gemini

Bobby XXXV


Il dottor Palubi si allontanò verso l'alto. Scomparendo nellafitta boscaglia. Nessuno fece nemmeno il tentativo di fermarlo.Attesero qualche minuto, poi udirono il colpo lievissimo dellapiccola pistola. Bobby ebbe un attimo di smarrimento ."Gli hovoluto molto bene ma esistono delle strade segnate. Io, in ognicaso intendo proseguire lungo qualcuno di quei sentieri." "Vengocon te" Proruppe sir Anthony Montague mentre Edoardo Mullersi sedeva per terra sventolando la mano in segno di diniego"A che servirebbe? Hanno mute di cani capaci di seguire la tracciapiù impercettibile. fossimo rimasti con la guida avremmo avutouna sottile percentuale di cavarcela. Così è impossibile." "Chefarai?" Chiese Bobby, angosciato. "Attenderò che arrivino, poimi rimetterò alla loro clemenza." Non ci sarà clemenza per te.Hai assassinato il loro amato parroco. Nemmeno sprecherannoproiettili. Ti uccideranno a colpi di pietra." "Non importa. Qualcunoben più grande di me ha subito un martirio peggiore. Sono pronto."Robert Fawcett e Anthony Montague si guardarono. Il tempo erapoco e tanta la disperazione. Salutarono lo spretato con un abbraccioe si avviarono per un sentiero preso a caso. Quando sbucaronodall'altra parte della valle videro chiaramente con il binocolo lasquadra di paesani raggiungere Edoardo Muller e farlo a pezzi.V'era molta rabbia nell'aria e la paura, folle, tenace, e comprensibilegelò le ossa ai due fuggiaschi. Il sentiero che stavano percorrendosi infittiva di ramaglia e li lasciava a malapena transitare. Si capivaa occhio nudo che non stavano approdando da nessuna parte. Lemute dei cani e il loro ringhiare furioso era sempre più vicino quandosir Anthony Montague fece cenno al collega di fuga di arrestarsi"Ho una caviglia slogata, non posso più proseguire. Ogni passoè una tortura. Vai avanti da solo, e buona fortuna. Qui c'è un varcoche dà su una rupe. Lo vedi? Terminerò qui i miei giorni sfortunati.Un caro saluto, Bobby. Sei stata una persona che mi ha ispirato."Il suo interlocutore non reagì e Montague si avviò zoppicandoverso il ciglio del burrone. L'altro chiuse gli occhi per pochi secondi,e quando li riaprì non era rimasto più a niente a ricordare sir AnthonyMontague. Lui, allora, fu colto da una selvaggia voglia di vivere. Piùpotente del desiderio che lo sfigurava quando era all'apice dellatubercolosi. Cominciò a tossire forsennatamente sino a non potererestare nemmeno in piedi: piegato su sé stesso sboccava sangue etornava indietro ai peggiori momenti della sua via crucis. Nel momentostesso in cui i suoi amici sparivano inesorabilmente anche l'illusionedi essere completamente guarito si fece evanescente. Era la giustapunizione. La salute miracolosamente riacquistata ora si trasformavain uno specchietto per le allodole, una trappola mortale in cui eracaduto mani e piedi. Si mise a correre come un disperato, abbattendola folta vegetazione che gli sbarrava la strada. Pallido, ricoperto disangue ed esausto, veniva ad assomigliare allo stesso spettro cheaveva creduto di scacciare lungo il percorso di una vita complicata.(continua)