Pu®e Poisòn

Post N° 29


Indissolubilmente
 Difficilmente le persone riescono a tendere la mano e Nadia è una di queste. La conosco da molti anni e di lei so tutte le storie della sua vita. Una vita fatta di alti e bassi, dispiaceri e forza di volontà. Non l'ho mai vista accettare un consiglio, un aiuto. Lei preferisce fare tutto da sola sempre. E fu così fino a quel tragico giorno in cui il suo migliore amico Roberto morì in un incidente stradale. La corsa in ospedale, la veglia e infine il funerale. Per giorni nessuno vide Nadia, nè i parenti, nè gli amici. Io volevo starle vicino ma non ci riuscivo perchè non me lo permetteva. Di solito io dormo con il cellulare staccato ma quella sera lo lasciai acceso sperando che Nadia mi mandasse almeno un sms. Alle 3 di notte una telefonata, in lacrime, disperata, la richiesta di andare subito da lei e così feci. In macchina da casa mia a casa sua saranno una ventina di minuti ma credo di esserci arrivata dopo nemmeno dieci. Quando la vidi alla porta che mi aspettava esitai. Magra, occhi gonfi. Quella non era Nadia, quella non era la ragazza che conoscevo io. Le accarezzai il viso dolcemente e poi l'abbracciai. Niente domande, niente scenate. Passai tutta la notte ad ascoltarla, a confortarla con la mia presenza e le mie braccia cercando di alleviarle tutto il dolore che aveva in corpo. Sono passati ormai due anni da quella storia, e Nadia finalmente è rinata. Ora fa volontariato, si è iscritta alla facoltà infermieristica e vive una nuova vita. Sicuramente non ha dimenticato Roberto però è riuscita ad affrontare la vita con la consapevolezza che lui non c'è fisicamente ma il suo spirito, la sua anima, sono sempre con lei.  Ringrazio TripInSide per la foto.