Creato da anna_861 il 27/05/2014

MASSA: 1915-1918

MASSA (MS) NEGLI ANNI DELLA GRANDE GUERRA: MONUMENTI, STORIE, IMMAGINI, RACCONTI

 

 

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I SEGNI DELLA GUERRA_PISA

I SEGNI DELLA GUERRA PISA

Il 28 marzo si è inaugurata a Palazzo Blu, Pisa, la mostra I SEGNI DELLA GUERRA, allestita in occasione del Centenario della Grande Guerra. La curatela scientifica è affidata al Professor Antonio Gibelli, ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Genova e studioso di questo periodo, in collaborazione con il Professor Carlo Stiaccini e del Dottor Gian Luca Fruci, per le ricerche di archivio 

Attraverso la narrazione affidata a due personaggi, riesumati dalle pieghe della storia con sapienti olografie, il visitatore è subito messo di fronte a quello che fu il problema più sentito di allora: entrare in guerra o non entrare? Neutralismo o Interventismo? Una introduzione generale di tipo cronologico riassume le principali vicende storiche europee ed italiane nei 10 mesi intercorsi dallo scoppio della guerra all'entrata dell'Italia nel conflitto.

Seguendo il filo della loro narrazione dei due personaggi, il visitatore è introdotto alla scoperta della storia locale attraverso documenti e materiali originali provenienti da diversi archivi toscani ed italiani, di cui molti privati. Antonio Ceccotti, classe 1891, nato a Bagni di Casciana, richiamato in guerra dopo aver già partecipato alla Campagna libica, lascia diari autografi da cui traspare una visione realistica della guerra e la sua posizione neutralista. Di tutt'altro sentore le lettere di Ivo Stojanovich, classe 1893 nato a Pisa, studente di Giurisprudenza e irriducibile interventista. Con inquietanti olografie i due personaggi vengono fatti rivivere e parlare in diversi angoli della mostra.

Un ruolo di rilievo viene dato alle Scritture di Guerra, per l'importanza che ebbero e per la mole di testimonianze ancora esistenti. Con l'ausilio delle tecnologie informatiche, scorrono sulle pareti lettere e segni dei militari inviati alle famiglie dalla trincea o dai campi di prigionia.

La richiesta impellente: cibo e vestiario, fame e freddo. Gran parte delle testimonianze proviene dall'Archivio del Cardinal Maffi, che ebbe un ruolo di rilievo nelle comunicazioni e ricerca dei prigionieri durante gli anni di Guerra.

Gigantografie accompagnano momenti significativi della storia pisana, come la manifestazione di circa 7000 persone contro la guerra nel febbraio 1915, oppure le misure di sicurezza e protezione delle opere d'arte dai bombardamenti e l'arrivo dei monumenti “inscatolati” da Venezia. La nascita della Scuola di Aviazione a S. Giusto. Un piccolo angolo dedicato al lavoro delle donne, alla propaganda dei comitati di mobilitazione civile. Salendo al piano superiore, una promenade di grandi manifesti del Prestito di Guerra che martella il visitatore con lo stesso effetto che doveva avere allora sulla popolazione. Nelle sale superiori, una piccola sezione dedicata ai Caduti e ai monumenti ed ai Mutilati di guerra. Nel corridoio di uscita, una interessante carrellata bibliografica sulla produzione d'epoca. 

Due parole sulla mostra...

Certamente una mostra da visitare, da apprezzare e da far conoscere ai più giovani.

Una mostra anche complessa da allestire, data l'ingente mole di materiale archivistico da vagliare e le tematiche più disparate da trattare che sono toccate quasi del tutto. Interessanti i laboratori didattici dedicati ai ragazzi e la possibilità di visita guidata che consiglio vivamente a chi è completamente a digiuno sull'argomento. 

Appunti costruttivi...

La mostra si concentra sulla città di Pisa, tralasciando però di evidenziare alcuni aspetti chiave. Per esempio le relazioni della città con gli altri centri della Toscana, in particolare l'importanza del campo di volo di S. Giusto dove venivano addestrati i volontari aviatori provenienti dalle province toscane, tra cui Massa.

Un altro appunto: i Monumenti. Anche se la provincia di Pisa conserva notevoli testimonianze che non potevano essere certo inserite in questo contesto espositivo (ci vorrebbe una specifica mostra in effetti!!), almeno alcune gigantografie le avrei inserite. Avrebbero significato meglio la memoria di quei Caduti rispetto a quell'espositore mignon a centro stanza, con foto di piccole dimensioni, illeggibili che a fatica ti fanno individuare il luogo del monumento. Un esempio? Lustignano, piccolo paese dell'entroterra pisano sul confine grossetano che neppure i pisani conoscono. Si fatica anche a leggerne il nome. Lo cito non a caso perché questo piccolo paese, che immolò un alto tributo di vite umane, ha una storia che si intreccia con quella di Massa. Diversi giovani di queste zone furono infatti arruolati nel 125° Reggimento Fanteria Mobile, di stanza a Massa.

http://www.palazzoblu.it/index.php?id=893&lang=it

 

Orari di apertura

Martedì-Venerdì: 10.00-19.00

Sabato-Domenica: 10.00-20.00

Ingresso libero

 tel. 050.220.46.50

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Commenti al Post:
lucaclaudiaa
lucaclaudiaa il 08/04/16 alle 11:48 via WEB
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