Creato da carlotta735 il 15/10/2009

Note a soqquadro

Schegge di sogni e freschi sorrisi

 

Second Life... Quando una vita non basta?

Post n°257 pubblicato il 05 Aprile 2011 da carlotta735
 


http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSSxLLr86VAJmZxlwgKENJ2sYiDFB9IoKTP8uy2NTpbN03UptLo

Second Life è un mondo virtuale, una terra di nessuno e di tutti cui chiunque può accedere, per soli dieci dollari, creandosi una vita parallela a quella reale. Con un avatar e un po’ di Linden $ (la moneta di SL, che si acquista, si vende e ha la sua quotazione anche nel mondo reale), si possono aprire un locale notturno, un’agenzia di modelle, un concessionario d’auto o una linea di abiti virtuali. In SL si possono ottenere prestigio, fama, ricchezza che si riflettono anche nella vita reale, come è accaduto alla stilista Aimee Weber, il cui avatar in treccine e autoreggenti è stato protagonista della mostra 13 Most Beautiful Avatars alla Columbia University; all’agente immobiliare Anshe Chung, che nel novembre 2006 ha festeggiato il primo milione di dollari veri guadagnato con transazioni virtuali; all’ingegnere Bruno Echegaray, che ha creato “Parioli”, un omaggio all’italian style ma anche un luogo di sperimentazioni per attività e servizi in SL. Più di 3 milioni di residenti provenienti da ottanta paesi e circa 800 mila utenti che abitano regolarmente le diverse isole di Second Life, da quelle dedicate al gioco a quelle a luci rosse, dalle simulazioni di epoche passate agli scenari avveniristici di possibili metropoli del futuro: forse SL non rappresenta il prototipo per il web 3.0, ma è certo un esempio dei trend che stanno definendo la convergence culture contemporanea, dove ogni storia, marchio, relazione, proprietà intellettuale si muoverà sul maggior numero di piattaforme mediatiche. Mode, luoghi, affari, arte, turismo, divertimento: a chi voglia entrare nel mondo di Second Life, per curiosità o in cerca di una seconda chance, questo libro fornisce tutte le indicazioni necessarie, anche attraverso le parole dei suoi protagonisti. 

Mario Gerosa

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L'accesso gratuito a Second Life permette agli utenti di creare il proprio avatar con il quale muoversi nel metaverso, interagire con gli altri utenti, costruire una casa o qualsiasi altra costruzione, gestire delle attività e persino sposarsi online. Gli utenti su Second Life sono chiamati " residenti ". Ognuno di essi ha un avatar con le sembianze grafiche personalizzate. Gli avatar possono muoversi camminando o volando. Per viaggiare a lunga distanza si utilizza il sistema del teletrasporto. E' sufficiente conoscere le coordinate del luogo da visitare per spostarsi in pochi secondi sul posto. Le "terre" di Second Life nascono come isole per trasformarsi man mano in veri e propri continenti. Le ambientazioni paesaggistiche sono assai variegate: quartieri di grandi città; paesi caratteristici; centri futuristici; parchi naturali con caverne, grotte e vulcani in attività; parchi botanici; castelli medievali o in stile gotico; spiagge; terre mediterranee e asiatiche; campus universitari; paesaggi del vecchio West e tutto ciò che la fantasia dei residenti crea giorno dopo giorno. Ciascun avatar è completamente personalizzabile e può quindi somigliare all' utente che lo possiede (tutte le razze umane sono rappresentabili), essere il sosia di un personaggio famoso o di un supereroe. Ci si può fidanzare ed eventualmente sposare (il nome del partner o del consorte appare nel profilo dell' avatar); 

http://www.techdigest.tv/second-life-wedding-thumb-400x371.jpg

Alcuni esempi di attività sono vendita di prodotti quali edifici prefabbricati (case, bungalow, padiglioni, arene, istituti, uffici, grattacieli), elementi per l' abbellimento del contesto urbano e naturale (es. pavimentazioni, moli e pontili, ponti, cascate con acqua, piante e fiori); arredamento di interni ed esterni (es. soggiorni, camere da letto, cucine, bagni, quadri e tappeti, gazebo, grotte ornamentali da giardino, cancellate, pannelli per migliorare l' ambiente esterno); mezzi di trasporto (es. auto, moto, aerei, navicelle e capsule spaziali) armi (es. pistole, fucili, bazooka) oltre a capi e accessori di abbigliamento insieme a capelli, occhi, maquillage e gioielli, molto ricercati per perfezionare l'aspetto estetico degli avatar. Si costruisce la cerchia di amici e conoscenti con interessi comuni o per pura simpatia; se si lavora come parte di un gruppo si hanno colleghi e, perché no, possono nascere antipatie tali da bannare (interdire, escludere) residenti.

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La comunicazione verbale tra avatar si gestisce via chat testuale e via chat vocale, esperienza che dal giugno 2007 arricchisce Second Life con le voci degli residenti. Già nel 2006 Second Life è un metaverso immenso. I residenti possono acquistare a pagamento un piccolo lotto di terreno per costruire ciò che vogliono. Spesso si dà sfoggio alla propria creatività per creare la casa dei propri sogni o per riprodurre monumenti e luoghi reali. E' spettacolare la ricostruzione di Piazza di Spagna su Second Life . Altre volte i terreni sono utilizzati per avviare delle attività di shopping per vendere articoli digitali ad altri avatar (es. magliette, indumenti, mobili, ecc.). Le transazioni sono effettuate mediante l'uso di una moneta virtuale detta Linden Dollar che all'occorrenza può essere convertita in vera valuta (dollari o euro). Dopo aver conosciuto un'ampia notorietà, grazie soprattutto all'attenzione dei mass media, Second Life ha smesso di crescere a livelli esponenziali mantenendo comunque uno zoccolo duro di utenti. E' attualmente uno dei progetti di realtà 3D multiutente più riusciti. Oggi Second Life conta 19 milioni di iscritti e 1,3 milioni di utenti attivi negli ultimi 60 giorni. 27 / 01 / 2011





http://soleottobrino-onthebook.blogspot.com/2011/03/second-life-una-vita-non-basta.html?spref=gr

 
 
 

Era una notte buia e tempestosa....

