Creato da: Pucciolo_tremendo il 16/06/2005
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Post n°22 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da Pucciolo_tremendo
Ci sono parole che restano bloccate dentro. Ci sono parole che fanno fatica ad uscire perche non trovano la via naturale per sbottare, per saltare fuori. Quanti nodi in gola e quelle sensazioni di soffocamento. Ci sono parole trattenute, imprigionate, rinchiuse dietro delle sbarre per non farle evadere. Queste parole ho provato più volte ad incarcerare su dei fogli di carta ma non sono mai arrivato alla fine di centinaia di tentativi. Ora, se mi stai leggendo, questo ennesimo tentativo è arrivato alla conclusione e sono addirittura riuscito a spedirlo. Forse era più opportuno fare questa cosa qualche tempo fa. Forse la tua lettura si fermerà tra poche righe. Forse arriverai alla fine. Cosa importa. Non importa più nulla. Quello che conta è che ora sono sotto i tuoi occhi, anche solo per un istante e sai che ho qualcosa da dirti. L’ultimo fiume impetuoso di parole.
Tanto a te che ti frega.
Non te n’è mai fregato nulla. Ti sei sempre vergognata di me, del mio essere tappo…il ragazzo più tappo che tu abbia mai avuto. E così, sparo tutto il veleno che ho dentro, che tu hai contribuito ad aumentare con il tuo modo di vivere, con i tuoi sorrisi di circostanza, con il tuo atteggiamento del cazzo.
Si sono malato di mente. Pazzo. Forioso. Fuso. Irresponsabile. Vecchio. Antico. Obsoleto. Fuori moda. In una parola sono io. Sono Enrico. Quello che mi scorre nelle vene si chiama sangue… non è acqua. E in te? Dov’è la tua umanità? C’è mai stata?
Che te ne frega delle lacrime che scendono dai miei occhi. Cosa te ne frega se sono sempre reduce da notti pseudoinsonni che trascorro nel rigirarmi nel letto fino a quando la sveglia (clemente) mette fine alla tortura, scandendo l'avvio di una nuova giornata che inizio sgottando tutto nel cesso, anche l’anima. Io sono. Io sono stato. Io sarò. Io non sono uno qualsiasi. Io sono. Ancora. Illuditi di avere qualcuno migliore di me. Illuditi.
Io sono stato sempre onesto con te. In tutti i miei pensieri, senza omettere e senza tacere nulla. Io sono una persona trasparente. Vera. Tu chi eri??? Chi sei diventata??? Quanto cazzo sei cambiata.
Ti circondi di coglioni… uno peggio dell’altro. Stavi con il Migliore. Ero il tuo cucciolo. Ero il tuo piccolo Kevin Costner. Ero cicciorambo. Ero l’angelo custode di casa tua e di tutta la tua famiglia. Ero io IL PRINCIPE AZZURRO (TUTTO MAIUSCOLO!!!) per eccellenza. Poi, per dimenticarmi, ti sei messa con il peggiore, il più coglione di tutta la sede di Teramo e oltre. Ti sei messa con quella testa di cazzo e, magari, ti sei fatta fregare pure dei soldi, tirchio com’è. Spero che non ti abbia maltrattato o picchiato, ma credo che questa è una speranza vana.
Non sapevo che era lui e un bel giorno, sto coglione, è venuto in ufficio a stringermi la mano per autocompiacimento e quanto mi sembrò strana quella stretta di mano. Non mi hai dato neanche la possibilità di difendermi da quella grandissima testa di cazzo. All’epoca non sapevo che era lui quello con cui stavi, avevo avuto un’intuizione sul fatto che questo tipo era un gran pezzo di merda. Di questo lui, dicevi che aveva così tanto bisogno di te e che con questo presunto genio ci parlavi. Con me non parlavi. Ti tenevi tutto dentro. In quella occasione, ti avevo riferito di un sogno di mio padre dove aveva sognato il caro signor Mario che si rigirava nella tomba. Ricordi? Tu, sprezzante e con il viso basso, mi avevi risposto che non ti facevi condizionare dai sogni degli altri. Effettivamente… però che cazzo di sogno che aveva fatto mio padre, sognando il tuo. E prima ma anche dopo… quanti ce ne sono stati? Da quanti ti sei fatta sbattere. Ti sei divertita alla grande. Complimenti. Brava. Tuo padre sarà orgoglioso di te.
Hai mai camminato con le mie scarpe ai piedi? Hai mai pensato di metterti nei miei panni? Cosa avresti fatto tu? Come avresti reagito se io fossi stato tanto onesto quanto te? E non dirmi del coglione napoletano del cazzo. Tanto, alla fine, sei tu quella radicale, quella che vive in un mondo tutto suo, in un mondo di onestà distorta. E questo ti meriti.
Io non sono uno, non sono nessuno, non sono centomila. Io sono io. Unico. Inimitabile. Prototipo di me stesso. Ci tengo a dirti che non ho perso tempo. Io non ho perso il mio tempo. Io l’ho investito. L’ho utilizzato al meglio delle mie possibilità. Ho fatto un investimento per la vita. Ho costruito una cortina di affetti che mi ricorderanno nonostante te. Sei tu che hai fatto un abuso del mio tempo. Sei tu che lo hai sprecato. Sei tu che sminuisci quello che ho fatto per te, omettendo che, in quel periodo così difficile della tua vita, c’ero io accanto a te a darti un braccio al quale appoggiarti. Sei tu che hai abusato del mio tempo.
