Mente e Cervello

Post N° 133


Ci troviamo spesso a criticare gli altri ed il nostro rapporto con loro. Ci troviamo spesso ad etichettare le relazioni nostre e dei nostri conoscenti. Non ci risparmiamo mai giudizi, siamo convinti che tutto ciò che va oltre i nostri schemi, il nostro punto di vista non può essere accettato. Le relazioni lineari sono ammesse, fino a che il/la partner dei nostri amici ha un comportamento chiaro siamo pronti a parlare di una relazione normale di amore corrisposto, ma il tutto deve coincidere con la letteratura corrente. Siamo intrisi di conformismo ideologico e pronti a dar voce alla sola norma, aborrendo i comportamenti fuori dai nostri schemi. Il peggio è che questi rigidi schemi li trasciniamo anche nella nostra stessa vita, facendoci molto male. Così più rigidi sono gli schemi, più possibilità ci si preclude.Oggi parlavo con una signora che per sue paure non passa per buono il comportamento di nessuno. In ognuno vede un difetto, un possibile nemico. Anche suo marito non la ama, a suo sentire. Ma è realmente vero? Cosa ci si aspetta dall’amore? Noto come si è pronti ad accettare ciò che è chiaro, a rifuggire l’oscuro. Pronti a spaventarsi se un uomo rifugge l’amore e magari etichettarlo come latin lover, magari è solo un soggetto ansioso che vorrebbe vivere una relazione normale, ma ha paura.  Se quando si ama si vivesse con una calma maggiore rispetto a quella di un supermercato, se ci si prendesse il tempo per conoscere l’altro, se si dilatassero i propri schemi, capendo che se vuoi amare, se vuoi amici, devi dilatare alcuni spazi mentali, altrimenti non ci stai, altrimenti finisci per starci stretto anche con te stesso.Idem ciò che accade quando ci si preclude possibilità lavorative, le convinzioni che ci fanno barriera sono innumerevoli:E’ affascinante vedere come si ricevono sempre le più strane risposte, molte delle quali sono di questo tipo:ma per fare i soldi devi prima averne se non hai amicizie non vai da nessuna parte i ricchi credono di comprare tutto con i soldi sono troppo vecchio sono troppo giovane sono troppo stupido se mi fossi laureato se mi fossi messo a lavorare invece di studiare e perdere tempo non puoi fare... è impossibile... nessuno... tutti... E la lista va avanti... Tutte le frasi riportate sopra rientrano nella categoria delle convinzioni essendo basate non sulla REALTA' (e qui evito i problemi legati al fatto che la si possa davvero conoscere o meno...) ma sulla PERCEZIONE della realtà.Ma perché sono tanto importanti? Semplice. Perché una convinzione CI CONDIZIONA, ci spinge a trovare nella realtà esterna le “prove” per confermare la validità di quello che pensiamo.Per cui, essendo noi i primi limiti e i primi ad aprire al ”possibile”…stiamo attenti a quel che diciamo…siamo anche i primi e talvolta gli unici ascoltatori delle nostre angosce interiori…