Post n°256 pubblicato il 03 Aprile 2011 da carlotta735
 

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Snoopy è il cane di Charlie Brown e se vive sopra il tetto della sua cuccia dove dorme, pensa, sogna, scrive romanzi con la macchina da scrivere e gioca ad impersonare un famoso pilota da caccia della prima guerra mondiale "Joe Falchetto". Immaginando di essere sopra un aereo, invece che sopra la sua cuccia, sogna di avere dei tremendi duelli aerei con il terribile Barone Rosso.
Molti dei momenti memorabili dei Peanuts sono legati al sogno di Snoopy di fare lo scrittore (di cui peraltro nessun editore vuol pubblicare gli scritti). Il suo immutabile incipit "Era una notte buia e tempestosa..." proviene dalla novella Paul Clifford, scritta nel 1830 da Edward George Bulwer-Lytton. E lo Snoopy scrittore è stato certamente caro a Schulz, che lo ha scelto per dare il suo addio ai lettori (pubblicato il 13 febbraio del 2000). Ma lo scrittore è solo uno dei sui moltissimi alter ego, primo fra tutti il pilota della prima guerra mondiale detto anche "l'asso della prima guerra mondiale". Per questo personaggio indossa sciarpa ed occhialoni e vola a bordo del suo Sopwith Camel - in effetti, la sua cuccia - combattendo il Barone Rosso la cui presenza è rivelata dai fori di pallottola che questi gli spara sulla cuccia. Quando non combatte si rifugia in un ristorantino francese con la dolce cameriera Marcie. Alle eroiche gesta del fantastico pilota è dedicata anche una canzone di Giorgio Gaber.
Snoopy diventa anche Joe Falchetto (Joe Cool nell'originale) mettendosi gli occhiali da sole - secondo la moda dell'epoca - ed atteggiandosi a studente di college nullafacente, e spesso si diverte a "trasformarsi" in svariati animali (come l'avvoltoio), sentendosele dire da tutti, che credono che un cane non possa far finta di essere un rinoceronte perché troppo piccolo per caricare le persone. È anche un avvocato, un giocatore di hockey su ghiaccio, di football e golf, un soldato nella guerra d'indipendenza degli Stati Uniti, un legionario, un capo scout, un dottore e perfino un astronauta, per citare solo alcuni dei circa centocinquanta ruoli da lui impersonati nel corso degli anni.
Il contrasto tra l'esistenza di Snoopy in un mondo di fantasia e la vita terrena di Charlie Brown è un cardine dell'umorismo e della filosofia dei Peanuts...
http://16thphototech.files.wordpress.com/2009/12/snoopy_flying.jpg


Snoopy & co.
di Marco Iacona - 07/04/2010


Fonte: Arianna Editrice


Probabilmente non era “buia e tempestosa” la notte che Charles M. Schulz ideò i suoi personaggi entrati nell’immaginario dei ragazzi della nostra parte di mondo. Personaggi che rispondono al nome di Charlie Brown (suo alter ego giovanile), Linus, Lucy, Snoopy e tanti altri a formare le strisce di fumetti famose come Peanuts (“noccioline” o “personcine”) pubblicate dall’ottobre del 1950 su alcuni prestigiosi quotidiani Usa al febbraio del 2000, fino cioè alla morte (al giorno dopo per l’esattezza) del suo autore. “Notte buia e tempestosa” è più che altro il pretenzioso e poco originale incipit per un libraccio dallo scarso avvenire (ora vedremo di chi) e poco si addice – neanche come situazione meteo – a chi ha contato in vita su un “bacino d’utenza” di oltre trecentocinquanta milioni di lettori ed è strato tradotto in più di venti lingue. Lasciamo allora al cane Snoopy, bulimico dei sogni, la speranza che basti un inizio sprint con frase a effetto e punteggiatura da manuale di sintassi () per costruire il grande successo. Perché, e Schulz lo capì molto bene, i grandi eroi e i grandi “personaggi” si costruiscono più sui loro difetti che sui loro pregi. In primo luogo: la testardaggine di non saper scrivere un romanzo ma averci tentato mille e mille volte.
I Peanuts sono belli per questo: perché presentano con tutte le pecche possibili il mondo degli adulti oramai praticamente scomparso, ma col grande privilegio di schivare le responsabilità di una generazione divenuta invisibile. I Peanuts giocano facendo sul serio (e mai il contrario), perché la variabile tempo è sempre loro fedele alleata. Tutto può accadere perché ogni cosa è sempre uguale a se stessa cioè ai personaggi che arricchiscono le pagine delle tavole a fumetti. Charlie Brown sarà per sempre un perdente, un bambino noioso e un amico fedele, Lucy una prepotente, Linus un genio incompreso (con “potenzialità” alla Stan Laurel il nostro Stanlio): è questo il mondo dell’organico ove qualunque cosa funziona perché c’è il suo reciproco, ove tutto è previsto attimo per attimo o decennio per decennio tanto fa lo stresso. Ma come in tutti i mondi “perfetti” c’è chi va al di fuori di uno schema ordinato e c’è chi sogna di essere un altro e ci riesce davvero. In questo caso – e Schulz è ancora straordinario – non si tratta di un essere umano ma del cane Snoopy. Un insignificante bracchetto o beagle bianco dalla orecchie nere, inizialmente soltanto “cane” ma col tempo – dagli anni Sessanta in poi – bestiolina pensante e spesso pensierosa con tanto di amici e parenti (sette fra fratelli e sorelle), che ci parla della legittimità dei sogni e di come in fondo esista una possibilità di fuga da quel mondo della “perfezione”, ove anche i diversivi sono spesso uguali a se stessi. Eccolo così campione di golf e di hockey, surfista, medico chirurgo, tennista, ginnasta, pesce carnivoro, avvocato, giocatore di baseball, serpente a sonagli, feroce avvoltoio, amico e confidente sia degli uccelli sia degli insetti e studente alla moda; e poi ancora: “filosofo”, sergente della legione straniera e soprattutto nemico giurato del(lo stupido) gatto dei vicini – a volte un vero mostro – asso della prima guerra mondiale e avversario del mitico “barone rosso” (al secolo: Manfred von Richthofen). I duelli fra il vero eroe della Grande guerra e l’aviatore con tanto di casco e occhialoni non avvengono tuttavia in nome di “banali” categorie morali come bene e male, perché la dimensione quasi parsifaliana della lucida follia e dell’immaginazione a quattro zampe sovrasta e di gran lunga quella reale e storica. Snoopy sta sognando mica sta scrivendo o riscrivendo una pagina di storia… Ecco perché il nostro eroe di carta è soprattutto un “tipo” che se ne infischia del mondo e degli umani; lui costruisce le sue avventure mietendo “vittime” a gogó (a destra e sinistra, sopra e sotto), marciando sulle fatiche di chi può capitargli a portata di naso. Impossibile d’altra parte non capire chi sia in realtà Snoopy e quale idea egli abbia delle regole, se ci si concentra sul suo modo di stare al mondo: non dentro il suo di mondo, cioè la cuccia (che pare contenga ogni sorta di oggetti, dai libri ai quadri), ma fuori e più in alto, cioè sul tetto della medesima casetta probabilmente più vicino al luogo dei sogni; “disturbato” da Charlie Brown, il suo padrone, che sovente corre a comunicargli questa o quella notizia.
Come scrittore, si diceva, Snoopy è un fallimento nonostante certa “aristocratica” pigrizia gli consenta, eccome, di dedicarsi ai lavori sedentari. Picchiare sui tasti di una macchina da scrivere e abbozzare improbabili biografie lo è senz’altro (il massimo per un egocentrico: scrivere la storia della propria vita ma non conoscere il nome del padrone a cui si è stati affidati…). Tenta oggi e tenta domani, sono pochi gli editori che leggono i manoscritti che lui regolarmente invia; ma più che i fallimenti (che non esistono per i sognatori!) Snoopy ama la provocazione anzi la reazione “esasperata” dei redattori che certificano che il suo sogno è già realtà e che la sua carriera di scrittore sfortunato è già avviata.
Ma se è vero che tutti i sogni del nostro bracchetto diventeranno prima o poi realtà (come giocare a basket, incrociare i guantoni con Lucy – nel suo caso un solo guantone attaccato al naso – e diventare un capo scout), anche quello di veder pubblicato il suo primo lavoro finirà, finalmente, per avverarsi. Immaginiamo allora il giorno in cui su un banchetto costruito ad arte i suoi lettori avranno in dono – oltre la copia del libro – l’inconfondibile firma del novello Leone Tolstoj cioè l’impronta di una simpatica zampetta. Il “barone rosso” sarà forse imbattibile (anche se un giorno…), ma un onesto beagle sa combattere ben altre battaglie. E dopo la prima “vittoria”? provaci ancora Snoopy!


