mario pulimanti

Pagano i correntisti se fallisce la banca


   Pagano icorrentisti se fallisce la banca   Cometutte le aziende, anche le banche possono fallire per varie ragioni possibilicome la cattiva gestione o la bancarotta fraudolenta.  Oper altri motivi.  Nessunabanca infatti riesce, per esempio, a reggere ad un prelievo di contantesuperiore a una certa soglia.  Questasoglia si chiama riserva di liquidità edè la quota di depositi che ogni banca conserva in forma liquida per far frontealle normali domande di ritiro dei risparmiatori. Seperò troppi correntisti ritirano i propri risparmi in contemporanea, la riservadi liquidità salta e la banca diventa insolvente. Edora, con la nuova disciplina sulle crisi bancarie, a pagare i rischi non saranno più gli Stati e la fiscalitàgenerale con gli strumenti classici come gli aiuti finanziari ericapitalizzazioni, ma anche i correntisti, cioè quelli che depositano denaropresso gli sportelli pensando di metterlo al sicuro da rapine e furti i quali. Infattiai correntisti, in caso di fallimento della banca, non saranno restituitidel tutto i soldidepositati sul proprio conto.  E’vero che c’è un fondo di garanziainterbancario che scatta in caso di insolvibilità di un istituto. Peròquesto consorzio obbligatorio riconosciuto dalla Banca d’Italia assicura i depositi bancari solo entroil limite di centomila euro perciascun conto corrente. In sostanza, con questo fondo, il sistema creditizionel suo insieme corre in soccorso dei correntisti della banca fallita rimborsandoi risparmi fino a centomila euro. Comunqueil nostro sistema bancario non è da considerarsi ad altissimo rischio. Difattigli istituti salvati recentemente per decreto (Banca Marche,Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti) rappresentano l'un per cento dell'intero settore. Inaltri Paesi europei è successo di peggio, essendo fallite aziende di credito dimaggiori dimensioni. Naturalmentein Italia non mancano altre situazioni di aziende di credito in precarioequilibrio, ma nel complesso il sistema tiene. L'incognitaprincipale è rappresenta dai miliardi di crediti che in questi anni le banchehanno concesso alle imprese ma che, se la ripresa dell'economia tarderà adarrivare, rischiano di danneggiare i bilanci futuri di alcune aziende dicredito.  Vaperò aggiunto che negli ultimi anni molto banche italiane hanno anche condottouna profonda opera di pulizia sui propri conti azzerando posizioni ormaiinsostenibili e migliorando notevolmente i propri parametri patrimoniali.  Lemigliori sei banche europee sono quelle spagnole (come la BBVA -Banco Bilbao Vizcaya Argentaria- ed il Santander CentralHispano -che include anche Banesto-, che però sono immediatamente seguite da quelleitaliane.     Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)