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« UNDER 14 ELITE: PONTEVEC... | NE RESTERA' SOLO UNO » |
Un commento unico alle due partite di final four (che pubblichiamo in entrambi i resoconti). Questo non per risparmiare carta o fiato, né per gli effetti di una pur comprensibile delusione. Non ho avuto e non ho molto tempo in questi giorni, e, a una certa distanza, la cronaca del singolo evento perde interesse.
Vado contro corrente con le opinioni espresse in questi giorni circa le nostre finali: non sono contento di come sono andate le cose ( e forse nessuno lo è), perché abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità, e siamo mancati (difetto ormai cronico) in ogni inizio di partita, pagando un prezzo duro con la Bsl, sempre inseguita (vincendo 2 e 3 quarto), persino raggiunta e superata, ma poi , al primo rilassamento dopo l’aggancio, lasciata andare via quel tanto da perdere la lucidità nelle battute finali. Questa era la partita, e questa partita era alla nostra portata, sebbene Bsl sia un gruppo buono e ostico, ben allenato e deciso. Bsl non ha certo rubato nulla, come si dice in gergo calcistico, ma in queste partite non si può regalare – come è accaduto con Junior 2000, e troppo spesso, il primo quarto. Il problema è della squadra, quindi essenzialmente mio, di concentrazione, emotività, e pure scelte tecniche. Anche contro l’Armani (persa di 7 in casa al basket for life) partimmo malissimo. I meriti degli avversari vanno riconosciuti: ma abbiamo regalato la semifinale, pur giocando intensi gli altri quarti, e l’ultimo fino all’ultimo minuto, quando si accelera per recuperare e si dilata il divario oltre proporzione. Questa era la partita. Potevamo giocarci la finale con grande merito, perché per meriti nostri avevamo costretto la Virtus all’altra semifinale con la Fortitudo, vincendo il girone A ed entrambi gli scontri diretti. Non ho questioni personali da avanzare a scusante: ma credo di non essere riuscito a mantenere la tensione verso la mia squadra in questa final four, perché non ne avevo dentro. E queste cose non si mascherano e si trasmettono senza volerlo.
Paghiamo con S.Lazzaro le incertezze dei fondamentali offensivi nei nostri ‘lunghi’, l’inizio morbido a rimbalzo, il fatto di non avere ‘guardie’ che tengano connesso il gioco esterno e interno, l’evoluzione non completata dei ‘nuovi’, sebbene davvero promettenti. Ci sono limiti che avremmo pagato magari con la Fortitudo più di quanto ha fatto Bsl che gioca più ruvido di noi. Ci sono ragioni per cui non abbiamo giocato la finale, ma non siamo stati lontani affatto da poterla disputare.
L’impressione negativa delle Final four viene dalla partita per il 3 e 4 posto con la Virtus, ceduta nettamente a un avversario certamente migliorato, ma pure lo stesso tenuto a 33 punti venti giorni prima alle Periini, in 30 minuti di gioco. Ovviamente c’è chi pensa che l’unico risultato vero sia quello della Furla e ha diritto di farlo. Io so che non è così, anche se non ho nulla da obiettare alla chiara vittoria della Virtus e alla conquista del 3 posto. Per qualche mese ci siamo sentiti dire che i bianconeri non erano quelli sconfitti al CRB in dicembre e poi, per lasso di tempo minore, che non erano certo quelli superati poi alle Pertini in primavera. Penso che la distanza fra questi due gruppi non sia quella vista domenica. Poi il grido muliebre di liberazione finale (‘era ora’) lo capisco e mi sembra simpatico, magari un po’ malinconico per un gruppo che forse aspirava a gradini maggiori.
Ma la partita delle ‘Fina four’ per noi non era certo questa, né poteva esserlo. E credo che non fosse questa nemmeno per la Virtus, superata dalla Fortitudo in semifinale. Sul campo, il giorno prima, con il nostro negativo approccio alla partita, avevamo già lasciato la possibilità di giocare la finale. Non ci siamo riusciti, e il quarto posto che ci spetta lo accogliamo certo non contenti, ma anche come bilancio, positivo, di un anno bello, intenso, dove abbiamo buttato nuove radici, siamo ripartiti, e ci siamo fatti rispettare da avversari forti.
Pronti a misurarci ancora, lealmente, con tutti.
Riccardo
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