 

   Snoopy Contro il Barone Rosso   

Giorgio Gaber


La B-side del 45 giri Gulp Gulp è la cover di un fortunato successo americano (Snoopy versus the Red Baron) portato al successo dai Royal Guardsmen. Eccone il testo



Actung Actung!
Vuoi cantare la storia di Barone tedesco di Grande Germania?

Questa è la storia senza pietà
Che accadde in Germania tanto tempo fa
Un rombo ed un tuono in cielo si udì
L’uccello di guerra nacque così
In cerca di gloria qualcuno partì
E col suo apparecchio veloce salì
Ma lassù più di uno la sua vita lasciò
Il Barone Rosso tutti sterminò

Uno dieci cento e forse anche di più
Tutti gli aerei cadevano giù
E su nel cielo c’era solo lui
Il dannato Barone non sbagliava mai

Ogni speranza piano piano svanì
Quando un giorno un eroe in cielo salì
Era un piccolo cane col nasone all’insù
Il suo nome era Snoopy non so dirvi di più
Il Barone Rosso lo attaccò
Ed in cielo la battaglia divampò
Il piccolo Snoopy fu abbattuto così
Il Barone tedesco roteando sparì

Uno dieci cento e forse anche di più
Tutti gli aerei cadevano giù
E su nel cielo c’era solo lui
Il dannato Barone non sbagliava mai

Ah ah ah ah ah!
Piccolo stupido cane, alles caput!

Col paracadute Snoopy si salvò
E alla vendetta si preparò
Decollò col suo aeroplano ma il Barone fuggì
Se guardate nel cielo sono ancora lì

Uno dieci cento e forse anche di più
Tutti gli aerei cadevano giù
E su nel cielo c’era solo lui
Il dannato Barone non sbagliava mai.



 The Royal Guardsmen   
Snoopy Vs The Red Baron

Testo:

After the turn of the century
In the clear blue skies over Germany
Came a roar and a thunder man has never heard
Like the screaming sound of a big war bird.
Up in the sky, a man in a plane
Baron Von Richthofen was his name
Eight-y men tried and eight-y men died
Now they're buried together on the country side.

Chorus:
Ten, Twenty, thirty, forty, fifty or more
The bloody Red Baron was rollin' up the score
Eight-y men died trying to end that spree
Of the Bloody Red Baron of Germany.

In the nick of time, a hero arose
A funny looking dog with a big black nose
He flew into the sky to seek revenge
But the Baron shot him down
"Curses, foiled again!"

(Chorus)

Now Snoopy had swore that he'd get that man
So he asked the Great Pumpkin for a new battle plan
He challenged the German to a real dog fight
While the Baron was laughing he got him in his sights.
That bloody Red Baron was in a fix
He tried everything but he'd run out of tricks
Snoopy fired once and he fired twice
And that Bloody Red Baron went spin-nin out of sight.

(Chorus x 2)


" Era una notte buia e tempestosa... "

Snoopy vive finalmente il sogno di scontrarsi col Barone Rosso.


di Marco Calcaterra, pubblicato il 25/6/2010

http://static.videogame.it/kw/s/snoopy-flying-ace/packshot_rqhm9.T160.jpg
 
I Peanuts, in pieno 2010, a circa dieci anni dalla scomparsa del loro creatore, Charles M. Schulz, restano fra i personaggi dei fumetti più amati da lettori di ogni età. Il tempo non ha minimamente scalfito il fascino di una serie che ha saputo far ridere, commuovere e riflettere intere generazioni, grazie a un cast di personaggi strepitoso e a brillanti colpi di genio di Schulz, ormai entrati nella leggenda. Fra questi ultimi, meritano un posto d'onore i duelli aerei, rigorosamente immaginari, fra Snoopy e il Barone Rosso, duelli che da oggi sarà possibile rivivere sulla propria TV grazie a Smart Bomb Interactive, responsabile di Snoopy Flying Ace, gioco per Xbox Live Arcade in vendita al prezzo di 800 Microsoft Point.

http://ps2media.ign.com/ps2/image/article/707/707173/snoopy-vs-the-red-baron-20060510010825491_640w.jpg

http://soleottobrino-onthebook.blogspot.com/2011/04/era-una-notte-buia-e-tempestosa.html




 
 
 

The italian swinger Natalino Otto sings " La Classe degli Asini " (Donkeys Classroom) , Orchestra Gorni Kramer

Post n°255 pubblicato il 06 Febbraio 2011 da carlotta735
 

 

  La classe degli asini


di Larici - Rastelli - Ravasini - Cantata da Natalino Otto nel 1948

 

Tutti i ripetenti della classe Terza D
stan studiando il sillabario
ripassando l’A B C.
Entra il professore
con gli occhiali e il cravatton…
ahi ahi ahi con quel registro
ci sarà interrogazion!

"Signorina Maccabei
venga fuori dica lei
dove sono i Pirenei?"
"Professore io non lo so, lo dica lei"

"E sentiamo Mancinelli,
il mio re degli asinelli,
dove sono i Dardanelli?"
"Professore io non lo so, lo dica lei"

Dal cortile che confina con l'università
salta fuori una gallina che una domanda fa:
"Coccoroccoccò sentiamo un po'

Professore per favore
mi vuol dir se è nato prima
l'uovo oppure la gallina?"
Che figura il professore non lo sa

"Signorina Maccabei
venga fuori dica lei
dove sono i Pirenei?"
"Professore io non lo so, lo dica lei"

"E sentiamo Mancinelli,
il mio re degli asinelli,
dove sono i Dardanelli?"
"Professore io non lo so, lo dica lei"

Dal cortile che confina con l'università
salta fuori una gallina che una domanda fa:
"Coccoroccoccò sentiamo un po'

Professore per favore
mi vuol dir se è nato prima
l'uovo oppure la gallina?"
Che figura il professore non lo sa!
Che figura il professore non lo sa!

 
 
 

Esame di maturità...i vip si raccontano

http://www.sanremo.rai.it/RaiDue/Static/immagine/213/federico-moccia.jpghttp://www.film.it/fnts/film/immagini/330x230/cometumivuoi301.jpg  http://www.csvbg.org/blog/wp-content/uploads/2009/02/parodi-2.jpg

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/esteri/benedetto-xvi-27/protesta-gay/lapr_14521995_05040.jpg

http://pad.mymovies.it/cinemanews/2009/5847/crescentini.jpg

http://www.zapster.it/multimedia/1700/1666/big/Matteo_Branciamore---77.jpg

http://www.moviesushi.it/html/uploads/pics/9341

“Dopo averlo fatto, l'ho sognato per anni”, racconta a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, Paolo Bonolis. “Nonostante io abbia ricordi sereni, belli di quel periodo, mi è capitato di sognare più volte che dovevo rifarlo. Evidentemente il mio subconscio ha assorbito questo evento. D’altra parte l’esame di maturità è la prima prova importante che ci troviamo ad affrontare”, sottolinea il conduttore televisivo.

