Mente e Cervello

storia di una goccia d'acqua


Era la domenica prima di Natale del 2008, ero ad un incontro di quelli che piacciono alla mia mente e al mio corpo, lì c'era una persona speciale che ci raccontò questa storia, provo a riportarvela:"C'era una volta una goccia d'acqua, viveva allo stato gassoso in una nuvola. Da quelle parti la vita era piena di euforia, si viaggiava molto, si osservava il mondo dall'altro e così si potevano ammirare le meraviglie di Dio. La goccia viaggiava con le sue compagne e ogni tanto qualcuno sognava di scendere giù sulla terra e vedere il mondo da vicino. Sulla nuvola c'erano sempre feste, si cantava e si ballava, da lì il mondo appariva bellissimo. Pian piano quadi tutte le gocce decisero di provare a scendere, allora anche lei entrò nel coro e si lanciò giù con le altre! Il viaggio non fu brutto, anche se il tepore del sole era lontano in quella giornata di pioggia. Quando viveva sulla nuvola poteva spostarsi dove voleva, e spesso andava nella parte posteriore della nuvola dove batte il sole, ma quando il sole era forte si rifugiava all'ombra. In quella giornata di pioggia poteva solo venir giù. Diventò così pesante che non aveva alternative. Cadde su di una foglia d'insalata e da lì nel terreno intorno. Finì al buio per non sappiamo quanto tempo, ma laggiù conobbe tanta gente che le spiegò l'importanza della sua presenza nel ciclo vitale. Sopportò con gioia quel buio, l'essere utile le piaceva tanto. Un giorno scese tanto fino a che finì in un posto che chiamavano falda, lì caddè in una specie di fiume e viaggiò con le altre gocce d'acqua. C'erano alcune goccie anziane che raccontavano i loro diversi viaggi, che parlavano del dover avere fiducia nel poter tornare tra le nuvole, ma lei non ricordava di esser mai stata tra le nuvole. Tra le gocce alcuni prendevano in giro questi vecchi che si dicevano saggi, rimproverandoli per ciò che dicevano creando stupide speranze sull'aldilà. Questi vecchi saggi erano dei religiosi, ma a molti non piacevano, raccontavano cose difficili da credere!La nostra goccia si trovò a vivere tante difficoltà, spesso era al buio, tante volte doveva sopportare l'invadenza di altre sostanze che le si legavano strette, quasi quasi rischiava di non sapere più chi fosse. C'erano giorni in cui si sentiva divisa a metà, il suo ossigeno litigava col suo idrogeno e legava meglio con altre sostanze, si sentiva persa...non sapeva più chi era diventata...arrivava di tutto, cloro, sodio, per non parlare di quando finirono nella fogna...ma anche difficile fu la sua esperienza nel mare...il problema grande era il dover cambiare sempre, il subire le invadenze, lo stare sempre con sostanze diverse da se. Cercava qualcuno con cui parlare, con cui condividere la similitudine, ma ormai non sapeva più cosa e chi fosse. Un giorno finì in un'enorme vasca, lì la trattarono malissimo, e le dissero che era per il suo bene, volevano farla stare a tutti i costi con il cloro, poi con altre sostanze che non conosceva. Le dissero che era malata e aveva bisogno delle medicine per guarire. Non si oppose, era triste fino alla morte, ma si lasciò andare ancora una volta, sperando nella felicità. Ma dopo quella cura fù costretta a viaggiare per mesi in tunnel bui, tutti la spingevano, c'era ressa e nessuno sapeva dire dove sarebbero andati. In quei tunner non si riusciva a dormire, a socializzare, tutti correvano, senza una meta. Lasciamoci andare al destino, dicevano, facciamo in fretta, diceva un altro, e corriamo che il buio mi uccide, diceva un'altro ancora...ad un certo punto si senti attirare verso qualcosa, non poteva opporsi, vide la luce e di lì cadde in un piccolo bacino d'acqua. Qualche minuto dopo scoprì che non si trattava di un bacino, ma di una pentola in una cucina di una signora. C'era chi ci credeva, chi no. Qualcuno le disse che presto avrebbe sentito calore, e allora avrebbe dovuto lasciarsi andare per seguire i suoi sogni. In molti ascoltando questa "profezia", ridevano. Lei fu felice quando iniziò a sentir calore, era molto piacevole. Ad un certo punto , però, non si capì più nulla, tutti iniziarono a spingersi e a gridare per la sofferenza, il calore bruciava, era un'inferno, stare lì era impossibile, stava morendo, bruciava troppo forte era tutto assurdo e la sua vita era assurda, il vecchio saggio che le stava vicino le disse "lasciati andare, non opporre sempre resistenza", ma lei aveva paura e dolore e non riusciva a lasciarsi andare. Ad un certo punto le sembrò di morire, non fece in tempo a salutare nessuno, si ritrovò da sola e volava, non capiva cosa le fosse successo, era sola e spaventata, ora anche quegli amici appiccicosi le sarebbero stati di conforto, ma era sola con il suo idrogeno ed il suo ossigeno, persa, saliva, volava...e la sua memoria si risvegliò e ricordò tutto il percorso della sua vita...fino a che finì in una nuvola...e lì capì chi era, chi era stata, che senso avesse avuto quel viaggio...raggiunse il lato del sole, si espose al calore, e cominiò a riflettere sulla lezione che la VITA le aveva dato, una lezione che le era sembrata durare in eterno, invece era stata via solo qualche giorno!