Il bacio della vita

La prigione 85


<<Quella donna non finisce mai di stupirmi>> Nella mente, lei interpretava il suo modello ideale di donna, era indipendente, autonoma, sicura, in parte santa e moralista, in parte puttana a letto,al tempo stesso dolce e affidabile, la considerava intelligente e non noiosa. Sapeva sorridere, emozionarsi, non gli portava tristezza e sensi di colpa. Ci sono donne che fanno leva sulla bellezza, altre sul vittimismo, altre ancora che usano il sesso per trattare le cose di ogni giorno. Donne che è meglio non incontrare nella propria vita altrimenti il fallimento è quasi obbligatorio. Michele si ricordò di un detto popolare sentito molte volte "Dietro un grande uomo c'è una grande donna" Considerò quanto fosse vero. Come sarebbe stata la sua vita con al fianco una donna frizzante, una compagna in grado di sostenerlo? Sara era una brava donna ma ripensarla adesso, confrontata con Dorotea, mostrava quanto poco in realtà avesse fatto per far andare bene il matrimonio. Sempre quella melassa di pessimismo su ogni cosa. Michele si era talmente abituato a sentirsi in colpa e uomo sbagliato, da continuare a pensarlo fino ad un minuto prima. <<Avrebbe dovuto finire parecchi anni fa, per me, per lei, chissà com'è a letto con Andrea...>> Quando un coppia si spacca, scattano queste paranoie, come una mania inconscia, entrambi vorrebbero scrutare di nascosto nella vita dell'altro, ma tutto sommato è molto meglio che ciò non accada, si scoprirebbe quanto poco in realtà si conosce di chi ci ha accompagnato per anni. <<Cambiata la situazione, cambia il ruolo...>> Prima di quel casino, aveva sempre ritenuto Sara, incapace di cose del genere, assolutamente leale e dotata di sani principi. Pensarla ora, immaginarla a trombare con suo fratello e con un prete, contrastava come un pugno nello stomaco, con le immagini di lei a pregare in Chiesa, al disagio nella loro vita sessuale e allo sguardo da brava ragazza che Michele vedeva ancora dentro il suo cuore. <<Fanculo, devo piantarla di pensare al passato, la vita continua>> In fondo adesso, benchè chiuso dentro una cella, muoveva i suoi primi passi con libertà interiore. Non aveva più impegni con la famiglia, era stato espulso dalla società, doveva pensare solo a sé stesso. Cos'erano, a quel punto, quattro mura intorno? La vita di prima, pensandoci bene era sempre stata solo un mucchio di merda. Quelli che aveva davanti erano gli anni da vivere intensamente, al diavolo la morale comune e gli schemi preconfezionati dalla società, perché dopo c'erano solo la vecchiaia e gli acciacchi. Se Dorotea aveva davvero trovato il modo di tirarlo fuori di lì, lui non si sarebbe fatto pregare. Un certo scetticismo però era quasi fisiologico nel suo cervello. Preferiva attendere, senza lasciarsi andare a facili entusiasmi per evitare di rimanerne deluso dopo.