“Ricordo l’ansia da prestazione, la paura dell’esame che – lo devo ammettere – era comunque mitigata dal mio rendimento visto che sono stata sempre una secchiona”. A tornare sul suo esame di maturità con Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, è Vladimir Luxuria. “In realtà però la mia paura più grande era legata al dopo, a quello che avrei fatto, a dove sarei andata”, sottolinea Luxuria che ammette: “Comunque sono stata brava. Forse non dovrei dirlo, ma ho aiutato qualcuno”. “Io feci il Ragioneria per programmatori a Foggia – ricorda ancora l’ex parlamentare – era un istituto sperimentale dove si doveva insegnare informatica. Ma in realtà non avevamo i pc e allo scritto uscì proprio Informatica. In ogni caso andò tutto bene, fummo aiutati”

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Anche Federico Moccia ha un "bellissimo ricordo di quel periodo, soprattutto del periodo precedente all’esame di maturità". "Per prepararmi meglio andai con un compagno di classe in una casa in campagna racconta - Studiammo molto, ma ci divertimmo anche molto”. “Decisi poi di partire per la Grecia prima che uscissero i quadri. Sapevo che ero andato bene, ma non così tanto da prendere Sessanta”, sottolinea il regista. “Comunque consiglio a tutti gli studenti una ‘fuga’ prima dell’esame. Primo perché credo che la tranquillità della campagna aiuti a concentrarsi meglio rispetto al caos della città Secondo perché il ricordo di quel periodo uno se lo porta dietro per sempre”, conclude Moccia”

Tentai disperatamente di copiare il compito di matematica, ma non ci riuscii perché il professore se ne era accorto e mi teneva d’occhio. E alla fine presi un brutto voto. Mi riscattai però con il tema di italiano, che andò bene”, ricorda Federico Zampaglione. “Quanto a dopo ricordo un grande senso di leggerezza, partii per un grande viaggio liberatorio – ricorda il cantante, ex leader dei Tiromancino – ma la cosa più importante per me fu la consapevolezza che finalmente ero libero di dedicarmi completamente alla musica”

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"La Maturità? Non sono proprio un buon esempio da imitare. Ho sempre cercato di copiare dai compagni". Così Matteo Branciamore, Marco, il "bello" nella fiction dei Cesaroni, racconta a Tgcom, la sua esperienza alle superiori e il fatidico esame di Maturità. Esortando gli studenti però a non fare come lui, ma a studiare per davvero.

"Ero impaurita: studiai tanto e ricordo che era una giornata caldissima". Così Cristina Parodi giornalista e volto del Tg5 ricorda la sua maturità al liceo classico di Alessandria. "E' il primo esame importante, quello che segna l'inizo dell'età adulta. Dopo il diploma, infatti, segue o l'università oppure il mondo del lavoro, insomma tutta una serie di esami continui".

Ma come è andato l'esame alla Parodi? "Bene, presi il massimo dei voti. Al liceo studiavo tanto e quindi sono arrivata all'appuntamento molto preparata, ma nonostante questo il giorno prima continuavo a studiare, tanto che mia mamma mi tirò fuori di casa e mi portò a fare shopping per farmi distrarre. Ricordo che feci un tema su Leopardi e che quando uscii dall'aula mi sentivo leggera. Salii sul mio vespino azzurro e tornai a casa felice".

Cristina Parodi dà alcuni consigli ai ragazzi che si accingono a fare la prima prova scritta:"Naturalmente occorre studiare ma anche leggere i quotidiani e guardare i telegiornali. E' importante seguire l'attualità, dà molti spunti. Per quanto riguarda il tema io sono una sostenitrice della sintesi. Per questo dico no agli sproloqui: i concetti e le idee vanno scritti bene senza dilungarsi troppo".

Infine la giornalista ricorda ai ragazzi che si tratta dell'ultima fatica, poi per i maturandi c'è davanti un'estate splendida :"Ricordo che dopo l'esame feci una vacanza staordinaria. Negli Stati Uniti con mio fratello e alcuni amici, mi divertii come una pazza".

"L'ho trascorsa in bianco sul terrazzo, con il thermos del caffé a portata di mano. Alla fine non ho preso un voto altissimo, ma mi sono riscattata all'università. L'ho detto che sono una perfezionista..." Questa la notte prima degli esami di Carolina Crescentini che nel film "Notte prima degli esami oggi" interpreta la parte di Azzurra, un'addestratrice di delfini per cui Luca Molinari (Nicolas Vaporidis) fa più di qualche pazzia. Prende un treno fino a Milano la notte prima dell’esame di maturità (che si tiene a Roma).

"La mia notte prima degli esami è stata frenetica, nervosa. Eravamo i primi ragazzi al liceo classico che facevano gli esami con la riforma della maturità. L'ho passata a cercare i temi su Internet… Una perdita di tempo" racconta, invece, Nicolas Vaporidis, che nel film è Luca Molinari. Dopo la maturità Vaporidis è partito per Londra... "E' stato il periodo più bello della mia vita. Vivevo a Notting Hill in uno sharing flat con altre quattro persone e lavoravo come cameriere. Ho ricreato il mio microcosmo in una città gigantesca come Londra: ho aperto il mio conto in banca, ho iniziato a mantenermi. A diciotto anni era tanto perché mi sentivo finalmente capace di fare qualcosa".

La frenesia è stata, invece, bandita dalla maturità di Cristiana Capotondi, protagonista femminile di "Notte prima degli esami", che ha letteralmente sbancato i boxoffice nel 2006: "Oramai sono passati otto anni. Ma sono stati molto più tranquilli rispetto a quelli narrati in Notte prima degli esami. Avevo un bellissimo rapporto con i miei professori"


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/La-maturita-dei-vip_550881001.html

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo452975.shtml

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo366899.shtml

 
 
 

Simon's Cat

Post n°253 pubblicato il 31 Gennaio 2011 da carlotta735
 

simonscat

Simon's Cat 'Cat Man Do'

 

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Simon's Cat 'Let Me In!'

 

 

 

 

 

 

 
 
 

http://candycandy.forumfree.it/

Post n°252 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da carlotta735

http://animazione.myblog.it/images/CandyCandy/Candy%20Candy%20179.JPG

 
 
 

PSICOLOGIA : Primogeniti o ultimi arrivati, chi sono i più fortunati?

Post n°251 pubblicato il 24 Gennaio 2011 da carlotta735
 

Il vero incanto è guardare il mondo con le lenti magiche di un bambino.

Rosita Matera

 

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E' l'ordine di nascita ad aver determinato in molti di noi le scelte fatte nella vita adulta in campi diversi come le relazioni sociali, il rapporto con il denaro o con il proprio fisico, la carriera lavorativa facendo nascere anche piccole ossessioni o rituali. Tutto ciò accade perché è proprio differenziandosi dai fratelli che si riesce a trovare un posto e la propria identità all'interno della famiglia.

