mario pulimanti

Fascisti e partigiani: un bastimento carico di odio.


Fascisti e partigiani: un bastimento carico di odio.   Mi chiamo Mario Pulimanti e oggi vorrei filosofeggiare con voi, così diventiamo amici. D’accordo, la guerra è finita da settant’anni, il fascismo è iniziato novanta anni fa, il manifesto di Marx è del 1848 e dopo novant’anni di socialismo reale dal 1991 non esiste più l’URSS. Insomma è possibile che stiamo ancora a rivoltarci tra fascisti e comunisti? Uh, sì: é ovvio che bisogna staccarsi da certe idee. Ma per farlo dobbiamo ricordarci del passato con i suoi pregi e i suoi difetti. E confondere le idee e la memoria storica, ha l’effetto di cancellarla e con lei tutti gli errori commessi. Attimi di imbarazzo (mio) e di stupore (di tutti voi). Alcuni dicono che i partigiani combattevano per la giusta causa, quelli della RSI per quella sbagliata. Altri la pensano diversamente. Ciò posto, Gaio Mario aveva ragione e Lucio Cornelio Silla sbagliava. Bé, possiamo dopo duemila anni ancora parlare di loro? Mi alzo in piedi iniziando a dimenarmi come Galliani quando il Milan ha vinto lo scudetto, urlando: “Amici, e se pensassimo al futuro? A nuove soluzioni dei problemi odierni?” Oh, sento che mi state già rispondendo così: “Datti una calmata Mario, abbiamo capito che hai fumato pakistano nero però ora stai scassando il cazzo”. E’ troppo! Così, colpevolmente, non gliela faccio più, perdo un po’ il controllo e mi scappa un piccolissimo vaffanculo. Piccolo, lo giuro, ma tanto basta per farvi arrabbiare. Alla vostra reazione provo un dolore lancinante. Inizio a muovermi ruotando gli avambracci davanti al torace con i pugni chiusi, come Rita Pavone quando ballava il geghe geghe gehe gè. Da colica renale perfetta. Acuto, insostenibile, mai sentito un dolore così in tutta la mia vita; è come se qualcuno mi avesse infilato la mano in un rene e me lo avesse strizzato e poi fosse andato a rimestare dentro le vie urinarie e le avesse tese come si tende l’elastico di una fionda. Ok, calma. Vediamo un po’, frase di emergenza: “Ho la diarrea”, no. “Ho mal di denti”, no. “Sono allergico agli antibiotici”, nemmeno…ecco, “Aiuto! Fatemi spiegare meglio ciò che intendevo dire!”. Mah, del resto chi può dire di conoscere realmente le verità nascoste del periodo storico seguito alla caduta del regime fascista? Forse non lo sa nemmeno Dio: misteriose lotte tra partigiani e fascisti hanno creato la leggenda per cui i partigiani sono sempre stati considerati moralmente superiori rispetto ai militi della Repubblica sociale. Niente paura: non sono politicamente scorretto. Tranquilli! Comunque pure i partigiani hanno ucciso persone innocenti e inermi sulla base di semplici sospetti, spesso infondati, e sotto la spinta di un cieco odio ideologico. Milioni di persone senza difese nella morsa di due fazioni senza pietà, i partigiani e i fascisti: nella fase conclusiva del secondo conflitto mondiale, tanti italiani si trovarono scaraventati dentro l‘inferno della guerra civile. E scoprirono che non esisteva differenza fra le parti che si scannavano. I partigiani e i fascisti si muovevano allo stesso modo, alimentando una tempesta di orrori, rappresaglie, esecuzioni, torture, stupri, devastazioni. Eccola, la guerra civile italiana! Eccolo, il lato oscuro degli anni fra il 1943 e il 1945: il terrore di tante donne alle prese con la solitudine, la fame, la miseria che le costringe a vendersi e di un dopoguerra che genera altri delitti. A conti fatti anche la Resistenza si era macchiata di orrori. In Italia nonostante siano trascorsi quasi ottant’anni dalla fine della guerra non è ancora avvenuta una vera pacificazione perché né da parte dei vincitori né da parte dei vinti c'è un riconoscimento effettivo del ruolo storico che gli uni e gli altri, nel bene come nel male, ebbero. Da parte dei vincitori c'è un ostinato rifiuto nel riconoscere anche gli errori, le ingiustificabili efferatezze, le atrocità di cui si macchiarono molti partigiani rossi durante e dopo la guerra di Liberazione. E c'è l'indisponibilità ad accettare una verità storica: che molti di coloro che combatterono contro il nazi-fascismo, avevano in realtà come obiettivo finale non la democrazia ma l'instaurazione di un'altra dittatura, quella del proletariato, e che in virtù di ciò vennero giustificati e coperti veri e propri massacri. Ma da parte di chi sta dalla parte dei vinti manca però spesso il riconoscimento che la democrazia e la libertà sono valori non negoziabili e che la Liberazione dal fascismo è stata tappa fondamentale della nostra storia. Oh, no: un energumeno, uscito chissà da dove, mi corre incontro, gridando: “Ascoltami bene, deficiente: smettila di rigirare la frittata anche questa volta. Lo sai dove te le puoi infilare ‘ste stupidaggini che dici? Hai capito o no?” E io, mentre la voce mi si spegne in gola e un’altra colica mi perfora il rene sussurro una frase di Mahatma Gandhi: “La non violenza è la più forte arma mai inventata dall'uomo.” Poi, svengo. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)