Paperetta_yeye

Post N° 4


Conoscevi l'arte della provocazione, quella capacità di accendere qualsiasi fuoco emotivo con una parola o un gesto silenzioso.Ti tradiva subito dopo l'abitudine alla misura; ogni attacco sembrava sempre un po' troppo studiato, programmato fino al punto da diventare una didascalia dell'offesa.Così mi acquietavo e il tuo sguardo verso altri sguardi e i complimenti e le passioni rievocate si polverizzavano in una implorazione ad abbracciarti, con gli occhi quasi atterriti, le mani con le dita aperte come quelle di un bambino che ti mostra orgoglioso il numero dieci.Potevi parlare di tutto, allora, anche delle tue leggende interiori, gli eroi tramontati e anche dei tuoi rancori.Se odia ama, mi ripetevo con scolastica presunzione, se ama ama naturalmente me.Lei non poneva domande né affermava nulla; si limitava alla presa d'atto, come se in fondo anche questo teatrino non la riguardasse e non vi fossero guerre da combattere e vincere.La sua vittoria invece maturava nel corpo morbido e nelle mani quasi trascurate e bellissime, esalava dalle parole senza senso, dalle lacrime inaspettate, dal coraggio di non capire.