 

Leggendo questo approfondimento potrai verificare personalmente se l'ordine di nascita ha influenzato davvero la tua vita.

http://static.blogo.it/soldiblog/under8.jpg

IL PRIMOGENITO

E' il figlio che in positivo, ma anche in negativo, assorbe le inesperienze e l'improvvisazione dei genitori. E' considerato l'apripista ed è fra i fratelli quello che vive per primo tutte le tappe della vita da quella scolastica, a quella affettiva fino alla carriera lavorativa. Su di lui calano tutte le ansie e le insicurezze dei genitori che rivivono insieme al primogenito tutto il loro percorso di crescita. Emozioni, sentimenti ma anche insicurezze vengono espresse in modo appassionato e questo legame con i genitori rimarrà forte per tutta la vita. Il primogenito è solitamente un conservatore che mantiene e raccoglie tutte le tradizioni di famiglia ed è colui che nel lavoro e nello studio ha più successo poiché sente la considerazione che la famiglia ha su di lui in qualità di figlio maggiore. Se è maschio solitamente eredita l'attività del padre con il quale ha un rapporto molto stretto e lo considera un modello al quale ispirarsi. La sua infanzia però non è stata semplice poiché ha dovuto dividere l'amore dei genitori con altri fratelli e questa privazione lo ha fatto soffrire non poco; per tutta la vita cercherà l'apprezzamento e la stima di chi lo circonda proprio per la ricerca dell'amore sottratto. In amore farà coppia con un partner diplomatico e meno severo.


http://www.pianetamamma.it/gallery/foto_gallery/bambino/bambini-capricciosi/bambini-capricciosi-12.jpeg?-3600

IL SECONDOGENITO

E' l'eterno mediatore nato quando i genitori avevano già un figlio da accudire, quindi più esperti ma anche con meno tempo da dedicare, e molto spesso con un terzo fratello in arrivo che toglie quel poco di attenzione che il secondogenito era riuscito a strappare. Fa fatica a trovare un proprio posto nella famiglia e non riesce ad appartenere né al mondo dei grandi né a quello dei piccoli. La sua più grande dote, che sviluppa dividendosi tra fratello maggiore e fratello minore, è quella della versatilità e della diplomazia che lo aiuterà nella scelta del lavoro, spesso socialmente utile o comunque con una forte inclinazione psico-pedagogica.

Molti secondogeniti non riescono a trovare un partner e decidono di vivere con i genitori riscoprendo un rapporto che non sono mai riusciti ad approfondire da bambini oppure cercano presto di uscire di casa per trovare una loro identità. Solitamente il loro rapporto con la vita e le relazioni emotive si contrappone con le scelte e i comportamenti tenuti dal primogenito (se il primo è un ordinato lui sarà un disordinato e viceversa).

 

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L'ULTIMO NATO

La strada dell'ultimo nato è già stata spianata dai fratelli e lui si sente più libero da vincoli e controlli. La sua vita è tutta in discesa e i piccoli di casa appaiono solari e rilassati. Essere il 'cucciolo' di famiglia può far scaturire comportamenti opposti e proprio per la voglia di mantenere questo privilegio alcuni si sottomettono al volere dei genitori diventando estremamente docili mentre altri esprimono una completa ribellione. L'occhio di mamma e papà ricade sempre sull'ultimo nato che rimarrà nel tempo il 'più piccolo' bisognoso di cure e di attenzioni. In alcuni di loro nasce il desiderio di scappare rifugiandosi in paesi stranieri per rimanere lontani dallo sguardo materno. Nel rapporto affettivo spesso richiede un partner che assecondi i suoi capricci un po' egocentrici. A volte sono proprio gli ultimi nati a non fare famiglia in quanto già largamente ripagati dall'affetto elargito da mamma,e papà e dai fratelli e questo li fa sentire in dovere di assistere i genitori anche quando saranno anziani.


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QUANDO I FRATELLI SONO DUE

Il primogenito ha come unico rivale il secondo nato mentre quest'ultimo sogna perennemente di essere il solo oggetto di desiderio dei genitori. Tra i due si alternano sentimenti di rivalità e solidarietà poiché l'oggetto della gelosia è chiaro. Molto spesso la madre o il padre prendono sotto la loro ala protettrice il figlio che tende ad assomigliargli di più.


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IL FIGLIO UNICO

Data la costante presenza genitoriale questi bambini sviluppano tardi il linguaggio oppure tendono a maturare velocemente la capacità di dialogo in quanto crescono circondati da adulti. Maturano lentamente decisioni autonome poiché sono spesso indottrinati da mamma e papà ma sviluppano un talento naturale per l'organizzazione e cercano un partner che anticipi le loro esigenze.

 

http://www.donnad.it/pagine/rubrica-psiche-primogeniti-ultimi-arrivati-fortunati.aspx


 
 
 

Baccini canta Tenco: il nuovo tour del cantautore genovese

Post n°249 pubblicato il 13 Gennaio 2011 da carlotta735
 

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baccini canta tenco

Dalle canzoni a tema sociale al rapporto con la popolarità. Due musicisti a confronto, tra somiglianze e affinità. La nostra intervista

 

Baccini canta Tenco è il nuovo spettacolo musicale che Francesco Baccini porta nei teatri d'Italia. Un omaggio al cantautore Lugi Tenco, per far conoscere al pubblico anche i brani meno noti della sua produzione.
Il tour parte dal Politeama di Genova giovedì 20 gennaio 2011. «Ci sembrava il minimo iniziare da Genova visto che sia io che Tenco abbiamo avuto a che fare con la città» spiega Baccini: «in più lo spettacolo vanta diverse collaborazioni con musicisti liguri, da Armando Corsi che cura gli arrangiamenti, al coautore dello spettacolo Marzio Angiolani e al regista Pepi Morgia».

Anche la decisione di proporre Tenco non è casuale, precisa: «tra me e Tenco ci sono sempre state tante analogie. Innanzitutto una somiglianza fisica e poi una serie di date e coincidenze: per esempio Tenco ha inciso i primi dischi negli anni '60, quando sono nato io, ed è morto a 29 anni, quando io ho pubblicato l'album d'esordio, Cartoons, che ha vinto proprio la Targa Tenco».

Un avvicinamento progressivo alla musica di Tenco, che ha portato Baccini alla scoperta di un lato nuovo e per lo più sconosciuto del cantautore piemontese, con brani a tema sociale, attuali anche per il mondo di oggi: «Tenco era avanti per il suo tempo. Era un intellettuale, ma non faceva pesare il fatto di esserlo, i suoi testi erano semplici ma profondi. Riascoltare oggi le sue canzoni è impressionante, perché sono ancora vive. Non tutti sanno che Tenco fu anche un rocker ante litteram. Il suo era un linguaggio rock semplice e diretto, che era anche una critica verso la società. Il suo brano più noto, Ciao amore ciao, quello per cui poi si suicidò al Festival di Sanremo del '67, inizialmente è nato come una canzone contro la guerra. Ma i discografici non volevano presentarla al Festival. E così in una sola settimana, Tenco fu costretto a cambiare il testo e a cantare la canzone che conosciamo tutti».

