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Serenità!


Ci sono molte frasi utilizzate per fare gli auguri di Pasqua.Molte sono di "rito", altre nascono dal cuore.Però, il sostantivo utilizzato che più colpisce è: "serenità".Quando leggi o ascolti un augurio così formulato, qualcosa ti si muove dentro.In quel momento, indipendentemente da chi ti porge questo augurio, speri ardentemente che ciò si avveri.Permettetemi di fare "la scoperta dell'acqua calda" dicendo che la serenità è la cosa di cui più abbiamo bisogno.E mi chiedo da dove scaturisca la serenità. Se dalle cose o le persone intorno a noi, se dalle esperienze, se dalla salute, se dal denaro (magari anche poco), se dalla certezza di un lavoro, se dall'amore o dall'amata/o.Oppure, più "semplicemente (si fa per dire) lo stato di serenità è dentro di noi.Non saprei dare una risposta, credo siano tutte giuste e tutte valide. Ciascuno sente il proprio bisogno di colmare il vuoto creato dalla mancanza di serenità e in ognuno questa serenità manca per un motivo diverso.Ci sono momenti "magici" in cui sei stato "sereno"... peccato che durano poco... ma non puoi dimenticare. E se li avessi "raccolti" quei momenti?Si dice che quando non riesci a "vedere" il futuro, allora ti aiutano i ricordi; forse è vero.Credo che l'errore più grande che si possa commettere sia di pensare che la serenità si trovi obbligatoriamente in un'unica direzione, cioè quella che abbiamo scelto noi e questa convinzione non ci permette di "abbandonarci" agli eventi.Indipendentemente, il discorso è piuttosto arduo!Non vorrei mischiare il sacro e il profano e spero di non sembrare blasfemo, ma sono un credente, anche se lontano dai "cerimoniali liturgici".Perciò, prego il Cristo risorto, per la moltititudine delle Sue compassioni che non sono esaurite, di donare a ciascuna persona di buoni sentimenti il dono della serenità!E, per quante cose inspiegabili ci accadono, possa Lui avere compassione di noi e concedere la giusta saggezza alla nostra vita per la nostra serenità.Possa concedere a ciascuno di discernere quale sia la direzione migliore, dov'è il "luogo" della nostra serenità. E non credo ci si possa riferire solo a "luoghi celesti". I "luoghi" degli uomini sono anche "terreni", fanno parte di quelle caratteristiche insite dell'essere umano, e se un uomo perde il "filo" diventa un solo uomo angosciato.