Prigione dei Sogni

Intangibile


Studi. La testa chinata su un pesante tomo di Diritto. Hai tagliato i capelli, ora ti arrivano appena fino alle spalle; vorrei accarezzarli come faccio sempre prima che ti addormenti, ma ora mi cacceresti. Sembri amare più quel maledetto libro di me a giudicare da come mi hai abbandonato sul divano. Ma io lo so che in questi momenti non c’è spazio nel tuo mondo per me, non mi guardi neppure. Sei tesa, lo capisco dal tuo viso: quando sei preoccupata ti pulsa la mandibola ritmicamente. Stai troppo curva, te lo dico sempre di raddrizzare le spalle, ma appena mi distraggo un attimo ti ritrovo così….Mi piace vederti studiare. Adoro osservarti in silenzio mentre sei tutta concentrata. Hai un’espressione così decisa mentre guardi quelle pagine… Con me sei sempre dolce, ma in questi momenti capisco quanto sei forte, quanto sei indipendente.La luce della stanza ti dona uno strano colorito olivastro, più scuro della tua carnagione naturale, anche i tuoi capelli ramati appaiono quasi neri. Tamburelli le dita sul quaderno, forse qualcosa non va, forse non riesci a capire un passaggio chissà, oppure stai semplicemente pensando a qualche canzone sentita alla radio.Dovrei farmi meno problemi e venire vicino a te.Le tue mani sono snelle ed affusolate, le unghie lunghe e curate. Fanno male quando mi graffi, anche se lo fai solo per gioco. Perché quando ti arrabbi sul serio non ti degni di toccarmi, chiudi la saracinesca e mi cancelli. E allora io anche se sono arrabbiato, anche se magari ho ragione, non posso fare altro che bussare a quella saracinesca ed implorare di aprirmi. Solo allora, dimentichi tutto e mi sorridi.Quando sorridi il mondo è più bello per me. Forse dovrei dirtelo più spesso.Eppure non lo faccio, ci provo sai, ma davvero non ci riesco. Posso pensare le cose più belle del mondo, ma se non riesco a fartele capire che senso ha? Nonostante questo tu mi permetti di far parte della tua vita, mi permetti di godere della tua luce, di riscaldarmi tra le tue braccia, di assaporare la tua bocca. Mi permetti di osservarti ora che sei più bella che mai, anche se siamo distanti, anche se non posso toccarti.Sì, in certi momenti mi basta guardarti da qui, perché quando sono io ad essere distante non ti consento neppure questo e tu lo capisci, o almeno credo.Il libro si chiude, il viso è nuovamente disteso.Alzi la testa. Ti sei ricordata di me.- Ti stai annoiando? – - No, ti immagino nuda! –Digrigni i denti e mi cacci la lingua, proprio come una bambina. Poi abbassi un po’ la testa e mi guardi con quei tuoi occhi castani scuri scuri. Ora stai sorridendo. Ti avvicini, posi una mano sulla mia guancia e mi baci… mi attraversi…“Ciao, come stai? Mi manchi. Ogni giorno…”
(Bernini - Il Ratto di Proserpina)