Creato da andywebb il 01/05/2007
Una novella quasi d'amore

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Post n°3 pubblicato il 01 Maggio 2007 da andywebb

Meno male che il cielo..

"..di più piacevole. come una ballerina, ripresa di spalle, una lunga treccia, una semplice camicietta bianca e pantaloni blu. sulla spiaggia."
Proprio quella,   proprio quella.

Meno male che il cielo si era aperto. Una brezzolina fresca ma non spiacevole si era alzata, un maestrale pulito e salato che in poche decine di minuti aveva spazzato il cielo grigio e basso. Rimanevano, qua e là, cumuli grigiobianchi vagabondi, come pecore che avessero perso il gregge. Il respiro del mare, con l'arrotolarsi dell'onda di risacca, dava il tempo ai suoi passi. Onda dopo onda, passo dopo passo.
Si fermò interdetto.
Cosa ci faceva, quella ragazza sola, sulla sua spiaggia...?... ballava, ballava da sola...
Aguzzò gli occhi per vedere se non ci fossero altri. Forse qualcuno, era nella pineta alle spalle della spiaggia, tra gli alberi. E lui non poteva vederlo.
Si muoveva bene, leggera e sicura, con mosse feline ed altre che mostravano un candido femminile languore. Gli sembrò che mimasse un tango o un altro tipo di danza, ma comunque latina. Rallentò il passo, non voleva che la ragazza sparisse dalla sua visuale. E non voleva che smettesse di ballare.
Forse, se si accorgeva di lui, si sarebbe fermata e se ne sarebbe andata.
Lei ballava, da sola. Ed era così naturale che lo facesse. Era un momento magico. Perfetto nella semplicità e nell'armonia che era intorno.
L'unica nota stonata era proprio lui. Se si avvicinava ancora, quel momento magico si sarebbe sicuramente interrotto. E se ne sarebbe sentito in colpa. Senza saper perchè.
Farsi vedere o non farsi vedere? Mimetizzarsi tra gli alberi e le frasche della pineta o sedersi lì, dov'era, abbastanza lontano da non disturbare, anche se visto?
Il promontorio era ancora molto lontano ed il sole era quasi ad un terzo del suo percorso nel cielo.
Si sedette sulla sabbia, leggermente spostato nella direzione della ragazza che ballava davanti al mare. La guardava e sarebbe bastato poco, a lei, per vedere lui. Sarebbe bastato che i suoi occhi lasciassero la traccia musicale che seguivano; s'immaginava li tenesse socchiusi e sognanti.
Erano solo in due, in chilometri di spiaggia, la ragazza che ballava e lui, seduto a guardarla da lontano. E non si sarebbe avvicinato di più.
Avrebbe atteso la fine di quelle mute e affascinanti movenze.
Il promontorio poteva aspettare.

Era una vita che era là.

 

 

 
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