in me

Una Storia IV°


Le parole non servirono più, le loro labbra erano unite in un dolcissimo bacio, le loro mani donavano carezze sfiorate, le dita disegnavano i contorni dei loro volti............  adesso sì, che quel fine settimana sarebbe stato un fine settimana romantico e d'amore............ C'era uno strano silenzio fuori, i grilli avevano smesso di cantare, tutto era inverosibilmente immobile, nessun alito di vento, nessuna voce chiassosa, solo silenzio............. Giacomo e Perla, non si accorsero della figura scura che era entrata nella loro casa............. Un suono sordo, qualcosa che colpiva Giacomo sulla testa...........  Perla lanciò un grido di terrore, due forti braccia l'avevano afferrata e la stavano schiacciando con potenza alla spalliera del divano............. quegli occhi che prima erano dolci e pieni d'amore, adesso erano spalancati e pieni di paura.......... "Chi sei?""Giacomoooooooo!""Che gli hai fatto?""Giacomo amore miooooooooooooo!" Non riusciva nemmeno a piangere.............. Adesso vedeva il volto dell'uomo che la stava tenendo ferma, aveva un sorriso demoniaco e la guardava con scherno............ le braccia le facevano male, lui stringeva troppo forte.......... provò a ribellarsi, a reagire, ma non riuscì a muoversi.............. "Cosa vuoi? Che hai fatto al mio uomo?" Nessuna risposta, uno strattone, una spinta............ si ritrovò sul pavimento.......... era riuscito a spostarla come fosse un oggetto, una bambola di pezza............ La notte era scesa sul piccolo paese......... nessuno poteva immaginare il dramma che stava coinvolgendo Giacomo e Perla............. assurdo, tutto era così assurdo..............  Perla aveva perso i sensi, la paura l'aveva trascinata nel suo mondo interiore.............. Giacomo riaprì gli occhi, non riusciva a muoversi, un forte dolore alla testa gli fece uscire un gemito, e si rese conto che nessun suono poteva uscire dalle sue labbra............ si accorse di essere stato legato e imbavagliato ad una sedia della sala............. quanta impotenza provava, quanta paura per lei........... ma lei dov'era? "Perlaaaaaaaaaaa!!!!!!!" avrebbe voluto gridare, avrebbe voluto correre in suo aiuto, ma non poteva! Non poteva! Solo il suo cuore gridava forte il suo nome............."Perlaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!" Nelle ombre della stanza riuscì a distinguere una figura, che si muoveva disinvolta per la casa, ma Perla dov'era? Gli occhi si abituarono al buio e riuscì a vederla.............. "Povero amore mio!" Perla era distesa in terra immobile............  quanti pensieri attraversarono la sua mente............." che le ha fatto? ""perchè non si muove?""amore ti amo! Sono un'imbecille, idiota, non riesco a proteggerti!""Perlaaaaaa, Perla, amore mio!" "Che le hai fatto bastardo!" Cominciarono a scendere lacrime, l'impotenza e la rabbia, creavano un miscuglio di sentimenti che gli premevano in petto.............. "Si stà muovendo! E' viva! Il mio amore è vivo! Perla amore mio!" Perla si stava riprendendo, quella sensazione di terrore la immobilizzava...........  Solo il chiarore della luna illuminava la stanza, adesso le ombre le sembravano tutte nemiche...........  Giacomo la stava guardando, vide il suo sguardo, misto a rabbia e amore...........  ma dov'era il bastardo che si era introdotto in casa loro?  Sentì avvicinarsi a lei, un rumore di passi frettolosi............ "ti sei ripresa brutta puttana! Dovrai pagare per tutto!" "chi sei? Non ti conosco, cosa devo pagare?" "zitta!" e la colpì con uno schiaffo, con tutta la potenza di un uomo, che le fece lanciare un urlo................  Un cellulare stava squillando............. "Sono io! Ci sono tutti e due, voglio sapere che cosa ne devo fare!""Non ho problemi! Mi divertirò un pò!" L'uomo ripose il cellulare nel taschino della camicia e cominciò a sbottanarla......... Perla era sempre immobilizzata dal terrore, quel tappeto sembrava che la trattenesse con forza aderendola al pavimento............. Giacomo non poteva fare niente, era stato legato e imbavagliato con arte, e qualsiasi movimento cercasse di fare, contribuiva  a renderlo ancora più impotente...........le lacrime offuscavano ancor di più la vista, e le ombre erano ancora più confuse.........avrebbe voluto potersi liberare, correre dal suo amore, toglierla dalle grinfie di quel mostro.............. ma non poteva, non poteva..............