gemini

Attaccato al muro insieme all'ombra XXV


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"Allora che facciamo?" Biascicò Danilo "Torniamo a casa?" Io feci unasmorfia: "Sarei tanto curioso di sapere che fine ha fatto mia madre.""Forse Luigi lo sa ma non è in grado di dirlo. Probabile che sia daqualche parente o in un hotel. Non era papà a confidarsi che aveva sempre sognato una vita diversa?" "Su questo non c'è il minimo dubbio.Mio padre non è mai stato sufficiente per lei pur restandogli vicino per tutti questi anni." "E ora ha preso il colpo di grazia che l'ha decisa ad alzare le tende definitivamente." Non mi piacque la confidenza che si stava prendendo con mia mamma e glielo feci notare. Lui parvemortificato e si profuse in scuse sincere: "Non l'ho conosciuta ma hol'impressione di una donna che abbia sopportato tanto." "Anche troppo"Replicai con lo sguardo fisso su mio padre. Danilo mi cinse dolcementeil braccio e cercò di togliermi dalla corsia: "Torneremo domattina. Qui sonoal sicuro" Fece, indicandomi le inferriate alle finestre "Non è questo il punto.Il babbo diventerà uno zombie, già me lo sento. Senza mamma è persosotto tutti i punti di vista. Inizierà con due pastiglie e finirà con 300 gocceal giorno: non è competente a sostenere la tensione di un addio." "Peròla tensione di una doppia vita l'ha sostenuta." Replicò il mio fratellastrocon un improvviso gesto di brutalità. "Lo garantiva. Tua madre gli davala passione e il calore, mia madre la sicurezza e la stabilità. A lui non costava nulla, anzi finiva solo con il guadagnarci. Era l'edonismopersonale di uomo piccolo, il trucchetto che gli era riuscito bene e...la speranza che noi due non ci scannassimo." "lo stiamo facendo?""No. probabilmente anche questo va ascritto a suo merito." Uscimmoche la pioggia stava agonizzando. Salimmo sulla mia macchina e misi in moto. Il pomeriggio stava transitando alla sera e le prime luci iniziavano ad accendersi. La foschia impediva una marcia speditae la nebbia si trasmetteva alle persone, trasformandole in fiocchettigrigi in movimento mentre le mura della città vecchia trasudavano umididità e abbandono. "Perché si voleva ammazzare?" Chiese improvvisamente Danilo. Abbassai lievemente il finestrino "Il suoultimo bluff era fallito. Mamma se n'era andata e noi due eravamoancora un'incognita per lui. Non ha retto la disperazione, la solitudine,il fallimento. Fingeva una scala reale con due fanti." "Forse poteva immaginarlo." "Sai, Danilo, penso che lo avesse messo in conto. Perlui la morte non è mai stata una brutale inquilina, penso sia tutta una vita che ci stia pensando. Come andare dall'affitacamere, saldare finalmente il conto e fuggire via, lontano." "Come ha fatto tua mamma?""Precisamente. Chiamalo un primo, comune, gesto d'amore."(Continua)