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Flight: l’alcoolismo prende il volo!


Whip Whitaker è un pilota di linea col vizio dell’alcool. Dopo una notte di bagordi, il comandante si prepara ad affrontare l’ennesimo volo ma quello che doveva essere un’ordinaria corsa tra Orlando e Atlanta si trasforma presto in un incubo. Un improvviso cedimento della struttura costringe Whitaker ad una manovra di emergenza; l’operazione disperata riesce al comandante che rovina a terra salvando 96 persone e perdendone 6. Eroe per la stampa e per l’opinione pubblica ma, se da una parte le indagini rivelano la causa meccanica che ha provocato la tragedia, dall’altra tradiscono il segreto indicibile di Whitaker: l’alcoolismo! L’O.M.S. fornisce una definizione di alcoolismo secondo la quale “devono essere considerati alcolisti quei bevitori in eccesso la cui dipendenza dall’alcool abbia raggiunto un tale grado da produrre evidenti disturbi mentali che intralciano la loro salute psico-fisica, le relazioni interpersonali e la loro funzionalità economico-sociale”. I sintomi sono diversi e progressivi: nelle prime manifestazioni di ubriachezza si rilevano eccitamento intellettuale e motorio, euforia, ottimismo, diminuzione dell’autocontrollo, loquacità. Successivamente i discorsi tendono ad una maggiore incoerenza e si evidenziano disturbi motori e dell’umore. In uno stadio finale compare il vomito, i riflessi sono fortemente indeboliti e vi può essere incontinenza sfinteriale. Generalmente si osserva un sonno di tipo comatoso prima del ritorno alla norma. (E’ bene ricordare che esistono anche ubriachezze di tipo “patologico” che possono terminare con un coma, reversibile e con amnesia)  Vi possono essere diverse motivazioni che portano gli individui a ricorrere all’alcool, motivazioni soggettive ed individuali; in alcuni casi la motivazione principale è l’ansia da “tenere a bada”, in altri è una forma di protesta solitaria e silenziosa verso gli altri, in altri casi ancora sembra essere una forma autodistruttiva, una specie di lento suicidio. Il ricorso all’alcool, proprio come accade al comandante Whitaker nella pellicola,sembra essere un tentativo di sottrarsi al contatto con la sofferenza e con le conflittualità che la vita può portare; l’alcool aiuta chi ne abusa a far scomparire le tensioni, le preoccupazioni che lo affliggono. Per fronteggiare le frustrazioni, si tende a ridurre sempre più i momenti di lucidità, orientandosi verso l’ebbrezza continuativa. Il bere di continuo da un lato alleggerisce la tensione, dall’altro fa emergere i sensi di colpa e contribuisce a far precipitare situazioni affettive, familiari e lavorative creando un circolo vizioso che porta di nuovo al ricorso all’alcool. Il trattamento dell’alcoolismo richiede una accurata diagnosi e una costanza nel trattamento da parte del paziente e dei terapeuti. Le fasi possono essere riassunte come di seguito: -disintossicazione -astinenza e sostegno -psicoterapia e riabilitazione Vi sono le psicoterapie di gruppo, le conosciute associazioni di ex bevitori A.A. (Alcolisti Anonimi); sono gruppi autogestiti dove, attraverso l’incontro e il confronto con gli stessi problemi degli altri, si cerca di non tornare al fatidico “primo bicchiere”, che trascina poi con sé tutti i successivi. I gruppi di A.A. non permettono una definitiva risoluzione del problema, poiché l’intervento è centrato sul sintomo; a chi fosse sufficientemente motivato si può consigliare , dopo aver raggiunto una sobrietà soddisfacentemente stabile con l’aiuto di A.A.,di iniziare una psicoterapia individuale. Lo scopo della psicoterapia, nell’ambito di un progetto riabilitativo di ampio respiro che veda coinvolti diversi operatori, è quello di permettere all’alcolista, in un primo momento, di riconoscere la sua condotta alcolomanica, che generalmente non gli appare evidente. Un obiettivo è aiutare il paziente a separarsi dall’idea di onnipotenza che l’alcool gli procura e scoprire risorse e capacità reali che lo portino ad una maturazione affettiva e ad una riorganizzazione della sua vita. Il più delle volte una psicoterapia va estesa all’ambito familiare, se possibile.  Dott.ssa Simona Pierini Psicologa, Psicologa Giuridica, Psicoterapeuta e-mail: simonapierini@inwind.it Studio: Via Ardea, 27 (Piazza dei Re di Roma), Roma