gemini

Attaccato al muro insieme all'ombra IV


Ma prima di affermarmi nella mia mediocrità dovevo ancoraconoscere sua maestà: lo psicofarmaco. Infatti, sconcertatadal profluvio di informazioni e finte confidenze con cui la stavoinondando, la mia psicoterapeuta decise di mettermi sottosedazione con quello che all'epoca era ancora conosciutosotto il nome di tavor, prima di diventare lorazepam. Unadeliziosa pastiglietta bianca da 2.5 mg che, posso affermarlo,all'epoca mi salvò la vita, costruendo fra me e gli altri unabarriera ipnotica che mi cancellava ansia da prestazionescolastica, dialogo con gli imbecilli e crisi di panico improvvise.Dentro di me detestavo quel materiale da drogati. Così comeodiavo il whisky che ingerivo in sempre maggiori e clandestinequantità. Ma era una forma di autodifesa. Mi fu utile perscavalcare gli ultimi anni di scuole superiori e dirigermicon maggiore serenità al lavoro. Poi mi liberai di tavore alcolici con il semplice schiocco di due dita. Non ebbiricadute, né sentì il bisogno di tornare sui miei passi. Vel'ho detto: sono privo di fantasia e la mia sensibilità è quantodi più basico esista al mondo. L'aiuto artificiale mi serviva per sgattaiolare dalla scuola e dal suo immobilismo da lavaggiodel cervello; poi mi sarei mosso in totale autonomia percercare un lavoro e vivere del mio guadagno senza genteche mi rompesse le scatole. Cercavo un'occupazione chemi ponesse il meno possibile a contatto con colleghi echiacchieroni in vena di sfoghi. Detestavo i deboli, anchese, forse, ripensandoci ero uno di loro. I miei erano d'accordo.Mio padre con la sua grinta da vecchio alpino e la scontrositàdi un grizzly, mia madre passiva e succube e con tutte le suefruste manie religiose. Appena incamerato il diploma con ilminimo dei voti riuscì a sistemarmi come guardiano notturnoin una fabbrica. Passavo il tempo a gironzolare  per lostabilimento, leggere fumetti e sonnecchiare. Era un ottimolavoro, ma come tutte le cose belle non riesce a durare. Ungiorno i capoccioni miei responsabili capirono che non v'eraproprio bisogno di una presenza stabile all'interno del gabbiottodi portineria. Molto più conveniente affidarsi alle ronde. Cosìpassai da agenzia interinale in agenzia interinale, cumulandoesperienza in tutti i campi dello scibile pratico. Da apprendistamuratore a mulettista, da scaricatore manuale e commessoin un negozio di ferramenta. Mi comportavo bene, non fallivoun colpo ed ero affidabile ma erano tempi duri e non v'eraspazio per i contratti a tempo indeterminato.  (Continua)