Ed è proprio questa scoperta di Tenco come autore di canzoni a tema sociale, che porta Baccini a volerlo riproporre in chiave moderna, con arrangiamenti acustici più vicini ali gusti e alle melodie del terzo millennio: «anche i miei testi affrontano sempre temi sociali, e questo è un altro motivo di affinità con Tenco. Proprio il fatto di scegliere di fare un certo tipo di musica è una delle cause per cui mi hanno staccato la spina: le radio non mi passano e la tv non mi invita. E il pubblico segue quello che sente, specialmente se non conosce l'esistenza di un'alternativa. Qualcosa di simile è accaduto a Tenco: una delle sue canzoni Cara Maestra è stata censurata e per due anni il cantautore non ha più potuto mettere piede in Rai».

Quest'anno Baccini festeggia anche i vent'anni di carriera, in qualche modo il nuovo spettacolo, da cui probabilmente trarrà anche un disco live, è un modo per fare un bilancio della sua attività: «è incredibile essere ancora qui dopo tutti questi anni. Sono arrivato al successo con Le donne di Modena, un brano che è subito diventato popolare, pur non appartenendo al genere commerciale. Ma allora era un altro momento: le radio passavano una varietà di generi musicali, erano al servizio della musica. Oggi è il contrario, sono gli artisti che sono soggetti alla musica che passa per radio. Una situazione molto limitante».

Baccini si dichiara un cantante controvento: «sono idealista e lo sono sempre stato. So che andare contro al sistema è una battaglia persa, ma la combatto comunque. Se i tuoi maestri sono De Andrè, Tenco, Iannacci e Gaber, tu cresci in un certo modo. Io ho iniziato con la musica classica, poi ho ascoltato i grandi cantautori ed è nata in me questa passione».

Ma nella vita di Baccini non c'è solo la musica, l'altra grande fede è quella nel Grifone: «per essere genoani bisogna saper soffrire. Anche se va meglio di qualche anno fa, si spera sempre in qualcosa di più. E poi diciamolo, Milito sta male con la maglia dell'Inter».

Gli ultimi anni hanno visto Baccini anche in veste di docente al DAMS di Imperia. Gli abbiamo chiesto cosa consiglia ai giovani studenti e aspiranti musicisti? «Che non credano che essere artisti significhi essere popolari. La popolarità è solo uno degli aspetti del successo, ma è un mezzo pericoloso. La mia generazione ha avuto grandi esempi, oggi i giovani non hanno punti fermi a cui appigliarsi. Per fare l'artista devi essere corazzato»

 

http://genova.mentelocale.it/29231-baccini-canta-tenco-il-nuovo-tour-del-cantautore-genovese/

 
 
 

UN POSTO AL SOLE, la prima soap opera italiana

Post n°248 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da carlotta735
 

http://www.newnotizie.it/wp-content/uploads/2010/09/un-posto-al-sole1-345x290.jpg

 

Eccovi il bigino di Un posto al sole.

Partendo da questo riassunto, riuscirete a capire tutti gli argomenti riguardanti la soap nella rubrica CinepuntoSoap.

Un posto al sole è la prima soap opera nostrana. Nata nel 1996 e mandata in onda originariamente nel tardo pomeriggio attualmente è trasmessa dal lunedì al venerdì su Rai3 alle 20.30.

I fatti narrati si svolgono a Napoli per lo più nel famoso Palazzo Palladini a Posillipo e vedono come protagonisti gli abitanti o ex abitanti del palazzo. Per descrivere un Posto al sole è necessario quindi raccontare delle famiglie che ci abitano. Lasciatemi ancora aggiungere che, rispetto alle Soap americane, quella partenopea non sviluppa solo il genere sentimentale-drammatico, ma anche quello poliziesco, comico, informativo.

E ora cominciamo a conoscere le famiglie che compongono il Palazzo televisivo più famoso d’Italia:

Famiglia Ferri

Roberto (Riccardo Polizzy Carbonelli) è il capofamiglia. Imprenditore dal cuore duro, per arrivare dove è arrivato ha commesso crimini di ogni tipo. Ha due figli, Filippo Sartori (riconosciuto solo dopo la morte della madre) e il piccolo Sandro (nato dall’abuso sessuale fatto ai danni di Eleonora Palladini). Filippo (Michelangelo Tommaso) fino a poco tempo fa lavorava per il padre, ora dopo essersi sposato con Carmen Catalano (Serena Rossi), una cantante neomelodica napoletana dalle origini umili, incinta proprio di lui, è scomparso in mare a causa di una bomba esplosa sulla barca di Alessandro Palladini, lo zio di Sandro. A casa Ferri viveva inoltre, fino a poco tempo fa, Paola Nuzzi, figlia di un suo socio, anche lei riconosciuta tale (ma non lo sa) dal padre sul punto di morte. Paola aveva un debole per Alessandro, ma dopo aver scoperto che c’era lui dietro il fallimento di Ferri e la possibile morte di Filippo si è allontanata.Da quando Eleonora è morta la vita di Roberto Ferri sembra caduta nel baratro della solitudine... Dopo varie vicissitudini personali e amorose sembra aver trovato la stabilità nella liaison con Marina con la quale ha costruito - in un alternanza di alti e bassi - un rapporto che offre anche a Sandro un punto di riferimento femminile... ma il destino sembra proprio essersi accanito contro la felicità di Marina che ancora una volta vede il suo sogno d'amore sfuggirle dalle mani a causa di un tradimento.

Famiglia Giordano-Bruni

Il capofamiglia è il bravissimo Raffaele Giordano. Raffaele (Patrizio Rispo), in origine era il custode del palazzo. Ora, dopo la morte della sua prima moglie, il nuovo matrimonio e alcune crisi familiari superate, ha trovato la forza per aprire un ristorante. Diego Giordano è il figlio nato dalla sua prima moglie (Rita). Diego (Francesco Vitiello) è uno studente universitario che aiuta il padre al ristorante che ha avuto alle spalle problemi di cocaina, un periodo in galera e precedentemente, molteplici viaggi Erasmus; ha amato tante ragazze, tra cui le ancora presenti Viola Bruni (che ai tempi non era ancora sua sorella) e Carmen Catalano (che ha perso a favore di Filippo). Ornella Bruni (Marina Giulia Cavalli): dottoressa. Sposata e poi divorziata ha avuto una figlia dal suo primo matrimonio, Viola, e uno, Patrizio, dall’attuale marito Raffaele. Ornella è una donna forte che si è trasferita da Milano con sua figlia per continuare a fare il medico. Attualmente sta affrontando il difficile confronto con sua mamma Ginevra (Valeria Fabrizi). Viola (Ilenia Lazzarin) è la figlia ventenne di Ornella; ha una sfortuna incredibile con l’amore: prima Diego, poi Andrea la fanno soffrire. La sua ultima relazione è stata con il suo professore, anche lui un mezzo farabutto. Attualmente single, inciucia con il nuovo portiere del palazzo.Dopo la travagliata storia con Andrea si lascia andare tra le braccia del fratello Marcello che decide di sposare anche se solo per pochi giorni: il matrimonio si rivela un fallimento: è arrivato il momento per Viola di ritrovare se stessa lontano da Napoli, almeno per un po’.