Tuo padre sarà sicuramente orgoglioso di te e a me riprovererà il fatto di non averti difeso. Ma come potevo difenderti se… appena hai potuto, hai provato a volare da sola, sei scappata o meglio, ti sei disfatta di me, mi hai scaricato, mi hai scacciato da casa tua. Ma io ero li quando tuo padre se n’è andato. Io ho portato a spalla la sua bara e stavo li quando lo abbiamo seppellito accanto ad un altro Enrico. Tanto per te questo non significa nulla.
Quanti calci in culo mi sono preso per te. Ne hanno dati pure alla mia macchina. Io ti ho difeso sempre. Lo sai cosa significa volere bene a qualcuno? Sai cosa significa avere un pò di riconoscienza? Non credo. Altrimenti una telefonata, in messaggio me lo avresti mandato anche a costo di essere insultata.
Io merito di più da questa vita e quello assolutamente non è più di me e non mi assomiglia neanche lontanamente. E’ una tua scelta… come tutte le scelte che hai fatto e che farai (giuste e/o sbagliate). Invece tutto quello che ho fatto sta li. Non potrai distruggerlo e nenache sminuirlo. Resterà li. Forse tra venti anni riuscirai a fare quello che oggi ti sembra così impossibile.
A un certo punto della vita, si tira una linea e si fa la somma. Vedo le persone che mi stimano. Vedo tutte le donne che ci sono state dopo di te. Vedo come le ho conquistate, sedotte e scaricate nel giro di una settimana. Vedo quello che ho fatto per allontanarle, per non farle affezionare. Così le mie storie non sono andate oltre i tre mesi… e di quante me ne sono scopate dai 23 ai 48 anni, ho perso pure il conto. Però mi volto indietro e non ho niente tranne un bellissimo film al quale ho creduto solo io, perché tu… eri impegnata a prendermi solo per il culo.
Guardati intorno. Guarda le cose che ho fatto, pensando fossero nostre. Ora le guardi con indifferenza? Come pensi di pagare il debito che hai con me? Del debito monetario non me ne frega niente, non me ne frega niente dei soldi, non sono un tirchio come te ma il debito morale? O pensi di non avere alcun tipo di debito?
Ho respirato un pacco di vernice mentre tinteggiavo le porte di via badia e i termosifoni in campagna. Ho respirato polvere per rivestire un camino e mi sono spaccato la schiena a tinteggiare tutta la casa in via badia, pareti e soffitti: in quel momento mi dicevi che, per compensarmi di quei lavori mi avresti intestato mezza campagna. Ma questo non lo ricordi. Poi tanti altri servigi. Ora perché le mie fatiche se le deve godere un'altra testa di cazzo? Li c’è il mio trattore. Mio. Tuo padre l’ha fatto riparare per me per quello che sperava suo genero. E’ mio. Solo mio!
Ci sarebbero anche le piante verdi di mia mamma che tu hai fatto morire così subito…
Ora mi restano solo quelle cazzo di tue parole che rimbombano continuamente dentro la testa: “non mi voglio sposare, non mi voglio sposare, non mi voglio sposare”. E cito anche il biglietto custodito dalla signora Gilda in cui fin da bambina avevi scritto che non ti volevi sposare. Avresti dovuto dirmi: “ non TI voglio sposare. Ora perché ti sposi? Hai cambiato idea oppure hai paura di restare sola? Il dubbio che mi viene è legittimo vista l’abilità, l’interesse e l’insistenza di questa testa di cazzo nel corteggiarti.
Tutto questo per dirti che sei la mia più grande scnfitta. Tutto questo per dirti quanto sei stata disonesta con me. Tutto questo per dirti che non hai avuto neanche lontanamente il pensiero di chiedermi perdono per tutto il male che mi hai fatto, per avermi illuso e per aver infranto i miei sogni. Questo mio cuore sanguina ancora per le profonde ferite che gli hai inferto.
Si… si… sposati pure con chi cazzo vuoi e non provare a dirmi nulla perché potrei reagire male, potrei darti le sberle che tuo padre mi ha autorizzato a darti. Fingi. Fingi ancora. Fingi di non aver ricevuto nulla.
Vergognati per tutto il male che mi hai fatto. Io non lo merito. Cosa ne sai del mio dolore. Ho il cuore spezzato, infranto in mille pezzi. E tu contrivuisci a farlo sanguinare ulteriormente. Probabilmente è una punizione divina per aver amato troppo. Perché le persone che al mondo a cui vogliomo più bene, ci fanno così tanto male. Perché ci spezzano il cuore. Perché le persone a cui doneremmo incondizionatamente la vita non si accorgono del fuoco che ci consuma dentro.
Non mi hai mai meritato. Non hai mai fatto nulla per meritarmi. Non hai apprezzato il dono che ti ha fatto Dio. Avevi un angelo accanto a te e lo hai scacciato via, lo hai lasciato morire….
Buon compleanno. Trecento volte.
E
 
