gemini

Attaccato al muro insieme all'ombra XXI


 
Nostro padre continuava nel suo esercizio di estrarre anelli di fumodalla sua bocca minuta mentre l'orologio a pendola rintoccava i secondi nel soggiorno, piombato in un silenzio di tomba. Danilo misorrise con un'espressione solitaria e speranzosa al tempo stesso.Io non lo ricambiai ma percepivo, dentro di me, la vita di un'altra persona che mi scorreva nel sangue, come fosse lava bollente oun torrente impetuoso. Terminata la sigaretta mio padre gettò ilmozzicone in strada, sotto la pioggia. Poi si levò pesantemente dalla sedia e disse che sarebbe andato in camera a riposare e a riflettere, per qualche minuto. Non pensai nemmeno come potessefare una cosa del genere ora che mamma era sparita e noi eravamocome dei pulcini messi dentro una barchetta di carta e lasciati alla corrente. Non lo giudicavo più. Lo guardai, semplicemente, con la schiena curva mentre s'avviava verso il corridoio, tossendo per la sigaretta virginale che aveva appena fumato. Aveva ancora indossola lisa veste da camera che indossava da dieci anni, azzurra e bianca,con dei trapezi e dei rombi marrone disegnati sulla parte esterna. Loguardammo sparire nella stanza e ci fissammo senza riuscire a trovareparole adeguate per una simile, mesta visione. Danilo chiese se potevafumare in casa e Io scossi la testa, senza rancore. Poi si allungò nella sedia ad ascoltare la pioggia sui vetri e i rintocchi del pesante orologio."Che facevate in comunità?" Chiesi, solo per mettere in fila delle parole."Avevamo un allevamento di puledri. Io mi occupavo di strigliare i cavalli.""Qualcosa che ti piaceva?" "Qualcosa di rilassante, qualcosa che tenevaimpegnato il cervello e ti impediva di tornare ad avere voglia." Fece luigrattandosi un ginocchio. "Mi sono sempre chiesto cosa spinge una persona, un ragazzo giovane a non potere fare a meno dell'oppio."Le visioni, i sogni meravigliosi ad occhi aperti." Rispose precipitosamente."Come camminare nel cielo. è diverso dalle visione da acido o LSD.Quelle ti avvolgono completamente e non sei più autonomo, nemmenonella più piccola parte di te. L'eroina è come bagnarsi di pioggia nel deserto, o percorrere migliaia di chilometri in pochi secondi, con tuttii paesaggi compressi nell'estasi del minuto. Sai dove sei e al tempo stesso sei altrove: in un posto bellissimo." "Dura tornare alla vita dopoun'esperienza del genere." "Durissima. è come se la tua vita fosse diventata un meraviglioso sogno. La realtà è vomito, inappetenza enausea costante. Fino alla dose successiva." "La vita, quella vera insomma, diventa un intervallo spiacevole." Danilo annuì mentre gli occhi prendevanoa brillargli al semplice ricordo. Dalla stanza dei genitori, nel frattempo, nonsi percepiva nessun rumore. (Continua)