Prigione dei Sogni

Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte. James Joyce

 

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« Solo un errore...( Parte prima)Messaggio #159 »

Post N° 158

Post n°158 pubblicato il 24 Agosto 2008 da Notram
 

Sai io non credo di volerti più vedere.
Mi dispiace sai, ma proprio non ce la faccio. Non ne ho la forza.
Non mi piace come mi sento quando ci sei tu, non mi piace perdere il controllo, sentirmi inadeguato, piccolo ed indifeso come una lacrima al sole.
Destinato a consumarmi.
All’inizio ero felice sai?
Mi piaceva l’idea di provare qualcosa, di sentirmi di nuovo vivo dopo tanto tempo.
Quella frenesia quando sapevo di vederti, l’agitazione nello scegliere cosa indossare; quel leggero batticuore che mi prendeva mentre ti vedevo scendere dalla macchina, prima di salutarti.
Quel tepore…quanto tempo addietro l’avevo già sentito? Non riesco a ricordarlo…
Ma poi le cose sono andate peggiorando: mi turbavi.
Mi scoprivo a pensare a te all’improvviso. A guardarti da lontano ed ad innamorarmi di ogni tuo piccolo gesto, di ogni piccola espressione del tuo viso. Quanti momenti potrei descriverti in cui non ho desiderato altro che di prenderti tra le mie braccia. Non per baciarti, non per fare l’amore con te. Solo per tenerti stretto e sentire il battito del tuo cuore, confonderlo col mio.
Mi sono riscoperto ad aver paura, aver paura che il passato potesse  tornare a bussare alla mia porta.
Perché per me l’amore ha sempre significato perdita. Ogni volta che il mio cuore si accendeva per qualcuno era come se esigesse un sacrificio in cambio per quei pochi attimi di piacere.
E così è stato anche stavolta, prima ancora che potessi solo avvicinarmi a te.
Perché l’amore che io provo è nero come sangue infetto che corrode la carne e brucia il cuore.
Sai, penso che ci sia un demone dentro di me. Un demone che ha fame, ed è di me che si nutre, consumandomi ogni giorno. Evidentemente ci sono dei momenti in cui questo demone ha appetito. Sono quelli i momenti in cui mi lascia libero di amare. Perché sa che poco dopo ci sarà un lauto pasto per le sue fauci bramose.
E’ troppo facile prendersela con Dio? Può darsi, ma per una volta voglio seguire la strada più semplice. Dopotutto c’è gente che soffre molto più di me, ma si sa, noi uomini siamo piccoli piccoli, ed è solo al nostro misero giardino che badiamo. Il mio ormai è pieno di rovi, rose appassite di cui restano solo le spine, e dopo essermela preso con me stesso per questo, con chi altri potrei prendermela? Mi è concesso almeno questo?
Non posso averti davanti agli occhi. Questo mi distruggerebbe. Per questo non posso fare altro che arrendermi e fuggire da te, da quello che rappresenti.
Sì perché forse non è da te che fuggo, ma dall’idea di potermi innamorare di nuovo. Il perché però te l’ho già spiegato.
Mi viene da ridere per la beffarda ironia di questa situazione. Solo pochi mesi fa mi chiedevo se qualcosa potesse penetrare dentro la spessa corazza che mi divideva dal mondo. Solo pochi giorni fa ero così felice e ti ringraziavo per esserci riuscita.
Se la metà degli esseri umani avesse il mio senso dell’umorismo a quest’ora le risate della nostra mediocre razza si sentirebbero come un eco profondo che si diffonde nell’universo.

Odio essere così maledettamente banale. Ma evidentemente ad essere banali sono i sentimenti umani.

Perché per scrivere devo soffrire? Abbiate pietà per quel che resta del mio orgoglio, non compatitemi…
Ben tornato a casa Notram!

 (N.)






 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/08/08 alle 12:00 via WEB
comunque io preferisco innamorami e prendere delle sonore testate piuttosto che rinunciare... magari mi va bene e dall'altra parte trovo qualcuno che mi corrisponde!!!paola
 
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