Una, due,tante donne

8 marzo 19088 marzo 2008


Ci risiamo è di nuovo l'8 marzo.. di nuovo sciami di donne invaderanno ristoranti brulicanti di mimose o discotehe in cui l'evento culminante sarà l'esibizione di uno spogliarellista... Me è questo il modo di festeggiare ? Non so se le operaie della Cotton di New York, che nel 1908 morirono nell'incendio della fabbrica in cui vennero rinchiuse per rappresaglia, (evento che portò alla nascita della Festa della donna) sarebbero contente di essere ricordate così. Beh nel centenario di questo anniversario c'è Hillary Clinton che corre per la Casa Bianca ma per tutte le altre donne com'è davvero la situazione? Sicuramente conducono una vita in salita dentro e fuori le mura domestiche ...Restando in Italia di passi ne hanno fatti tanti, le donne non solo, in cento anni di rivendicazioni, scontri ideologici e politici con il riconoscimento di importanti diritti quali l'approvazione della legge sul divorzio (1970), la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza (1978), il nuovo diritto di famiglia (1975). Ne sono cambiate di cose da allora. Ma ancora la vera libertà secondo me non si è raggiunta se è vero che le donne sono ancora vittime di stupri, di violenze di ogni tipo, di insulti e di umiliazioni spesso consumate tra le mura di casa. Ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa dal marito, dal fidanzato o dall'ex partner. I numeri parlano chiaro: quasi sette milioni quelle che nel corso della vita hanno subito una violenza sessuale, e solo il 7% trova il coraggio di denunciare il violentatore, e solo un colpevole su cento viene condannato. Meredith, Chiara, la Sig. Reggiani....e tutte le altre che non sono arrivate alla ribalta solo perchè non sono morte ci ricordano che prima di combattere per la legge 194 o per i matrimoni tra gay (per carità battaglie necessarie anche quelle) dovremmo pensare a far difendere di più la nostra DIGNITA' di donna .Chiedere pene certe e severe per chi abusa, e non solo fisicamente, di una donna ... A tutte le amiche di blog, a tutte le donne ed anche a me stessa, auguro solo di non veder mai calpestata la propria "femminilità"