Disputationes

IRLANDA 2005 Fine viaggio


24 Agosto Ora 10:33 Ah! Alla fine riesco a scrivere! Solo ora che sono in pullmann per Shannon, l’aeroporto, l’Iltalia, casa. Bene bene, riprenderò il racconto da dove l’avevo sospeso due giorni orsono, in riva all’oceano.. Ci recammo poi in un affollato pub e, dopo aver conquistato pugnando un posto a sedere, abbiamo mangiato un lussuosissimo piatto di pesce freddo: salmone, cozze, chele di granchio… In poche oneste parole: molto pagai, poco mangiai. Tornati nelle tenebre della notte in tenda, si dormì pacificamente, fino a che non fummo svegliati dal ben noto picchiettare della benamata pioggia. Ci siamo bardati, impermeabilizzati, imbustati sotto una pioggia fastidiosa e penetrante, e siamo partiti, per volontà di Mattia, verso Ennis, non conoscendo la via. Andare in bicicletta con la pioggia, controvento, col poncho e la busta che impermeabilizza la borsa che fanno da paracadute in continui saliscendi, mi ha portato alla pazzia e alla rabbia furiosa. Ad ogni pedalata lanciavo indibili maledizioni contro il popolo irlandese e l’Irlanda, maledicevo me chiedendo che andavo a cercare all’estero, fuggendo dal più bel paese del mondo.. Ero stravolto, poiché la natura mi si opponeva; Mattia potrà testimoniare che per quanto mi piegassi in modo aerodinamico, anche in discesa facevo fatica ad andare. Dopo una dozzina di km così percorsi, il lume della ragione stava svanendo e così, raggiunto Ennis Timons, un pease nel tragitto ci siamo fermati davanti ad un supermercato per mangiare qualcosa.. ( si noti che non avevano fatto colazione se non con una barretta energetica ). Alché discesi dalle bici, le stavamo legando, e quando Mattia mi ha visto chiedere ad un Garda (poliziotto irl.) dove fosse il Bus Stop, ha compreso che lasciavo il Tour e che non mi sarei più mosso in bici per quel giorno. Mi sono sentito un po’ un ammutinato, ma era tragica per me la situazione. Così ci siamo fatti fuori un mezzo pane ciascuno, ricolmo di prosciutto cotto, formaggio caprino, e salse varie, poi un caffè accompagnato da una ciambella e un dolcetto alla mela a TESTA. L’autobus ci ha portato ad Ennis, a 500 m dal nostro ostello, molto bello di per se’, ma mal tenuto e sporco. Una doccia bollente dopo tutto il freddo preso è d’obbligo, e dopo un po’ di bighellonatura si va in giro, ma già alle 19 i negozi sono divisi… Si riesce a mala pena a fare la spesa e si va quindi a preparare la cena. E’ abbondante, ma come ultima cena richieda una chiusura in un pub. Ci rechiamo perciò in un pub lì vicino sotto la pioggia, e dopo due birre e brindisi vari ce ne torniamo di gran carriera e un poco appesantiti, ma non per la birra… Bensì per i 3 bicchiari vuoti che abbiamo trafugato. Stamattina siamo passati in un ufficio turistico per le ultime spese ed abbiamo preso il pullmann per l’aeroporto di Shannon Ora 14:00 Siamo a bordo del 737 della Ryan Air che è lieto di averci a bordo e spera stiamo bene in viaggio. Partenza imminente. Ore 16:20 Siamo all’aeroporto di East Midlands, a bivaccare su un tavolino. Ci hanno smarrito la borsa con la tenda e i due stuoini, non che valga un tesoro, però sono dei broccioni incompetenti. Ore 22:46 Ultima tappa del nostro viaggio prima di giungere a casa: l’aeroporto di Roma Campino. Partendo dall’Inghilterra, abbiamo visto il tramonto da sopra le nuvole, quella voragine di fuoco inguardabile… Ma eccoci sopra Roma in notturna… Bestiale! Ebbene, pare che questa avventura sia giunta al termine, come d’altronde, tutte le cose, prima o poi, fanno. Ci siamo divertiti, abbiamo faticato per avere delle esperienze che non ci scorderemo mai… Ora si torna alla “banale”, ma adorata realtà aretina… Che bello! Mi mancavano i miei cari, i miei amici, la mia ragazza, i cipressi, ed infine…. UN BEL PIATTO DI PASTASCIUTTA COME DIO COMANDA! Luca