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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 20 Giugno 2005 da Pucciolo_tremendo

16/03/05 (Quinto mese)

Amore mio. Mia unica ragione di vita (almeno per questo momento. Un momento che non so quanto durerà.) Ti ho praticamente “strappato” un’accettazione di un invito a pranzo che, sicuramente dopo la lettura delle email e dopo l’ultima nostra (ho scritto NOSTRA e non mia) telefonata, stai o starai cercando il modo di evadere.

Sono qui ore 01.55 dopo una serata in cui ho bevuto un rum e pera, una guinness e un coca e vodka (che mi ha piegato DEFINITIVAMENTE). Sono qui annebbiato, ubriaco di mio dall’alcool e dal fumo, con la testa ondeggiante, che ti scrivo. Sono qui davanti a questo maledetto schermo e non al tuo viso che tanto amo. Sono qui… con le lacrime agli occhi. Tante lacrime. Infinite… come me, come il mio essere, come la mia passione per te. Io sono qui. Vorrei essere in un altro luogo, lontano, magari in un altro sistema solare… ma sono qui… Sono qui per me. Per me solo. Sono qui per liberarti da un peso. NON VOGLIO PIU’ USCIRE CON TE DOMENICA. NON VOGLIO TENERE FEDE ALLA MIA PSEUDO-PROMESSA STRAPPATA che avrei sicuramente disatteso, saltandoti addosso e cercandoti di baciare… e poi…l’amore. Per me esiste tra me e te sono un NOI gridato ai quattro venti. Non so cosa MI aspetta domani. Farò in modo che dipenda solo da me. Vergognati per “aver rinunciato a me”. Vergognati del male che mi stai facendo, che mi hai fatto. Mi hai abbandonato. Ti sei staccata DEFINITIVAMENTE dalle mani di colui a cui tuo padre ti aveva affidato per il resto dei tuoi giorni. Con il tuo sarcasmo del CAZZO, con il tuo EGOISMO, mi hai abbandonato. Crudele come nessuna. Malgrado i tuoi: ti voglio bene + del bene che voglio alle mie sorelle. OTTUSA… e con gli occhi coperti.

