Mente e Cervello

Post N° 163


Ma ve lo hanno mai detto che la disabilità non esiste e tutto dipende dalla nostra flessibilità, dal nostro saperci adattare, dalla nostra voglia di comunicare, dalla nostra intelligenza che ci aiuta ad amare le differenze individuali, contro le omologazioni, ma amando la differenza che ognuno di noi si porta dietro, quella differnza che ha permesso ai nostri geni di competere, Quella differenza che Darwin ha sottolineato, quella differenza che ci fa amare, innamorarci e scegliere qualcuno diverso da noi. La disabilità è diverse a seconda delle parti del mondo e dipende dalle volontà politiche, dipende dalle tradizioni, dalla tolleranza e la cultura di un popolo. C'è chi chiude a chiave in ospizio gli anziani chiamandoli vecchi, chi li ama e porta in casa chiamandoli nonni, chi, invece li venera e chiede consigli chiamandoli saggi. C'è chi credeva che gli epilettici erano in contatto con gli dei, che li rifugge perchè malati. Ma la disabilità non esiste, è data dalle barriere architettoniche di un popolo, è data dai nostri schemi mentali. Dalle barriere poste nella nostra mente. Noi siamo e basta, le definizioni appartengono alle nostre paure che ci fa etichettare tutto. Destra sinistra, cattolici, atei, mussulmani, ma noi siamo e basta. Se solo capissimo questo, se solo sentissimo questo legame tra noi nell'animo non avremmo apura e voglia di controllare tutto e tutti, bisogno che si assoggettino a noi. La notra cultura "contiene" i disabili, decide per loro e non con loro, una cultura così è figlia di persone che seminano il germe della differenza, che creano differenze che usano maschere per fingersi buoni cittadini interessati all'aiuto, ma mi chiedo di chi? Troppa gente usa i disabili per le loro passerelle, sembra la nuova moda, una moda acchiappavoti stomachevole. Si alzano i marciapiedi per creare differenze, ci si candida alle elezioni per promettere di combatterle...si entra nelle associazioni per controllare che "chi vive davvero il problema" non capisca troppo del sistema...e così il politico di turno...entra nell'associazione e cerca di controllare (portando il regime al posto del principio di sussidiareità) fingendo aiuto! Non lasciate mai che un politico entri nella vostra associazione, non vi aiuterà mai. Vi manipolerà per suoi fini, ma con il suo linguaggio abile che vi paralizzerà la lotta per aiutare chi non sarà aiutato mai.Tetiangel