Two Of Us

Rebecca VIII


 
Fu così che decise di ritirarsi a riflettere sui suoi sentimenti e il suo sesso. Loic fu l'ultimo a vederla prima che cercasse conforto in un monastero zen ad appagarel'istinto all'autoconservazione e l'inclinare verso una forte criticità nei confrontidei propri peccati di gola e di ingordigia. Si videro in una vecchia cascina diroccatae Lei fu comunque pronta a sbottonare e a mettere a nudo l'imponente e scurissimaverga del ragazzo. Forse non era giusto, forse poteva essere uno sbaglio ma lasua mano non riusciva a sbagliare un colpo. Sfregò con decisione la grossa cappellae poi l'annusò come fosse una cipolla bollente. Era ancora quello faceva per Leiprima del grande salto. Piegò l'asta e l'appoggiò all'entratura posteriore, esattamenteal centro delle odorose chiappette e gli disse, gemendo, di spingere con decisione.Così fece il giovanotto  e lasciò infilarsi, senza la minima resistenza, il brando nelbuchino spalancato e largo. Poi Rebecca gli disse di stare fermo mentre Lei decideva di prendersi da sola il Piacere galoppando avanti e indietro in orizzontale.Era una sensazione formidabile: quell'immenso cazzo che non cedeva di un millimetromentre la colmava in ogni piega nera del culo. Lei restava sempre stupita del carattereerotico di Loic. Il suo marchio era, oltre alle dimensioni, quello di venire in rapide successioni e di enfiarsi rapidamente per una nuova passata. Così avvenne anchein quegli istanti; Dal glande sbocciò una polluzione superba che le allagò gli intestini e traboccò sulla parete esterna facendola sentire tanto umida come mai Le era capitato. Sorridente decise di voltarsi e individuò il bastone del ragazzoduro per metà e ancora, evidentemente, capace. Prese a leccarlo con indugio e passione trascorrendo dalla ruvida nerchia alla gommosa cappella, fino aingoiarlo a metà delle sue spropositate doti. Trascorsero solo alcuni minuti e la coda fu di nuovo paonazza ed eretta. La donna lo fece mettere seduto a gambe incrociate e si accomodò con decisione in dirittura verticale. Poi sprofondòcon la fica rorida sopra lo stupefacente martello. Teneva le mani sulle spalle di Loic e intanto praticava la più bella ginnastica del mondo agitando le cosce saldee ben tornite intorno a quella soddisfazione che, nella sua brevità, pareva durarein eterno. Sbocconcellava con la vagina la punta esterna della pigna gigantescapoi decideva d'improvviso di farsela sprofondare tutta nelle interiora bollenti dellasua sessualità. Nel frattempo si mordeva a sangue il labbro inferiore e gemeva ad alte grida, quasi dovesse testimoniare il mondo tutto del suo smisurato godimento. (Continua)