Creato da: Pucciolo_tremendo il 16/06/2005
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« Messaggio #20 »

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 20 Giugno 2005 da Pucciolo_tremendo

16/03/05 (Quinto mese)

Amore mio. Mia unica ragione di vita (almeno per questo momento. Un momento che non so quanto durerà.) Ti ho praticamente “strappato” un’accettazione di un invito a pranzo che, sicuramente dopo la lettura delle email e dopo l’ultima nostra (ho scritto NOSTRA e non mia) telefonata, stai o starai cercando il modo di evadere.

Sono qui ore 01.55 dopo una serata in cui ho bevuto un rum e pera, una guinness e un coca e vodka (che mi ha piegato DEFINITIVAMENTE). Sono qui annebbiato, ubriaco di mio dall’alcool e dal fumo, con la testa ondeggiante, che ti scrivo. Sono qui davanti a questo maledetto schermo e non al tuo viso che tanto amo. Sono qui… con le lacrime agli occhi. Tante lacrime. Infinite… come me, come il mio essere, come la mia passione per te. Io sono qui. Vorrei essere in un altro luogo, lontano, magari in un altro sistema solare… ma sono qui… Sono qui per me. Per me solo. Sono qui per liberarti da un peso. NON VOGLIO PIU’ USCIRE CON TE DOMENICA. NON VOGLIO TENERE FEDE ALLA MIA PSEUDO-PROMESSA STRAPPATA che avrei sicuramente disatteso, saltandoti addosso e cercandoti di baciare… e poi…l’amore. Per me esiste tra me e te sono un NOI gridato ai quattro venti. Non so cosa MI aspetta domani. Farò in modo che dipenda solo da me. Vergognati per “aver rinunciato a me”. Vergognati del male che mi stai facendo, che mi hai fatto. Mi hai abbandonato. Ti sei staccata DEFINITIVAMENTE dalle mani di colui a cui tuo padre ti aveva affidato per il resto dei tuoi giorni. Con il tuo sarcasmo del CAZZO, con il tuo EGOISMO, mi hai abbandonato. Crudele come nessuna. Malgrado i tuoi: ti voglio bene + del bene che voglio alle mie sorelle. OTTUSA… e con gli occhi coperti.

Pensa a STO CAZZO che ti ha scopato, che poteva sfondarti il culo per tutte le scommesse che hai perso e non l’ha fatto.

Sto peccando ora. Lo so. Ti chiedo perdono per queste parole dissacranti ma le devi sentire, urlate nelle orecchie. Le stesse orecchie che leccavo per farti BAGNARE…

"La mia felicità sono io, non tu, non soltanto perché tu puoi essere fugace, ma anche perché tu vuoi che io sia ciò che non sono. Io non posso essere felice quando cambio soltanto per soddisfare il tuo egoismo. E non posso sentirmi felice quando mi critichi perché non penso i tuoi pensieri, e non vedo come vedi tu. Mi chiami ribelle. Eppure ogni volta che ho respinto le tue convinzioni, tu ti sei ribellato alle mie. Io non cerco di plasmare la tua mente. So che ti sforzi di essere te stesso. E non posso permettere che tu mi dica cosa devo essere... Perché sono impegnato a essere me."  (forse Buscaglia, non ne sono sicuro…)

Io ho sempre pregato per te, per il nostro amore. Ho pregato per il tuo bene. Pregherò anche questa notte per te, per un tuo ripensamento. Continuerò a farlo fino alla fine dei miei giorni. Non ti auguro nulla di male. IO TI AMO. Pregherò perché non capiti a te (mai più) quello che hai riservato per me. Spero che ti accorgerai che i valori della vita stanno tutti racchiusi dentro gli occhi di un figlio (di un figlio proprio, mio e tuo…magari). Da ora in poi non guarderai gli occhi di VIOLETTA con la solita normalità. Li guarderai con occhi diversi. Ti ci potrai specchiare.

Questo è tutto quello che hai perso. Ho scritto “tutto quello che hai perso” e non “tutto quello che stai perdendo”. Le parole SIGNIFICANO. Non sono gettate li perché uscite dalla bocca senza riflessione.

E’ facile tirare i remi in barca. E’ facile estraniarsi dalla lotta. E’ facile dire che non vuoi essere angosciata dalle mie seghe mentali, dalle mie poesie sul blog che ho scritto, che sto scrivendo e continuerò a scrivere ma che non hai il CORAGGIO di leggere. VIGLIACCA. Invece BASTA. BASTA. Tu che dici di preoccuparti per me (preoccupati per sto cazzo…) tu che dici che è meglio non vederci, sapendo quali sono le mie aspettative. Non ti nascondo che prima o durante o dopo il pranzo avrei provato a baciarti e poi a fare l’amore con te! Te lo evito io… Ti evito anche la lettura del sonetto che stavo preparando per il nostro incontro di domenica, la domenica delle palme…

Non ti voglio sentire più. Se hai qualcosa da dirmi, se ci ripenserai (ma non lo farai mai per l’orgoglio del cazzo che hai, per la presunzione di fare il mio bene, per l’orgoglio del cazzo che hai tirato su a barriera…), sei vuoi parlarmi, sappi che mi devi affrontare, che devi venire qui, da me e parlarmi… Altri modi non ti concedo. Ti ho concesso troppo, tutto. Ora NIENTE PIU’.

Vorrei essere stato proiettato fuori dalla finestra quel giorno da M

 
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