gemini

Attaccato al muro insieme all'ombra XII


"Tutto è accaduto quando tu avevi nove anni. All'epoca conobbi megliouna collega d'ufficio perché a quei tempi le donne sul posto di lavoroerano ancora, stranamente, una rarità. Elisa non era una bellezza e per questo veniva schivata dai miei colleghi, ma con me sapeva parlare.Era timida e insicura: una donnina piccola e abbastanza sovrappeso.Qualcuno della mia età che sapeva dirmi le parole giuste. Una personasensibile che non mi contrariava quando parlavo di pesca o bocce, e che non mi guardava sprezzante se dicevo che una delle passioni delmaschio italiano è una bella e sana partita a carte. Non aggredirmi perquello che dico, ma era tanto diversa da tua madre che, lo sai megliodi me perché le assomigli, è una donna altera e orgogliosa. Una bella donna, pure colta, ma differente dal sottoscritto quanto può esserlo ilsole dalla luna. Io ed Elisa avevamo preso l'abitudine di fare tardi insieme in ufficio mentre sistemavamo carte e faldoni. E, in questo modo, ci eravamo avvicinati maggiormente condividendo mezzi sorrisi e storie strampalate. Vedi, lei era come una bambina: una persona sana e onesta piena di un sacco di fantasie che aspettavanosolo il momento per venire fuori. Pensa che il suo sogno era diventareuna scrittrice di storie per ragazzi! Viveva serenamente ma la sentivoinfelice. Abitava con sua madre in via Salani, una strada che passavosempre quando andavo al lavoro in macchina. Tanto fu che le proposiun giorno di caricarla senza farle aspettare l'autobus e così cominciammoa frequentarci sempre. Io le davo un passaggio al mattino e la scaricavodavanti casa alla sera. Non potevo immaginare che stesse nascendo qualcosa di strano, finché una volta prima di scendere dall'auto ed entrare nel suo appartamento mi rifilò un bacio sulla bocca facendomirestare di sasso. fosse stato per me sarei rimasto come un salame a scarrozzarla avanti e indietro per anni. Quel bacio, al contrario, scatenòqualcosa dentro la mia carcassa. Non che non fossi felice con te e con tua madre ma mi prendeva una specie di solitudine, una malinconia, una tristezza ogni volta che vedevo l'ora del rientro. Ero certamente insoddisfatto.Forse era una fase della mia vita...forse chissà...ma, in ogni caso, ladimostrazione che ci poteva essere qualcosa di vicino all'Amore tra me ed Elisa mi esaltò sino al punto di trasformarmi in un altro uomo.Con tua madre tornai ad essere disponibile e cortese, con te presi a giocare come non avevo mai fatto. Ma la causa, il motivo di tutto ciòera che mi stavo innamorando di un'altra donna. La cosa mi colmavadi eccitazione e di entusiasmo. Stavo per vivere il periodo d'oro di tutta la mia esistenza."(Contina)