoaffiatamento tra i suoi genitori e si fosse sentita messa daparte da Mark Everard Fawcett? Possibile che ciò che eravergato su quel misero biglietto non fosse altro che la ripiccadella orgogliosa suffragetta? Amava lui veramente o eranull'altro che un capriccio quasi infantile, una fisima diquell'età, così instabile? Il giovane uomo guardò la stanza,tentando di mettere a fuoco i dettagli: rifletté su Alice Muire si chiese come avesse potuto diventare amica intimadi Elizabeth. V'era qualcosa in quella clinica che infettavai rapporti. Li rendeva mutualmente scambiabili e frutto piùdi scaltro cinismo che di reale sentimento. La gente al suocapezzale si ingannava vicendevolmente e creava ungirotondo orribile di coppie e passioni. Pensò che dovesseessere l'aria mefitica di un ricovero per tubercolotici aliberare gli ospiti di tutti i freni inibitori e di lasciarli rotolarelungo il pendio come pietre che cozzavano sinistramentel'una contro l'altra. Udì un lieve bussare alla porta ed ebbeun moto di fastidio: s'era detto di lasciarlo in pace acompletare la convalescenza dopo il rischio di morte,e invece non si esentavano ancora dal disturbarlo efiaccavano la sua pazienza. "Avanti" Fece con vocesommessa e rassegnata. Un infermiera mise dentro latesta e, con piglio brillante, annunziò la presenza delDottor Palubi, passato a salutare Bobby prima dellapartenza definitiva. Il giovane uomo annuì felicementee si accinse ad accogliere l'idea della partenza della personache gli aveva salvato la vita dopo averlo accompagnatoalla morte. Palubi transitò per la soglia mentre la portasi chiudeva alle sue spalle. "Finalmente un po' ditranquillità" sorrise, e afferrò una sedia fra quellesparpagliate per tutto il locale. Si sedette di fiancoall'imponente giaciglio e tolse un'impurità dalla costosagiacca di montone che gli induriva i lineamenti.Poi si levò immediatamente il cappello e appoggiò aterra il bastone da passeggio. "è strana la vita: nel momentoin cui dovresti biasimare la disgrazia ti arriva incontrouna peculiare pace e una grande serenità d'animo. Mene vado da questo posto con la fiducia nella bontàdegli uomini." Bobby represse uno sbocco di commozionee strinse il polso del suo interlocutore.(Continua)