Pensa a STO CAZZO che ti ha scopato, che poteva sfondarti il culo per tutte le scommesse che hai perso e non l’ha fatto.

Sto peccando ora. Lo so. Ti chiedo perdono per queste parole dissacranti ma le devi sentire, urlate nelle orecchie. Le stesse orecchie che leccavo per farti BAGNARE…

"La mia felicità sono io, non tu, non soltanto perché tu puoi essere fugace, ma anche perché tu vuoi che io sia ciò che non sono. Io non posso essere felice quando cambio soltanto per soddisfare il tuo egoismo. E non posso sentirmi felice quando mi critichi perché non penso i tuoi pensieri, e non vedo come vedi tu. Mi chiami ribelle. Eppure ogni volta che ho respinto le tue convinzioni, tu ti sei ribellato alle mie. Io non cerco di plasmare la tua mente. So che ti sforzi di essere te stesso. E non posso permettere che tu mi dica cosa devo essere... Perché sono impegnato a essere me."  (forse Buscaglia, non ne sono sicuro…)

Io ho sempre pregato per te, per il nostro amore. Ho pregato per il tuo bene. Pregherò anche questa notte per te, per un tuo ripensamento. Continuerò a farlo fino alla fine dei miei giorni. Non ti auguro nulla di male. IO TI AMO. Pregherò perché non capiti a te (mai più) quello che hai riservato per me. Spero che ti accorgerai che i valori della vita stanno tutti racchiusi dentro gli occhi di un figlio (di un figlio proprio, mio e tuo…magari). Da ora in poi non guarderai gli occhi di VIOLETTA con la solita normalità. Li guarderai con occhi diversi. Ti ci potrai specchiare.

Questo è tutto quello che hai perso. Ho scritto “tutto quello che hai perso” e non “tutto quello che stai perdendo”. Le parole SIGNIFICANO. Non sono gettate li perché uscite dalla bocca senza riflessione.

E’ facile tirare i remi in barca. E’ facile estraniarsi dalla lotta. E’ facile dire che non vuoi essere angosciata dalle mie seghe mentali, dalle mie poesie sul blog che ho scritto, che sto scrivendo e continuerò a scrivere ma che non hai il CORAGGIO di leggere. VIGLIACCA. Invece BASTA. BASTA. Tu che dici di preoccuparti per me (preoccupati per sto cazzo…) tu che dici che è meglio non vederci, sapendo quali sono le mie aspettative. Non ti nascondo che prima o durante o dopo il pranzo avrei provato a baciarti e poi a fare l’amore con te! Te lo evito io… Ti evito anche la lettura del sonetto che stavo preparando per il nostro incontro di domenica, la domenica delle palme…

Non ti voglio sentire più. Se hai qualcosa da dirmi, se ci ripenserai (ma non lo farai mai per l’orgoglio del cazzo che hai, per la presunzione di fare il mio bene, per l’orgoglio del cazzo che hai tirato su a barriera…), sei vuoi parlarmi, sappi che mi devi affrontare, che devi venire qui, da me e parlarmi… Altri modi non ti concedo. Ti ho concesso troppo, tutto. Ora NIENTE PIU’.

Vorrei essere stato proiettato fuori dalla finestra quel giorno da M

 
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Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 20 Giugno 2005 da Pucciolo_tremendo

15/03/05

Crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. Non è quella che si insegue, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi. La felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente. Non è quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari. La felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose... e impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori, che basta il muso del tuo gatto o dei tuoi cani per sentire una felicità lieve, ...e impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allagano il cuore, impari che il mare può aprirti il cuore, le stelle ti possono commuovere e il Sole fare brillare gli occhi, ... e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri, ... e impari che l'amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane... impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore... e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami... impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, o questa miriade di mie email, sono piccoli attimi felici ...impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi ... e impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità... impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami... sono quelli che ti faccio io. E impari che c'è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia... E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità del mio amore per te!

