Raffaele Merlo

Intervista a Ettore Vigo dei Delirium (Raffaele Merlo)


Genova 1970: il tastierista Ettore Vigo, il batterista Pino Di Santo, il bassista Marcello Reale, il chitarrista Mimmo Di Martino e il cantante Ivano Fossati davano vita al primo nucleo dei Delirium, uno dei gruppi più popolari della scena progressive italiana, capace di mescolare la più tipica melodia italiana alla verve che l'Inghilterra musicale di allora pompava verso il resto dell'Europa.Nel 1971 realizzano il loro primo album “Dolce Acqua": morbide atmosfere acustiche, sognanti ballate in un’azzeccata miscela di rock, folk e jazz, con arrangiamenti arricchiti dal flauto di Ivano Fossati che avvicina il gruppo alle sonorità dei più famosi Jethro Tull di Jan Anderson. La notorietà del gruppo aumenta e l'anno dopo i Delirium partecipano al Festival di Sanremo con il brano "Jesahel", che diventerà una hit con milioni di copie vendute. Non molto tempo dopo Fossati decide di intraprendere la carriera solista. I Delirium ingaggiano quindi il musicista inglese Martin Grice (voce, flauto e sax) con cui realizzano il loro secondo album, "Lo scemo e il villaggio", la cui musica è arricchita dalle sonorità del sassofono; nel 1974 è la volta di "Delirium III", nel quale troviamo un recupero di atmosfere più progressive, oltre all'impiego di una sezione di archi e della chitarra elettrica. Dopo molti anni di silenzio Vigo, Di Santo e Grice hanno riportato in vita i Delirium trentadue anni dopo il loro scioglimento avvenuto nel 1975: con un nuovo bassista (Fabio Chighini) ed un nuovo chitarrista (Roberto Solinas), i Delirium sanciscono la propria reunion con disco dal vivo "Vibrazioni Notturne" che, registrato durante i concerti dell'estate scorsa, presenta alcuni dei loro classici rivitalizzati, un brano inedito (“Notte a Bagdad”), alcune covers dei Jethro Tull (‘Bourée’ e ‘Living in the past’) nonchè una strepitosa versione di "With a little help from my friends" del Joe Cocker di Woodstock . Ci spiega l'Arquatese Ettore Vigo: "Inizialmente non pensavamo di incidere nuove cose, ma semplicemente di rivisitare le “vecchie” e farle sentire a chi non le conosce e a chi si è dimenticato di noi. Poi sono arrivati gli “angeli” della Black Widow, Massimo Pino e Alberto, e con il loro entusiasmo contagioso ci hanno convinti a "riaprire i nostri cassetti". L’ingresso dei due nuovi elementi Fabio Chighini e Roberto Solinas, ha portato nel gruppo nuove idee e freschezza negli arrangiamenti. I Delirium sono inoltre tornati perché consapevoli della presenza di giovani amanti e discepoli del prog, una nicchia che grazie a internet si scopre essere sempre più affollata , anche grazie ad etichette come la Black Widow che promuove vari generi musicali come progressive, hard rock, new wave, ecc…".Con l'etichetta Black Window Vigo, Di Santo, Grice, Solinas e Chigini stanno attualmente lavorando ad un nuovo album di prossima uscita, che ricorderà i Delirium più familiari al pubblico, con molto sax e molto flauto, ma che presenterà anche interessanti novità negli arrangiamenti e nelle armonizzazioni. Riporto qui di seguito il resto dell'intervista al tastierista Ettore Vigo:-Raffaele Merlo: Come procedono i lavori per il nuovo album? Ho letto che dovrebbe essere ultimato a breve…-Ettore Vigo: Sì è vero...l'album sarà di stampo prog, ma con varie impostazioni: spazierà dal jazz rock al blues e presenterà altresì molte armonie classicheggianti. Siamo molto soddisfatti e ti confesso anche un po’meravigliati di quello che sta uscendo...senza voler peccare di "presunzione"!-R.M.: Per te cosa significa “prog”?-E.V.: Negli anni '70 questo termine non esisteva, quel tipo di musica veniva definito: pop, pop-jazz, jazz-rock ecc.Personalmente come progressive intendo "l'opera concept", cioè un'opera legata da un filo conduttore e non semplicemente una serie di brevi canzoni non interconnesse tra di loro...-R.M.: Secondo te cosa spinge i giovani di oggi a riscoprire il rock progressivo degli anni '70? -E.V.: Diciamo che gli anni 60 - 70 hanno da sempre fatto scuola e, superata una fase (a mio avviso per certi aspetti negativa) che va dagli anni '80 ai primi anni '90, si è finalmente ripreso il cammino tralasciato.-R.M.: Nei tardi anni ‘90, durante le interviste, alcuni gruppi del cosiddetto panorama prog metal usavano spesso citare gruppi come King Crimson, Genesis, Yes, Jethro Tull ecc. Ritieni che questi artisti (oltre naturalmente a Internet, come tu stesso fai notare) possano aver in qualche modo promosso il processo di riscoperta e rinascita cui stiamo assistendo ora?-E.V.: Sicuramente si...! Se ascolti le "confessioni" dei vari gruppi metal, hard-rock ecc... tutti quanti in qualche modo nominano o comunque devono qualcosa a tali bands...Ad esempio prova solo ad ascoltare i Muse...con la mente vai comunque agli anni '70! Naturalmente le sonorità di oggi sono più curate grazie alle nuove tecnologie...ma le armonie e le melodie sono quelle...-R.M.: La musica progressiva sembra non avere confini: influenze che vanno dal folk acustico al rock più “robusto”, dalla musica classica al jazz senza peraltro disdegnare le innovazioni tecnologiche e le nuove sonorità…Il vostro modo di suonare è cambiato negli anni? -E.V.: La nostra musica si è arricchita di spontaneità , portata dall'esperienza. Le sonorità sono le stesse ma prodotte da tecnologie attuali (ad es. organo hammond virtuale, ovvero software B4).-R.M.: Cosa consiglieresti ai giovani musicisti che sognano di ottenere le sonorità tipiche del prog anni '70?-E.V.: Oggi esistono vintage virtuali ottimi che possono riprodurre fedelmente mellotron, moog , piano fender, hammond ecc..Personalmente li consiglio (per praticità  naturalmente) anche se ovviamente poter disporre "realmente" di tutti quegli stumenti sarebbe bello quanto costoso!I delirium si esibiranno il 20 maggio al Thunder Road di Codevilla (PV).Per ulteriori informazioni sul loro tour e sull’album in uscita consultare il sito internet www.idelirium.it e il loro myspace:  http://www.myspace.com/deliriumitalyRaffaele Merlo