Disputationes

IRLANDA 2005 Bicicletta (I) Doo Lough Pass


15 Agosto Ore 9:26 Ieri pomeriggio abbiamo poi visitato Westport, cioè siamo arrivati alla baia che è una lunga insenatura paludosa che dall’Atlantico arriva nell’entroterra. Il monte di S. Patrizio era affogato da nubi grigie, e noi l’abbiamo ammirato seduti ad un tavolino di un parchino con monumenti ai caduti sul mare, sorseggiando beffardi una Holstein ed una Harp. Dopo che siamo tornati, ci siamo fatti una mostruosa quantità di penne coi peperoni, cipolle, carote e burro. Mentre cucinavamo e facevamo il sugo, ci siamo resi conto che un peperone era scomparso, e abbiamo appurato che un ruba-peperoni-francese se l’era fregato bellamente. Io inveivo contro quel cleptomane, mangiaranocchi a tradimento, schiumavo rabbia, perché il cibo è uno dei miei sacramenti e guai a chi me lo tocca. Evidentemente, non so da quale mio atteggiamento, il francese comprese l’orrore che aveva commesso e venne, dopo esserselo ingurgitato ben bene, a scusarsi. Non contenti abbiamo cotto anche due Hamburgers. Gli altri ostellanti ci guardavano con stupore e orrida maraviglia, ed anche con un po’ d’invidia. Abbiamo conosciuto una coppia di romani e una di napoletani, l’uomo è un logorroico pazzesco, ma almeno ci ha dato dei consigli e ci siamo fatti due risate in compagnia. Siamo usciti un po’, ma non ci è piaciuta la vita notturna lì e siamo andati a letto presto. Ora siamo in partenza, cercando di stipare i vari oggetti nelle borse, per cercare il noleggio delle bici ed iniziare la vera avventura. Abbiamo in programma di arrivare a Tully Cross per dormirvi e di fare una prima sosta a Doo - lough - pass, un passo di montagna che costeggia un lago. Si spera di poter vedere anche qualche abbazia nel percorso. Ore 22:23 Abbiamo passato la prova del fuoco: abbiamo fatto i primi 60 km in bici e non siamo particolarmente traumatizzati. Un pochino abbiamo sofferto, perché d’altronde non avevamo mai viaggiato con le borse e così carichi. Ma vediamo da principio com’è andata. Abbiamo avuto grande difficoltà a trovare il noleggio bici che ha aperto anche in ritardo.. Alle 10:47 avevamo le bici, le borse ed un lucchetto di circa un chilo, appartenuto a Oscar Wilde, il quale ci legava i suoi schiavi davanti al teatro. Tornati all’ostello, dopo aver salutato gli italiani, abbiamo intrapreso l’opera di trasferimento dell’onere sulle biciclette. Alle 12:14 abbiamo finalmente lasciato l’ostello in bicicletta, con le borse, lo zaino, e il marsupio che scoppiavano. Dopo qualche fermata in occasione di panorami, dolori, mucche passeggere, fame, sete e bisogni, siamo giunti a Louisburgh alle 12:40 e abbiamo mangiato lì, fino a che, alle 13:44 siamo ripartiti con la pasta ai peperoni fredda sullo stomaco, affievolita da un insipido caffé. Il percorso a seguire era fantastico: assolutamente sgombro dalla presenza umana.. Pratoni immensi, ruscelletti, capre e pecuroni. La strada era piuttosto rettilinea ed era un continuo falsopiano, dove abbiamo ingaggiato una casuale gara con dei buzzurri gitanti come noi, solo che loro erano senza bagaglio. Li superavamo, poi ci fermavamo per una foto, ci superavano e poco dopo li riprendevamo. Arrivati al Doo – Lough lake siamo rimasti esterrefatti dalla sua bellezza: a soli 5-6 km di distanza dal mare, la natura pareva ora quella montana delle Alpi. Fantastico. Il lago sembrava uno di quelli d’altissima quota ed al suo interno c’erano alcuni isolotti splendidi. Il Doo – Lough Pass è un ponte che permette il passaggio di auto ed altro oltre il lago. Ci siamo fermati ad ammirare il paesaggi, a soddisfare lo sguardo, accompagnati dallo crunc-crunc di un ciuco che sgranocchiava una carotona offertagli da turisti di passaggio. Ripartiti abbiamo abbiamo percorso un tratto boscoso dove mi sono fermato improvvisamente con una sgommata, facendo moccolare Mattia, poiché avevo visto un porcino. Il boletus, che ho raccolto era grosso come una mano, ma Mattia faceva opposizione diffidando della mia conoscenza funghereccia. Io ero sicurissimo, ma purtroppo non sapevo dove metterlo. A malincuore l’ho abbandonato, rinfacciando a Mattia l’inutilità degli scouts, ed abbiamo proseguito per un tratto pieno di torrentelli e cascatelle. Abbiamo costeggiato l’unico fiordo d’Irlanda, molto, molto bello. Purtroppo ha allungato notevolmente il viaggio, costringendoci ad una fermata obbligata a Leenane, con birrozza annessa ( una pinta, è chiaro ). Ripartendo eravamo piuttosto affaticati, impediti e doloranti: così ci siamo fermati in un ostello ad un chilometro dalla strada principale, dove ci siamo potuti rinfrescare con una doccia ghiacciata (!) e ristorare le nostre povere ossa in sedie vellutate. Stanotte, se le miriadi di moscerini vampiro ci lasceranno stare, dormiremo in tenda. Ora siamo nel bar dell’ostello con due bicchieri vuoti nel tavolo con una barca da scrivere ed un treno da perdere. Eh eh eh. ( che burlone N.d.R. ) Il “barman-dj” ha messo su “Tunnel of Love” dei dIRE sTRAITS: due pollici in su, bravo ragazzo. E ora… OH OH! “Mmmm mmm” dei Crash Test Dummies! Lui sì, che ha capito come va il mondo. Ci vado a chiacchierare. E’ un francese.