Creato da laprigione il 14/03/2010

Il bacio della vita

romanzo a puntate

 

 

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La prigione 96

Post n°98 pubblicato il 23 Settembre 2010 da laprigione

<<Sono l'uomo perfetto, insomma, peccato sia pure un assassino e abbia un matrimonio finito nella merda alle spalle>> Nel suo volto si vedeva chiaramente la delusione per come era andata la sua vita fino a quel momento. A Michele non sembrava vero aver trovato una donna disposta a consacrarlo come un dio in terra, una persona capace ed autonoma per cui essere qualcosa di speciale. <<Devi smetterla di pensare al passato, frantumandoti nel tuo lato morale, non esistono solo il bianco ed il nero, non ci sono vincitori sempre e perdenti in ogni caso>> <<Già, finchè c'è vita c'è speranza...>> Dorotea lo abbracciò con tutte le sue forze in un impeto materno più che erotico <<Tu sei il mio incastro perfetto ma non posso in nessun modo fare le scelte che devi fare tu >> <<Che intendi dire?>> <<Sono assolutamente sincera..., credimi, non voglio che tu venga con me come se fossi una foglia portata dal vento dove capita, io ti porterò fuori da qui ma non ti chiedo nessuna promessa in cambio>> Michele si alzò, andando a raggiungere il mobile dei liquori, sentiva assolutamente il bisogno di farsi un goccio di grappa. <<Spiegati meglio>> <<Io sono donna ma anche molto razionale, ti amo davvero, ma ho imparato che l'amore deve essere vissuto da entrambi; ti lascerò andare se lo vorrai, non ti voglio a qualunque costo, ho bisogno di essere amata, di sentirmi amata davvero, se no che senso ha la vita?>> <<Cazzo, cazzo, cazzo, non riesco a dire niente, sei davvero una persona fuori dal comune, posso solo volerti bene dopo queste parole>> disse MIchele, attraversato da una scarica di pura adrenalina. Quella donna non era solo bella; aveva un fascino mistico ed esercitava una attrazione più forte di una calamita con il ferro.

Sembrava così sincera, non chiedeva nulla in cambio, nella mente di Michele fu luce verde ad oltranza, il cammino sembrava portarlo verso un futuro meraviglioso. Fecero l'amore il carcerato e la carceriera non come semplice sesso ma attraverso l'intesa di cuore e mente, liberi da ogni preconcetto ed ogni pregiudizio, violando così i limiti del normale pudore. Dentro l'alambicco magico delle loro sensazioni, ogni attenzione perdeva la parte animale e volgare diventando percezione di piacere. Erano ormai le due di notte dentro quell'ufficio, diventato una alcova e Dorotea colse il timido risveglio del suo amante per comunicargli le tappe del programma di vendetta e di fuga. <<Amore mio ti devo dire una cosa, non riesco a tenermela dentro>> <<Mi ami alla follia?>> rispose Michele accennando un sorriso dolce come un leccalecca. <<E' un cosa che ti farà molto male...>> <<Che cavolo intendi dire?>> <<Devo fare una cosa terribile, che mi ripugna>> L'espressione del detenuto 88 si fece di colpo seria <<Spiegami>> <<Ci ho pensato a lungo se dirtelo o no, mi vergogno, non so come mi giudicherai dopo...>> <<Insomma, che cazzo succede? Sputa quello che ti stai tenendo dentro>> A Dorotea vennero gli occhi rossi, la dolcezza e la seratonina ricevuta dalla scarica di sesso, stavano lasciando il posto alla voglia di piangere. <<Victor ha ucciso mio padre...>> <<Quello è nato marcio e finirà all'inferno>> <<Ci penserò io a mandarcelo, devo fargliela pagare>> <<Vuoi farlo fuori?>> <<Sì>> <<Se ti preoccupi di quello che posso pensare di te, sinceramente di quel pezzo di merda non me ne frega nulla>> Dorotea scoppiò a piangere a dirotto stringendo le mani intorno al petto del suo uomo. Michele continuava a non capire il suo atteggiamento. <<Per ucciderlo..., perchè lui non sospetti di nulla, dovrò invitarlo a cena a casa mia...>> <<Porca merda..., non vorrai dire che...>> <<Sarà l'unico modo per convincerlo>> <<Ti farai sco...>> <<Non dirlo! Non dirlo ti prego, è una cosa orribile ma io non posso andarmene da qui senza fargliela pagare>> <<Fanculo>> Michele si alzò di scatto allontanandosi dal divano. <<Fanculo a questa vita di merda!>> gridò, infilandosi i pantaloni e rivestendosi. <<Cerca di capirmi Michele>> <<Ho le palle per terra adesso, vado, scusami>> A Dorotea non rimase che sentire lo sbattere violento della porta dell'ufficio.

 

 
 
 
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wow.. un inizio intenso.. promette :))
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