in me

Una Storia I°


la macchina viaggiava lenta su per quelle strade tortuose di montagna..............  l'aria fresca dell'altezza, dava sollievo al caldo sole d'agosto............ erano seduti in silenzio, lui e lei, si sentiva il rumore delle ruote che strisciavano sull'asfalto.............qualche cicala friniva......... poi silenzio............... lui, un uomo sulla cinquantina, fisico longilineo ma muscoloso, pelle olivastra e abbronzata, capelli grigi arruffati dal vento che gli conferivano un'aria sportiva, lo sguardo attento alla strada, le mani sul volante, le labbra chiuse, non traspariva nessuna emozione.............. lei, una donna sulla quarantina, fisico appesantito dagli anni ma gradevole, pelle chiara, solo un pò di rossore sulle guance, capelli lunghi biondi raccolti sulla nuca con una pinza, dai quali qualche ciuffo ribelle giocava con i contorni del suo volto, stava ad occhi chiusi, una mano in grembo, l'altro braccio usciva dal finestrino dell'auto, la mano aperta sfidava la forza dell'aria, le labbra socchiuse, traspariva tristezza dai suoi lineamenti............... gli alberi rigogliosi di foglie e di rami, lasciavano filtrare a tratti i raggi del sole, come tante lucciole in una notte d'estate.............. i boschi selvaggi, pieni di arbusti, di rovi, di ginestre, di rosa canina............... rendevano romantica quella gita, ma niente di romantico doveva accadere.I Km. da fare erano ancora molti prima di raggiungere la loro destinazione...........  il leggèro vento, carezzava quei volti tristi e silenziosi................. l'auto proseguiva lenta, attraversando piccoli paesi................ piccole chiese nelle piazze principali, erano le costruzioni più grandi........... le case modeste con bellissimi gerani sui davanzali, panni stesi, gabbie di canarini che gorgheggiavano............ uomini e donne con i volti bruciati dal sole, camminavano arginando i bordi della strada.............. chi portava sacchetti della spesa, chi portava cariole stracolme di erba con falci infilzate............. che facevano pensare subito a quei coniglietti chiusi nelle loro gabbie.............. Lei lo guardò, provò ad allungare una mano per carezzare la sua............ ma subito la ritrasse e nel suo volto per un'attimo trasparì dolcezza infinita.............. Quel silenzio tra loro pesava come un macigno, solo il sollievo dei paesaggi, solo il sollievo del fresco vento di montagna............. L'auto proseguiva la sua lenta corsa, quasi avesse una propria personalità, e volesse ritardare a tutti i costi il loro arrivo.............. lui, sempre silenzioso............ posteggiò l'auto davanti al vialetto che conduceva alla loro casa, scese come al rallentatore e si diresse verso il bagagliaio, lo aprì e tirò fuori due piccole valige appoggiandole in terra, richiuse il bagagliaio e prendendo le valige si diresse verso l'ingresso, le posò dinanzi alla porta e tornò verso l'auto.............  lei, aveva osservato tutta la scena, era scesa dall'auto e si era avvicinata a lui, che senza guardarla le disse: "pensaci tu ad aprire, io intanto vado in paese a comprare un pò di provviste" senza aggiungere altro era risalito in auto, aveva riacceso il motore e si era allontanato................ a lei non rimase altro da fare che cercare le chiavi di casa nella borsetta, aprì la porta ed entrò............... c'era odore di chiuso, e tanto buio, solo la luce che filtrava dall'entrata stava illuminando un divano color senape ed una luce a piantana........... entrò ed aprì tutte le finestre, facendo entrare il sole e l'aria calda e gradevole di quei monti........... le valige erano ancora fuori della porta.............. si guardò intorno, tutto era come lo avevano lasciato l'ultima volta che erano stati lì...............l'ultima volta............... "Giacomo vieni, il pranzo è pronto" "Arrivooooooooooo" se l'era visto piombare in casa di corsa, con un sorriso bellissimo............ l'aveva presa per la vita e stringendola a se l'aveva baciata.............. "ma........ ma ........ il pranzo è pronto!" aveva obbiettato lei............ "ssssssttttttt! Lo mangeremo dopo"