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MIRACOLO ITALIANO NEL SOTTOSUOLO IN BAVIERA


 
Ci sono voluti 11 giorni per portare fuori dalla grotta del Riesendig Schachthöhle lo speleologo tedesco Johann Westhauser ferito da una caduta improvvisa di massi. Una profondità di un chilometro e un percorso fatto di cunicoli, pozzi verticali e strettoie: in poche parole, la grotta più profonda della Germania. A lavoro un team internazionale con 109 tecnici italiani.
A rendere possibili queste difficili operazioni di recupero un team internazionale di tecnici austriaci, svizzeri, tedeschi, croati ed italiani specializzati in soccorso speleologico. In particolare, sono 109 i tecnici del Cnsas - Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - ad essere stati coinvolti nel recupero dello speleologo tedesco, durato 275 ore. Dal Cnsas sono arrivati anche 5 medici e 3 paramedici, esperti in soccorso medicalizzato in ambiente ostile e giunti per primi ad aiutare il ferito. Lo hanno poi seguito per tutto il percorso, dividendosi in più team. Controlli d'urgenza e poi il trasporto in ospedale Arrivato in superficie verso le 11.44 del 19 giugno, Johann Westhauser ha passato alcuni controlli preliminari effettuati dai medici di urgenza. Poi è stato trasferito in ospedale. Per l'uomo, che lavora presso il Karlsuhe Istitute of Technology, non era la prima volta all'interno della grotta più profonda della Germania. Le operazioni sono state dichiarate ufficialmente concluse alle 14.30, con l'ultimo elitrasporto dei tecnici dalla cima della montagna al campo base, ospitato da una caserma dell'esercito. La grotta Riesendig Schachthöhle, scoperta intorno alla metà degli anni '90, non è stato mappata fino al 2002. Si tratta di un percorso lungo più di 19 chilometri e che può arrivare fino a 1.100 metri di profondità."Abbiamo scritto un capitolo della storia del salvataggio alpino", ha commentato con la stampa il presidente del soccorso alpino tedesco, Norbert Heiland, mentre lo stesso Westhauser ha promesso "Chiamerò tutti personalmente".