Famiglia Poggi

Renato Poggi (Marzio Honorato) è il padre di famiglia, nonché amministratore dei cantieri Palladini ed ex assistente di Ferri. Renato è una brava persona, spilorcia, con grande senso degli affari; ha due figli, Angela (Uscita dalla serie) e Niko (ragazzo albanese adottato sin da piccolo). Attualmente è single, ma il suo cuore batte ancora per la sua ex moglie Giulia, con cui ha passato momenti difficili riuscendo sempre a rialzarsi e per una ragazza molto più giovane di lui che fa la venditrice di case. Giulia Poggi ( Marina Tagliaferri) è la ex moglie di Renato; quando si lasciò dal marito si mise con un miliardario che le ha lasciato in eredità la sua fondazione umanitaria. Lei, che è un’assistente sociale, da qualche anno gestisce la fondazione e da qualche mese prova a gestire la sua vita sentimentale, combattuta tra l’amore per Renato e quello nuovo per un suo ex compagno di scuola. Nikolin (Luca Turco): di lui abbiamo già detto delle origini, quindi non ci rimane che ricordare che va alle superiori, che è un ragazzo vivace ed intelligente e che adora le moto ed è molto affezionato a Franco Boschi (Ex marito di Angela).Dopo tanti anni di amore e convivenza con la moglie Giulia, una donna moderna, non solo madre ma anche impegnata assistente sociale che ha deciso di allontanarsi dal nucleo familiare, Renato ha trovato una nuova compagna in Adriana, insegnante dal pugno di ferro che ha imparato ad addolcirsi grazie a questo nuovo amore. In casa ci sono anche Nikolin, figlio adottivo, che ha trovato nei Poggi una famiglia che si prende cura di lui con affetto sincero, anche se è capitato anche a lui come a tutti i ragazzi, di perdere la bussola. Finalmente a casa, dopo qualche anno trascorso in Africa, è tornata Angela, ex moglie di Franco e donna socialmente molto impegnata al punto di riuscire a fare tanto in Etiopia attraverso la Fondazione della madre.


Famiglia Graziani

Teresa Diacono (Carmen Scivitarro) è la capofamiglia. Avuto da giovane Silvia e affidata ad un’altra famiglia, ora non la lascia mai sola. E’ una donna di sani principi, sempre pronta ad ascoltare tutti e a sopportare il suo nuovo compagno di vita, il marito Otello Testa (Lucio Allocca), vigile urbano ormai in pensione, amministratore condominiale.Teresa lavora ancora come governante a casa Palladini, ha gestito in passato il bar Vulcano, di sua proprietà che ora è stato affidato alla figlia. Silvia Graziani (Luisa Amatucci), ex moglie di Michele Saviani, ex alcolizzata, ha alle spalle tanti problemi, ma un gran sorriso pronto per tutti i suoi amici. Ha avuto una figlia, Rossella, da un rapporto con un gay, riconosciuta comunque subito da Michele. Attualmente, in ottimi rapporti con l’ex marito, cerca di risolvere i suoi problemi sentimentali (esce da un abuso sessuale di un certo Achille), frequentando il falegname artigiano Antonio e,dopo un lungo periodo di solitudine, il sole sembra apparire all’orizzonte con Giacomo, uomo che dalle mille manie che ha imparato a conoscere e amare, ma il suo cuore, in realtà, non ha mia smesso di battere per il grande amore della sua vita : Michele.

Famiglia Giordano-Ranieri

Marina (Nina Soldano) era sposata al cugino di Raffaele, da qui ha preso il cognome Giordano. Di seguito ha provato ad avere una relazione con Roberto Ferri, poi si è sposata con il padre di Paola Nuzzi, Riccardo Ranieri, da cui ha ereditato un impero. E’ una donna meschina e priva di scrupoli. Ama il lusso e la bella vita. Ha una figlia Elena a cui ha dato la direzione della Star Box, la casa discografica dove canta Carmen. Riprende ancora  la sua tempestosa relazione con Roberto Ferri, nonostante i ripetuti ammonimenti della figlia Elena, ma il temuto imprenditore di Palazzo si rivela una delusione: anche quando tutto sembra andare per il meglio, il destino sembra riservare solo grandi traumi e gesti sconsiderati per Marina. Dopo aver scoperto un tradimento del suo uomo e aver tentato di uccidere Greta, Marina è ora in balia della giustizia che inesorabile sembra fare il proprio corso… e lì dove non arriva la legge, ci pensa la vendetta personale. E’ così che Flavio, fratello di Greta dall’equilibrio psichico assolutamente instabile, pronto a vendicare la sua cecità, si insinua nella sua vita e le fa provare di nuovo l’ebbrezza illusoria dell’amore. Elena, (Valentina Pace), figlia di Marina, è una ragazza con il sogno di diventare famosa (tenta ma senza successo di fare la valletta e la protagonista di pubblicità). Si innamora di Michele Saviani e per questo finisce il matrimonio Silvia-Michele, si innamora di Andrea, con cui ha una figlia, Alice e per questo finisce la storia tra Andrea e Viola. Ora alla direzione di qualcosa di più grande di lei, alle prese con un fresco divorzio e una figlia da crescere. Da tempo vive a Londra con la sua bambina.

La terrazza

Alla terrazza (casa chiamata così per la vista sul mare) vivono tutti gli altri personaggi: Michele Saviani (Alberto Rossi) , giornalista, direttore di un giornale, ex marito di Silvia, ex compagno di Elena attualmente in rapporti intimi con una sua collaboratrice dopo che la sua ex (anche lei collaboratrice) se ne è andata in America. Persona molto sensibile, dedica poco tempo a se stesso per crescere la figlia (Rossella) e aiutare gli amici. Franco Boschi (Peppe Zarbo), investigatore privato. All’inizio lavorava nelle imprese Palladini, poi si è aperto la sua officina di moto ed infine ha creato con Andrea una società di investigazioni. Attualmente ha la sua compagna, Giovanna (una poliziotta con un figlio uscito dalla serie) in coma in ospedale e una ragazza con figlio a carico, Nunzio, a casa pronta a subentrare a Giovanna. Franco è un uomo rude, dal cuore d’oro, che ha avuto in passato problemi proprio con la polizia, ma sempre a causa del suo carattere impulsivo e selvaggio. Andrea Pergolesi (Davide Devenuto), ex artista, ex fotografo del giornale di Michele, ora lavora nella società di investigazioni. Ha un unico amore, Viola, che gli sfugge continuamente. E’ un ragazzo scapestrato che tenta di mettere la testa a posto per il bene di Alice, la figlia avuta con Elena. Attualmente sta cercando di riconquistare Viola dopo aver divorziato da Elena. Alessandro Palladini (Gian Guido Baldi) è momentaneamente alla terrazza. Figlio del conte Palladini (dalla loro famiglia deriva il nome del Palazzo), è tornato dalla Nuova Zelanda solo per vendicarsi di Roberto Ferri, colpevole, secondo quanto gli ha detto sul punto di morte suo padre, di aver fatto male a tutti i Palladini. Attualmente ha ammesso di essere colpevole della truffa orchestrata ai danni di Ferri e di essere complice di colui che ha fatto saltare in aria la sua barca con a bordo Filippo Sartori. L’unico sentimento sincero che provava, quello per Paola Nuzzi è diventato solo un bel ricordo, ora, mentre cerca di farsi ammazzare.