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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 20 Giugno 2005 da Pucciolo_tremendo

14/03/05

La magia. Già, la magia... alle volte penso che in questa nostra vita...in questa mia vita...manchi proprio un po' di magia... Quelle briciole misteriose di sostanza magica che sembrano dare alle cose più scontate colori nuovi e nuove consistenze... quella luce calda che entra sottile e poi ti illumina un dettaglio che magari non avevi notato o che era rimasto in ombra troppo a lungo... e così ti dà una visuale diversa delle cose. Potrebbe essere lo stupore... o forse più semplicemente l'attenzione… quelle cose che avevamo quando eravamo insieme… quell'atteggiamento di perenne scoperta che ci faceva girare gli occhi come pazzi tra sguardi verso le labbra e gli occhi dell’altro oppure quel senso di nuova scoperta nel guadare una qualsiasi cosa per strada... vista e rivista ma ora diversa perché c’eri tu. Eravamo sempre con gli occhi sgranati e le orecchie tese per non perdere nemmeno un dettaglio di tutto quel meraviglioso scenario che era il mondo per noi... Adoro guardare i bambini... sono loro la vera magia del mondo... e tanto spesso con i loro piccoli gesti silenziosi risvegliano in noi "adulti" questa magia... questa riscoperta del mondo, della vita... fatta di tante piccole stupefacenti cose, fatta di mille complicate eppure semplici persone, fatta di sentimenti...a  volte veri e puri altre volte falsi e ingannatori... fatta di milioni di tessere di un puzzle che cresce con noi... Non so se queste mie considerazioni possano essere o sembrare banali...ma qualche volta dico a me stesso che forse la banalità è negli occhi di chi guarda forse troppo di sfuggita, forse troppo di corsa o forse con troppa leggerezza... Anch'io tante volte mi ritrovo e mi riscopro a farlo... scappare via con forse troppa superficialità etichettando come ovvio e scontato ciò che invece andrebbe ricordato più spesso... e magari anche apprezzato e goduto di più... Solo lo scorso anno eravamo diversi… due innamorati che camminavano insieme, mano nella mano, a volte sotto un sole fantastico, altre volte circondati dalla nebbia… ma eravamo insieme. INSIEME.

Ora non voglio fare cose sensate. Faccio tutto quello che non è scontato!!!

 
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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 20 Giugno 2005 da Pucciolo_tremendo

13/03/05

In un attimo scrivo ed esprimo tutti I miei pensieri, libero ogni tanto di farlo. In un attimo sono qui seduto, intento nel cercare fra i ricordi, quegli attimi che sembrano quasi cancellati, rimossi. In un attimo ho passato la mia vita a basarmi e contare troppo su persone che non hanno avuto la volontà di darmi quello che mi spettava L’AMORE. In un attimo ho visto e vedo tutti i miei sogni svanire nel "vuoi" di una notte gelida e riscoprire la mia vecchia corazza che forse non dovevo e non dovrei abbandonare mai! In un attimo il tempo passa e i tocchi dell’orologio scivolano fra le dita, ricordandoci che tutto ciò che abbiamo già appena fatto, ormai appartiene al passato e non potrà mai più tornare. In un attimo tutto può succedere, in un attimo vorrei non esserci più. Ma rimango sempre e solo qui, per volere o forse per dovere o forse, non lo so… In un attimo vorrei essere in un altro posto, via da tutti quelli che ogni giorno aggrediscono e uccidono i miei SENTIMENTI e le mie aspettative. In un attimo vedo che tutto cambia che nulla rimane uguale e vedo che forse nessuno ti AMA per ciò che sei e sai che nessuno ti ha mai amato. In un attimo ripenso a quando la forza ti mancava e il sostegno serviva, ora ti illudi. In un attimo riscopri di essere egoista e poi… subito dopo ti rendi conto che così facendo nulla cambia. In un attimo vedi tutto ciò che non hai mai visto o forse si. In un attimo non so chi sono ne chi sei, so solo che non è tardi ancora e la luce è ancora presente nel mio cuore e nel tuo... Tutto questo in un attimo...

 
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