Disputationes

IRLANDA 2005 Burren


21 Agosto Ore 18:00 Quando poi andai a dormire ieri sera, verso l’1:40 arrivarono 2 nostri camerati irlandesi che si sono messi a parlare come fossero nel pub in mezzo al dormitorio, in mezzo alle maledizioni silenziose dei dormienti. La notte è passata lieta e breve, ed affacciandomi fuori vedo e capisco che non sarà una bella giornata. Peccato perché dobbiamo fare oltre 50 km in bici per visitare abbazie castelli e dolmen. Visto che stasera poi torneremo qui a dormire, abbiamo lasciato le borse e gli ingombri e alle 10 siamo in bici. Il percorso girava le abbazie e le tombe megalitiche sparse per il Burren, che è una regione a Sud del golfo di Galway, rocciosa e spoglia di vegetazione per la maggior parte. Così ci siamo fermati all’abbazia di Corconorc, ma appena venuti via ha iniziato a piovere di brutto e abbiamo messo via le scarpe e i calzini per i sandali. Effettivamente, per la necessità, ci rendiamo un po’ ridicoli nel vestire… io per esempio indosso un k-way che mi arriva oltre ai calzoncini ciclistici e perciò paio nudo.. Dopo aver coperto distanze notevoli ed aver effettuato dislivelli non indifferenti, abbiamo trovato a fatica, un Dolmen molto rinomato: la Clare’s Rock. Esso è un tumulo funebre con pietroni megalitici in verticale ed uno solo in orizzontale posto sopra, a coprire le spoglie dei defunti. ^disegno dolmen^ “Poulnabrone Portal Stone” Il guaio è che per raggiungere questi posti non ci sono indicazioni di alcun genere, perciò o sei in una comitiva organizzala o devi arrangiarti con la mappa… a casaccio. Noi l’abbiamo trovata, dobbiamo ritenerci fortunati, per la confusione di auto ed autobus dei turisti. C’è stata una foschia nebulosa durante tutto il giorno che ci impediva di vedere oltre 100 m da noi. Comunque sia abbiamo ripreso il giro, scegliendo di accorciare, data l’inutilità della ricerca delle meraviglie; siamo passati perciò da pascoli e strade sempre contornate da muriccioli in pietra. Ad un certo punto siamo arrivati molto in alto e a lato della strada c’era uno splendido panorama, con subito sotto, a 300-400 metri di distanza, un pascolo con una trentina di vitelli neri. Dopo aver scattato qualche foto col grandangolo, così, per burlarmi dell’animal specie, sono salito sul muretto ed ho iniziato ad urlare frasi minacciose e roboanti in latino, contro di loro.. Cosicché dopo un poco, che smanettavo e agitavo il poncho a mo’ di mantello sotto i loro sguardi attoniti e terrorizzati, si sono date ad una fuga folle, come in vista di un dragone, trasferendosi due pascoli oltre. E’ chiaro che l’uomo della montagna li aveva terrorizzati! Siamo tornati all’ostello e siamo ora a nullafare, in attesa della cena. Stasera farfalle con aglio e tonno, e frittata. ^disegno gattino^ Il gattino dell’ostello mi ispira una tranquillità assoluta… mi fa venire un sonno indecente.. sonno vinto solo da un’altra sensazione: LA FAME! … Mmm… mentre Mattia non vedeva ho placato in parte il desiderio con una fetta di baguette… Questo posto è magico.. Con la sua storia dietro, la sua pacifica tranquillità senza tempo, i suoi abitanti passeggeri che possono gustare di ciò… Sarebbe da rimanerci una settimana intera. Ore 21:49 Cena effettuata con successo… Dopo cena ci siamo avventurati nei campi, passando vicino a dei vitelli sospettosi, fino ad arrivare ad un cimitero che circonda una piccola chiesina abbandonata e completamente ricoperta dal verde… Noi abbiamo un po’ profanato il luogo scattando qualche foto stile “Alba dei morti viventi”. Fatto questo siamo giunti alla spiaggia sul golfo di Galway, ad un quarto d’ora dal ostello, per ammirare il tramonto, che era eccezionale e non oso nemmeno provare a disegnarlo o descriverlo. Non credo che basteranno nemmeno le foto, per rendere l’idea.