Cosa tiene insieme persone così diverse e destini così complicati come quelli degli abitanti della Terrazza? Certamente l'entusiasmo di una vita tutta da costruire, tutta da inventare. E poi l'amicizia. Discussioni, collaborazioni di lavoro, tradimenti e riconciliazioni. L'amicizia è anche questo. E qualche volta è così potente da trasformarsi in amore. Tanti sono gli inquilini che si sono alternati in questi anni, tante solo le coppie nate e quelle finite. In questo momento gli ospiti di questo luogo di amore, amicizia, divertimento, sofferenza e di tutte le altre sfumature della gamma dei sentimenti sono Franco e Andrea,assieme alle rispettive compagne Angela ed Arianna.

Famiglia Del Bue

Guido (Germano Bellavia), che viveva con gli altri alla terrazza ha scelto di prendere l’ex casa di Raffaele (che ora si è stabilito da Ornella) per convivere con Cinzia, oramai partita, forse per sempre. Ex Tassista, ex imprenditore di gelati, ora è un vigile urbano; ex-marito di Assunta, l’erede assoluta delle macellerie Salvetti, e cugino di Silvia, è uno degli abitanti 'storici' di Palazzo: si è trasferito in Terrazza prima e a Casa Giordano poi con Michele, anche per sfuggire alla sua famiglia, allegra e rumorosa, ma un po' troppo invadente. Generoso, disponibile, molto aperto e diretto, Guido è disposto a tutto pur di essere utile agli amici: con estrema genuinità, è sempre pronto con parole di conforto e gesti, a volte magari rudi, ma sicuramente pieni d'affetto. È così ingenuo che non sa mentire, neanche una bugia piccola piccola. Pur riconoscendo i suoi limiti culturali ed economici, Guido rispetta e ammira la cultura, e si dà molto da fare per migliorare la sua posizione.  Da Assunta ha avuto Vittorio, ormai un ometto. Le spese di casa, per il figlio, l’ex moglie e una cartella esattoriale sembrano aver mandato Guido allo sbaraglio. Ma la dea Fortuna ha deciso di baciarlo facendogli vincere 5 milioni di Euro… e dalla padella si finisce sulla brace dell’euforia: Guido perde le staffe e si allontana dagli amici di sempre, iniziando a sperperare i soldi vinti. Dopo aver perso tutto in un investimento sbagliato, torna a sorridere con gli amici di sempre, che non hanno mai smesso di volergli bene.

http://www.unpostoalsole.rai.it/

http://www.cinetivu.com/programmi-tv/cinepuntosoap-la-storia-di-un-posto-al-sole/

http://www.digital-sat.it/UserFiles/cast%20un%20posto%20al%20sole%201.jpg

 
 
 

La storia di UN POSTO AL SOLE

Post n°247 pubblicato il 07 Gennaio 2011 da carlotta735
 



La storia è incentrata attorno alle vicende degli abitanti di un palazzo, Palazzo Palladini, situato sulla collina partenopea di Posillipo, di fronte al mare e al Vesuvio.

In principio la casa apparteneva al conte Giacomo Palladini, aristocratico napoletano, che tracciava le sorti della nobile famiglia alla quale appartengono il nipote Tancredi Alberto, un avvocato, e Alessandro. La loro terza figlia Eleonora è invece in Inghilterra. Alla morte del conte l'appartamento più ambito chiamato "La terrazza" (per l'immensa terrazza che domina il golfo di Napoli) viene lasciato alla sua figlia naturale, Anna Boschi, la figlia di Maria Boschi (la governante del conte Giacomo), alla moglie Federica ed ai figli.

La giovane si trasferisce a Palazzo insieme con la sua amica del cuore Silvia Graziani, il di lei cugino Guido Del Bue, Michele Saviani, aspirante giornalista e Claudia Costa, modella.

La contessa Federica, stizzita per questo smacco fattole dal conte Giacomo, cerca in tutti i modi di rendere difficile la vita ad Anna, soprattutto quando la ragazza scatena involontariamente una faida fratricida tra i due giovani Palladini che si contendono il suo amore.

Nel corso delle puntate (si è giunti a quota oltre 3000 puntate trasmesse) le varie vicende si dipanano facendo uscire di scena alcuni protagonisti e introducendone altri, pur essendo molto sviluppata, specie nei primi due anni, sulle vicende dei Palladini, la storia vede molti personaggi e storie svilupparsi. Anna, innamorata di Alessandro, si sposa con Alberto e, quando l'amato da tutti creduto morto in mare riappare, la faida tra i fratelli riprende con toni così accesi da costringere Anna a lasciare Napoli dopo aver perso un figlio. Ritornerà qualche anno più tardi,riuscendo infine a coronare il suo sogno d'amore con Alessandro. Alberto invece ha un figlio da Sonia Campo che però abbandona. Adottato dalla famiglia Poggi verrà infine restituito al padre biologico, costretto a sposare la Campo, che vede così realizzato il suo sogno di elevazione sociale. Legato ad una persona che non ama, Alberto cerca di disfarsi della moglie finendo però in carcere, mentre Sonia impone a Claudia Costa di troncare la storia d'amore con suo marito, abbandonando Napoli. In seguito, e dopo varie peripezie, Alberto riuscirà a coronare la sua storia con Claudia, trasferendosi dalla madre (la contessa Federica) in Argentina mentre Sonia si redimerà da una vita di inganni tra le braccia del saggio dottor Luca de Santis, inquilino del palazzo dal passato travagliato. Ottenuta la custodia del figlio, Sonia, Luca ed il piccolo Gianluca lasciano la città partenopea per iniziare una nuova vita a Siena.

L'uscita di scena dei fratelli Palladini coincide con l'ascesa del personaggio di Roberto Ferri. Dopo aver ottenuto la maggioranza dei cantieri, il finanziere senza scrupoli inizia una storia d'amore con Eleonora, dalla quale avrà un figlio, Alessandro, detto Sandrino, frutto di una violenza sessuale. La brama di potere dell'uomo è tale che spingerà la Palladini sull'orlo della follia, grazie alla complicità di Marina Giordano attirata dal potere e dai soldi del Ferri. L'unico aiuto della Palladini è Filippo Sartori, figlio illegittimo del Ferri che si trova così a contendere al padre la stessa donna. La svolta nella vita di Ferri avviene durante il rapimento del piccolo Sandrino da parte di Tony Santoro, malavitoso locale, bramoso di vendetta nei confronti della famiglia Palladini. Il proiettile che colpisce Roberto durante la liberazione del figlio lo fa piombare in un coma, dal quale si risveglierà senza memoria del passato, avendo così la possibilità di diventare un uomo nuovo anche con l'ausilio di Carmen Catalano, ex fidanzata del figlio, unica a dargli incondizionata fiducia in un momento così difficile. La vendetta di Santoro si consumerà proprio quando Eleonora sta ritrovando l'antica passione per Roberto. Il malavitoso bracca la donna riuscendo a colpirla a morte, tra le braccia di Roberto. Con questa uscita di scena il nucleo primitivo della narrazione della soap viene drasticamente cancellato, lasciando il piccolo Sandrino unico Palladini della soap; ma a sorpresa, nell'ultimo episodio della stagione 2006/2007, ritorna Alessandro Palladini, uscendo però di scena pochi mesi dopo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Un_posto_al_sole_%28soap_opera%29

http://napoli.cronacacity.com/wp-content/uploads/2009/12/20091204_unpostoalsole.jpg

 

 
 
 

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