SomethingElseMatters

Agonia dei sensi


C’è qualcosa che ti manca, nella vita? Grande domanda, che credo tutti si pongano, prima o poi. Io me la sono fatta spesso, ma la risposta cambia al ritmo con cui mi cambio le magliette che uso per andare in palestra. Sono i piccoli passi di ogni giorno, a farla trasformare, oltre al fatto che penso sia necessario mantenere vive delle mancanze per farle coincidere con i propri, modesti ma pur sempre degni, obiettivi. Se me lo chiedo in questi giorni, ad esempio, la risposta suona più o meno così: mi manca semplicemente un grande portico, di quelli che prendono il via dal muro frontale di una bella casa di campagna e si avventurano fieri come un pugno nello spazio circostante. Un portico sotto cui sedermi nelle sere ancora chiare, a far finta di perdere tempo gustando le succulente pagine di un libro di quelli che meritano. Ascoltando i rumori cadenzati delle giornate che si spengono. Lasciando asciugare il sudore sulla pelle delle spalle e la terra sulle piante dei piedi. Divagando leggermente assieme all’erba che si sposta in lontananza. Respirando l’aria estiva, quell’aria così densa e odorosa che sembra quasi di poterla masticare.