mario pulimanti

Vado a vivere in Lapponia


  Vado a vivere in Lapponia   Il gruzzoletto in banca nel caso di vacche magre.Così mi ha insegnato papà Valeriano. E poi all’improvviso il gruzzolo è sparito e sono rimasto a secco. No, non ho una scelta più retributiva di lavoromessa via nel cassetto dei calzini. No, affatto. Sì, la cosa può anche essere raccontata diversamenteagli altri e a me stesso ma, a torta finita, il desiderio di maggior guadagnoresta solo una chimera appollaiata in un retrobottega del mio cervello. Il nocciolo è che di soldi, anzi di euro, ce ne sonopochi in circolazione e, almeno per quanto mi riguarda, ci sono troppeoccasioni per non esserci più. Sarò di una perspicacia rara, ma non mi riferisco adivertimenti e vacanze ai Caraibi, per esempio Barbados o altro. Gli euro devono coprire tasse e balzelli vari. Che barba. Non mi lascio intrappolare. Al diavolo pure le nuovetasse. Alcuni colleghi dicono: “non vedi, Mario, che inostri governanti si mostrano dispiaciuti. Del resto con questi nuovicontributi spariranno anche i debiti accumulati dai loro predecessori”. Rispondo: nix. Nessuna giustificazione. Asparire  non sono solo debiti statali pregressi, più o meno fantomatici,ma soprattutto il mio stipendio. Forse il punto è questo: mi serve un’idea. Dicono che uno tiene delle robe di riserva in unangolo della testa, come una specie di fondo di emergenza. Sì, esatto. E allora questa volta sono stradeciso:vado a vivere in Lapponia. Voglio dire, non è così orribile. Insomma, almeno risparmierò sull’aria condizionata!   Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)